-company.
"Kylee?"
Mi chiama dall'altro capo del telefono Jenna.
"Dimmi tutto."
"Che stai facendo??"
"Jen,devo fare scienze.
E non sto capendo un cavolo...possiamo parlare dopo?"
Spiego sbuffando e guardando le due pagine che ho da studiare.
Ho sempre odiato le scienze.
"Ehm..no! Devi venire subito a casa di Rick,è successo un casino..per quello che abbiamo fatto nel pomeriggio.."
"...mi sto mangiando le unghie dall'ansia!"
"Jenna sta per fare un temporale pazzesco."
"Ti prego,hai la macchina e scommetto che non stai minimamente studiando le scienze."
"Vero..sto arrivando."
Chiudo la chiamata e mi alzo dalla sedia andando ad aprire l'enorme guardaroba.
"Allora..che mi metto?"
Borbotto tra me e me spostando da una parte all'altra i vestiti.
Prendo una felpa rossa e un pantalone nero di jeans e vado in bagno per aggiustarmi.
Guardo la mia immagine riflessa,oggi sembro proprio normale.
Una normalissima adolescente che va a casa della sua migliore amica per confortarla e invece no,sono la ragazza più complicata su questa terra.
Assumo un atteggiamento schivo quando non conosco la gente e sembra che sia sempre incazzata nera.
Passo l'indice sulle labbra lucide e dopo raccolgo i capelli in una crocchia spettinata.
La cosa che più odio della mia faccia sono le labbra sottili che mi ritrovo.
Esco fuori dal bagno e scendo le scale dirigendomi verso la porta,dove prendo dal tappeto le scarpe e le indosso.
Esco da casa non curandomi di prendere un ombrello e chiudo la porta ma poi ricordo di non aver preso le chiavi.
Diavolo,ma perché sono così imbranata?!
Batto un piede a terra piagnucolando per la mia stupidità.
E ora che faccio?
Non voglio dar fastidio a Jenna e piuttosto che stare a casa con Stephen mi ucciderei.
Ultimamente sto odiando anche solo la sua vicinanza.
Cammino a passo svelto verso casa di Jenna elaborando un piano per rientrare in casa e pensando a una scusa da dire a Rick.
Spero solo che non se la prenda con Jenna..
Citofono e,non appena mi apre,spingo il portone e salgo le scale.
"Arriverà tra poco,sto per morire.
Non ce la faccio,non voglio litigare con lui."
Parla freneticamente Jenna come per darmi il benvenuto in casa.
"Ciao anche a te."
La saluto cercando di farla distrarre.
"Non funziona Kylee."
"Senti,fai parlare me allora."
Vado a prendere dallo scaffale un panino e il salame.
"Ah ah,non puoi mangiarlo."
Mi toglie il salame dalle mani scuotendo il dito in segno di negazione.
"Facciamo così,tu mi fai mangiare il salame e io ti paro il culettino okay?"
Rido dentro di me a causa del tono in cui ho parlato.
La serratura di casa scatta e Jenna ed io ci guardiamo ansiose.
"Jenna dove sei?"
La voce roca di Rick arriva fino in cucina e la ragazza bionda difronte a me abbassa lo sguardo e gira i tacchi sospirando.
"Sono qui."
Quasi sussurra;metto in bocca il pezzo di salame e scuoto le mani pulendomi.
"Ciao Rick."
Saluto anche io andando a sedermi sul divano a fianco a Jenna.
"Con tutte e due volevo parlare,siete telepatiche."
"Parla allora."
"Che stavate facendo lì! Non ci dovete più andare e non voglio più sentire che state seguendo qualcuno."
"Va bene,abbiamo finito? Ho fame e devo trovare un modo per rientrare in casa mia."
Spiego a Rick con un sorriso.
Lui non risponde facendomi cenno verso la porta,così mi alzo dal divano ed esco da casa non salutando nessuno.
Penso e ripenso alle parole di Rick,non ho messo in pericolo Jenna o Eleonor,quella nasconde qualcosa e tra l'altro è la fidanzata di Stephen e mi sta sul cazzo,troppo falsa.
Alcune goccioline d'acqua mi fanno realizzare di stare sotto la pioggia e senza ne macchina ne ombrello ne giubbotto.
E se prima pensavo che fossi scema ora penso che sono una cogliona nata.
La fortuna mi gira sempre a largo.
"Serve un passaggio?"
La voce familiare di Stephen si fa sentire.
"No grazie."
Rispondo acidamente senza guardarlo in faccia.
Cerco di riscaldarmi da sopra la felpa accarezzandomi velocemente le braccia.
"Sta piovendo,e tra un po' farà un temporale.
Puoi mettere da parte l'orgoglio e farti accompagnare a casa?"
Mi giro verso di lui a bocca aperta e con un sopracciglio alzato.
Che faccio? Farmi accompagnare a casa da lui o bagnarmi e correre fino a casa.
"Bene,se non vuoi salire passo alle maniere forti."
Spegne il motore e scendendo dall'auto si avvicina a me.
È troppo alto cavolo,io sono un tappo in confronto a lui e non posso fare a meno di sentirmi imbarazzata e timida nonostante sia una ragazza molto estroversa.
E in pochi secondi mi sento sollevata e messa sulle sue spalle.
"Stephen lasciami!"
"Ti ho detto di lasciarmi."
Mi ignora e incazzata inizio a colpire le sue spalle.
"Verrai a casa con me?"
"Preferisco andare a piedi."
Non ci entrerò in macchina con lui,no,no e ancora no.
"Stephen mi sto sentendo male,inizio a non sentire le mani."
Spiego debolmente fino a quando non mi sento con i piedi a terra.
Sotto il suo sguardo curioso e preoccupato inizio a ridere a crepapelle guardandolo spaesato.
"Non sarei riuscito a perdonarmelo se ti fossi fatta male."
"Ma stavo scherzando."
Continuo a ridere.
"Kylee a cosa ti riferivi oggi pomeriggio?"
Divento improvvisamente seria.
"Quando..ti ho detto che..che lo mettevi a tutte?"
"Si."
"Niente..solo che eri in buona compagnia."
"Fidati che non sono mai stato così tanto in buona compagnia quanto ora lo sono con te.."
Sorrido leggermente per le belle parole.
"E scusami per quel giorno,quando ti ho chiama-"
"Non fa niente.."
E ora lo penso veramente,nessuno mi aveva mai detto cose così belle.
Annuisce con il capo ed entra in macchina sotto il mio sguardo.
"Quindi posso accompagnarti."
Mi guarda con i suoi occhi neri.
Non rispondo continuando a guardarlo..non so nemmeno io cosa sto facendo o a cosa sto pensando.
Sembro essermi immersa nei suoi occhi,non riesco più a concentrarmi sulle sue parole.
Sto solo pensando a quello che mi ha detto..
"Cosa siete tu e Alicia?"
"Niente."
Risponde senza esitazione facendomi tirare un sospiro di sollievo.
"Kylee ti devo dire un-"
Mi sporgo verso di lui sentendo l'incessante bisogno di appoggiare le mie labbra sulle sue.
Appoggio le mani sulle sue guance e succhio il suo labbro inferiore.
Poi sentendo la sua lingua picchiettare sul mio labbro apro la bocca volendo sentire la sua lingua accarezzare la mia.
Appoggia una mano sul mio fianco e mi spinge più vicina a lui ma poi mi stacco respirando affannosamente.
Ride appoggiando la testa sulla mia e muovendola leggermente facendomi il solletico con i capelli.
Quasi mi fa male il cuore,non riesco a fare a meno di sorridere e di ignorare il mio stomaco in subbuglio.
"Ci tengo a te,tanto."
Mi stacco dalla sua presa e giro la testa verso il finestrino cercando di non far vedere le guance,ormai rosse dall'imbarazzo.
E ora cosa dirò a Julie,mia amica da sei anni?
Non puoi di certo ignorare il sentimento,devi dirlo a Julie.
Aspetta,di cosa stiamo parlando,io volevo semplicemente dirle che l'ho baciato.
E che ci tieni a lui,più di un amico.
"Siamo arrivati.."
"Bene,grazie del passaggio."
Che faccio? Lo saluto con un bacio o no?
Penso in ansia e in preda al panico.
Che cose imbarazzanti.
"Ah..ho dimenticato che sono rimasta fuori di casa."
"Ci sono le luci accese."
Ridacchia per la mia sbadataggine.
"Io..non le ho lasciate accese."
Scendo dall'auto e vado verso una delle finestre per vedere chi ci sia in casa ma non si vede nulla.
Intanto sento anche lo sportello di Stephen aprirsi e chiudersi,poi,lo trovo al mio fianco.
"Suono al campanello."
"E se sono ladri?"
"Ci sono io."
Annuisco con la testa mettendomi dietro le sue spalle e aspettando che qualcuno apra la porta.
"Mamma?"
All'inizio la guardo spaesata ma poi in preda all'emozione mi butto letteralmente sopra di lei.
"Mamma..mi sei mancata tantissimo!"
"Ciao tesoro,volevo farti una sorpresa ma a quanto pare non ce l'ho fatta.."
Spiega.
"Salve signora Garcia..Kylee io vado,ci sentia-"
"No,Stephen..perchè non rimani a mangiare qui da noi?"
Lo anticipa la mamma lasciandomi a bocca aperta e con un sorriso sulle labbra.
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Bad girls club
ActionKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...