-Methane in her lungs.
Stephen point of view.
Prendo la ragazza svenuta dal divano e mi affretto a tirarla su e prenderla in braccio.
La sua testa ricade da una parte all'altra quando cammino e i suoi boccoli saltano liberi sotto il mio braccio.
Non so esattamente cosa fare ma credo che la cosa migliore sia slegarla e portarla in ospedale prima che si senta male.
La appoggio sul bancone della cucina sostenendola con un braccio in modo da non farla cadere,ma come se volesse farmi un dispetto,cade con la testa in avanti,sulla mia spalla.
Prendo la forbice dal cassetto dove ci sono le posate e taglio frettolosamente le fascette che stringono violentemente i suoi polsi ormai arrossati.
Poi con cura tolgo lo scotch dalla sua bocca e penso a cosa fare per aiutarla.
Poi mi si accende la lampadina e penso che i tre bicchieri di vodka non hanno per niente fatto effetto.
Digito in fretta il numero e aspetto che qualcuno mi risponda.
"Mamma?"
"Stephen,tesoro,dimmi tutto. Anche se non è molto normale che mi chiami a mezzanotte.."
La sua voce impastata dal sonno mi arriva nella mente e prima che possa aggiungere qualcosa inizio a parlare.
"Mamma,Kylee. C'è stata una specie di fuga di gas e un incendio a casa sua..non so cosa sia successo."
Farfuglio preoccupato non distogliendo lo sguardo da Kylee.
"Devi sbrigarti,portala in ospedale e di che sei mio figlio. Stephen,è in pericolo.
Devi sbrigarti."
Mi incalza a portarla in ospedale e non ascoltando nient'altro la sollevo mettendo un braccio sotto il suo ginocchio e uno sulla sua spalla facendole appoggiare la testa sulla mia larga spalla destra.
Esco da casa lasciandola aperta ed estraendo dalla tasca le chiavi della macchina la apro e appoggio Kylee sui sedili posteriori.
Poi prendo il telefono e chiamo i pompieri affinché arrivino subito e controllino i fornelli.
"Si pronto,c'è stata una fuga di gas..."
Continuo a parlare con i pompieri mentre guido verso l'ospedale.
La speranza,la preoccupazione e forse anche il senso di protezione mi portano a pigiare ancora più forte l'accelleratore e infrangere i limiti di velocità della strada e i semafori rossi.
E me ne fotto del fatto che mi potrebbero fare una multa,sinceramente quello sembra il problema più banale, mi preoccupo di come è successo che i fornelli erano tutti accesi,che lei non se ne sia accorta?
-può essere.
-ma che dici brutto idiota! Secondo te potrebbe dimenticare tutti e cinque i fornelli accesi?! Davvero?
Penso dentro me stesso dandomi del coglione da solo.
Ma forse quella era la risposta che volevo.
Come se non potessi accettare il fatto che qualcuno voglia farle del male e mettere a rischio la sua vita.
Ma poi ci penso,il signor Whiteman.
Ma certo.
La sua battuta squallida al Bluemoon e le sue trovate da intimidazioni nei confronti di Jenna.
Come se volesse farla crollare,in un certo senso.
Eppure l'aveva anche detto,vuole sapere chi ha messo la droga dentro il suo drink.
Stringo violentemente il volante facendo diventare le nocche bianche.
Credo di avere il viso rosso dalla rabbia e che dalle mie orecchie stia uscendo del fumo.
Guardo la velocità a qui sto andando e rendendomi conto di essere troppo sovrapensiero e che sto andando troppo veloce,inizio a rallentare.
Guardo sul lato della strada l'ospedale così entro e parcheggio la macchina in doppia fila,spengo la macchina e prendo la bellissima figura di Kylee ammirandola un ultima volta poi la prendo in braccio e la porto nel pronto soccorso.
"Scusi!"
Fermo velocemente una cameriera e realizzo di essere guardato da tutti i presenti.
"Sta male,c'è stata una fuga di gas e...sono il figlio di Patricia James."
"Oddio figliolo."
"Una barella in pronto soccorso,abbiamo un codice rosso.
Urgente,fate le analisi e ricoveratela in pediatria."
Inizia a urlare toccando Kylee svenuta.
"Seguimi."
"Sai da quanto tempo è svenuta?"
"No.."
"Sono arrivato a casa e ho visto del fumo uscire dalle finestre del piano di sopra e ho spento i fornelli,poi c'era anche un incendio e non lo so.."
La stringo più forte a me sentendola stranamente vicina anche se lontana.
"Dove diavolo è la barella?!"
Urla l'infermiera facendomi spalancare gli occhi.
"Eccoci."
Altre due infermiere arrivano e mi aiutano a distendere Kylee sul lettino,poi la coprono con una coperta blu.
Le prendo la mano sentendo le sue dita fredde a contatto con le mie calde per il nervoso e l'agitazione.
"Ora deve rimanere qui."
Lascio la mano fin troppo pallida della mora e la guardo sparire dalla mia vista.
Mi siedo sul primo posto libero che trovo ed avviso Rick di venire in ospedale.
In questi momenti più che mai ho bisogno di conforto,mi sento tremendamente in colpa e l'ansia mi mangia lo stomaco facendomi provare del fastidio.
"Stephen."
Alzo lo sguardo per poi vedere la mamma venirmi incontro velocemente.
"Mamma."
L'abbraccio forte non sapendo più cosa fare.
"Mamma,è colpa mia. Se n-non l'avessi lasciata sola nulla di questo sarebbe successo."
"Ehi tesoro..."
Mi accarezza la guancia tanto da farmi chiudere gli occhi.
"Non è colpa tua."
Alza gli angoli delle labbra guardandomi con i suoi grandi occhi verdi.
"Si invece."
Affermo sedendomi e guardando il vuoto.
Una lacrima scende ma mi affretto ad asciugarla prima che mia madre la veda.
"Stephen,non ti devi sentire in colpa. Sicuramente le avranno fatto uno scherzo e.."
"Mamma,tu non capisci.
La signora Garcia mi aveva chiesto di prendermi cura della figlia perché c'è qualcuno che vuole farle male. Secondo te perché stavo rimanendo a casa sua. E soprattutto,ti sembra uno scherzo che accendono tutti e cinque i fornelli e che appicchino il fuoco nella sua cantina?! Mamma era legata e imbavagliata!
Ti pare uno scherzo per caso?!"
La aggredisco,ma liberandomi una volta per tutte. Il fatto è che non voglio che sia vero quello che ho visto,non può essere vero.
Appoggio al testa al muro guardando il soffitto bianco sopra di me.
"Vado a chiamare Carmen."
Va a chiamare la mamma di Kylee per avvisarla sull'accaduto. Già immagino la sua reazione,mi butterà addosso tante di quelle parolacce..ma la verità è che mi dispiace per la figlia..le voglio bene.
"Che ha detto la signora Garcia?"
Chiedo alla mamma una volta entrata nella sala d'attesa.
"Ha detto che tornerà in città tra un paio di giorni perché ora Melissa sta male."
"Ma come l'ha presa?"
"Stephen non se la prenderà con te okay? Non ha parlato molto,certo,era preoccupata ma si fida di te.
Ha detto che sto il,sono la madrina di Kylee,l'ho battezzata io. Siamo di famiglia."
Spiega comprensiva nei miei confronti.
L'infermiera di prima si avvicina spedita a noi e ci fa cenno di seguirla dove avavank portato Kylee.
"Sta bene?"
Chiede la mamma alla dottoressa che a quanto pare conosce.
"Devo essere sincera,c'è del metano nei suoi polmoni. Poco ma c'è ed è grave."
"Dev'essere prottetta dall'avvelenamento da metano. Potrebbe disintossicarsi in modo naturale,che ne dite? Sennò dovremmo fare delle flebo per un arco di tempo. Ma io vi consiglierei il metodo naturale.
"Si,va bene il metodo naturale.
Cosa dovrebbe mangiare? "
Chiedo dopo aver tirato un sospiro di sollievo.
"Fragole,burro d'arachidi,cacao,lamponi..e bere del succo d'arancia."
"Bene,possiamo vederla ora,vero?
Chiedo impaziente all'infermiera.
"Non ancora,in coma..mi dispiace."
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Bad girls club
AksiKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...