-Stephen point of view.
Dire che sono incazzato è dire poco,mi sento lo stomaco sottosopra e una strana sensazione che mi avverte,nel profondo del mio cuore,di non lasciarla sola con quell'Evan.
Per spiegarmi bene,quando mi ha presentato quel tipo mi sono sentito...strano.
Ora però,a cinque chilometri di distanza da casa sua,sono ancora più preoccupato.
Che abbia sbagliato a lasciarla sola?
Non lo so.
Ma dopotutto lei voleva stare con Evan,giusto?
Quindi dovrei lasciarla stare a vivere sola,forse ho sbagliato ad accettare ciò che mi ha chiesto la madre?
Perché mi interessa così tanto di lei?!
Perché è da giorni che penso a lei,al suo viso,ai suoi occhi rossi mentre si sfogava davanti a me?
Seduta a terra,con una gonna che risaliva sempre più in alto sulla coscia a causa dei singhiozzi e il maglione bianco che rimetteva in risalto la sua terza taglia e i suoi fianchi rotondi.
Che poi,non è grassa,il suo viso rotondo,le sue guance rosse e morbide a prima vista e le sue invitanti labbra carnose.
Dio se è bella,credo che sia la ragazza più bella che io abbia mai visto.
Ricaccio nella mia testa il suo ritratto e continuo a camminare a passo spedito verso il locale dall'insegna neon difronte a me.
Spingo la porta principale e ascolto quasi disgustato la musica rock che sembra stia quasi rompendo violentemente i miei timpani.
"Una vodka al melone."
Ordino non degnando di uno sguardo la cameriera bionda che mi sta servendo il drink.
"Stephan che ci fai qui?"
Alzo lo sguardo realizzando che la ragazza bionda dagli occhi azzurri che ho difronte è Jenna.
No,no,no anche qui no.
Perché tutto ciò che faccio riporta a lei? Perché?
"Ciao."
Ignoro la sua domanda e rivolgo lo sguardo al liquido trasparente nel bicchiere di vetro.
"Dov'è Kylee? Mi aveva detto che sarebbe stata con te,stasera.."
Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero,sapevo che la domanda sarebbe arrivata,prima o poi.
Sorrido nervosamente stringendo la mascella.
"Eee,sta con quel tipo...mi sembra si chiami Evan."
Sputo con disprezzo il nome del ragazzo biondo.
"Oh..non sapevo sarebbe andato a farle visita.."
Borbotta guardandomi.
"Già."
Bevo tutto ad un sorso il liquido alcolico e sospiro a causa del sapore forte.
"Un altro."
Alzo la mano chiamando Jenna.
"Servo io!"
La voce stridula e acuta di Alicia purtroppo,mi arriva alle orecchie.
"Ciao Stephen.."
Parla con fare sensuale la bionda ossigenata davanti a me,accarezzandomi il braccio.
"Ti prego,non mi stare attaccata come una cozza."
Parlo non guardandola.
La porta del bar si apre ed entra il signore che abbiamo "drogato" alla festa.
"S-signor Whiteman.."
Sussurra Jenna impaurita guardando l'uomo anziano seduto allo sgabbello a fianco al mio.
"Come posso aiutarla?"
Parla frettolosamente asciugandosi con il dorso della mano la fronte mandida di sudore.
"Salve signorina."
Bacia la mano di Jenna che sembra essere totalmente scioccata.
"È nervosa?"
Chiede rigirandosi tra le dita le pallide mani tremolanti di Jenna.
"N-non sono nervosa. Posso darle qualcosa? Magari vodka o tequila?"
Sottrae la mano da quella del signor Whiteman.
"No grazie,sono venuto per sapere chi era di turno la sera della mia festa. Sa,sono stato male."
"Oh...oh non lo sapevo,mi spiace.."
Inizia a parlare frettolosamente.
"Eh si. Quindi chi era di turno?"
"I-io e Alicia.."
"Bene,grazie mille. Mi farò sentire presto."
Si alza,mi giro a guardarlo e lui gira lo sguardo verso di me.
"Lei era uno dei bodyguard,giusto?"
Chiede sorridendo leggermente con la sua faccia di cazzo che si ritrova.
"Si."
"E come mai è qui?"
"Ehm sa,a Stephen piace il nostro cocktail analcolico alla frutta.."
Si intromette Jenna pensando di salvarmi il culo.
Mi passo una mano sulla faccia pensando a cosa ha appena fatto.
"Oh,quindi voi vi conoscete?"
Ci indica.
Guardo Jenna aprire la bocca per rispondere ma l'anticipo prima che firmi la nostra condanna a morte.
"Si,l'ho conosciuta il giorno dopo..una notte un po' calda direi."
Mi lascio intendere.
"Bene. Ora devo andare."
Gira i tacchi camminando verso la porta.
"Se ti serve un lavoro,puoi chiedere a me. Ho tanti amici che potrebbero prenderti come guardia del corpo. Ah,e miraccomando alle notti "calde".
Mima le virgolette con le dita sorridendo scherzosamente e uscendo dal bar.
"Ti rendi conto di cosa hai appena fatto? Giusto!"
Esclamo contro Jenna dicendole poi di portarmi un altro bicchiere di vodka.
"Cercavo solo..di non destare sospetti.. perdonami."
Si scusa abbassando lo sguardo.
Mi serve il cocktail e va via a servire altra gente.
Prendo il cellulare che avevo lasciato sul bancone,lascio una banconota da 20$ ed esco pieno di pensieri dal bar.
Non sono ubriaco,ne sono sicuro.
Sono lucidissimo ma è da stupidi non ammettere che ci sono rimasto male perché lei ha preferito me a lui.
Non che non ne abbia tutto il diritto,è solo che non mi sono mai sentito la seconda scelta di qualcuno.
Scalcio qualche sassolino qua e la pensando a cosa sia successo poco tempo fa con il signor Whiteman.
A dir poco odioso,lui e le sue battutine squallide per un signore di circa cinquant'anni.
Spero solo che non abbia capito qualcosa..
Alzo lo sguardo verso la casa di Kylee e quando vedo il fumo e del fuoco uscire da casa inizio a correre come un disperato.
Mai in vita mia ho corso così veloce per qualcuno.
"Kylee?!"
La chiamo spingendo la porta di casa e tossendo come un dannato per la troppa anidride carbonica e puzza di gas che mi appanna la vista.
Faccio per aprire le finestre vicino alla televisione con la speranza che non esploda nulla.
Poi vado in cucina e spengo tutti e cinque i fornelli accesi,e poi cerco di individuare la zona da dove arriva il fuoco ma non vedo nulla.
"Ky dove sei?"
Urlo cercando la mora dalle labbra carnose che ha ormai invaso i miei pensieri.
Apro una porta vicino le scale e per poco non svengo quando il fumo inizia a uscire dalla cantina.
Scendo continuando a cercare la ragazza,sperando che non sia lì e stia bene ma non la trovo.
Prendo l'estintore da vicino le scale e lo spruzzo sulla zona che aveva preso fuoco.
Aspetto fino a quando non si spegne del tutto e poi tossendo risalgo le scale.
Salgo al piano di sopra,nella sua camera immaginandola li a dormire ma no,non trovo nessuno.
Inizio a tirarmi i capelli in preda al panico pensando che la madre non me lo perdonerebbe mai e poi mai se perdessi sua figlia.
Velocemente scendo le scale e non appena sento qualcosa muoversi sul divano mi avvicino titubante e la vedo,legata,imbavagliata e svenuta.
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Bad girls club
ActionKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...