Chased by a maniac.-nella foto Jenna.
"Ciao ragazze."
La mamma apre la porta accogliendo le mie amiche che sono venute a farmi visita durante il mio breve periodo di punizione.
"Kylee vado a prendere tua sorella,non fare casini,miraccomando. Ciao ragazze."
Le saluta con la mano tirando un sorriso spento sul suo volto.
"Salve signora Garcia."
Julie la saluta aspettando che esca dalla porta per poi tirare fuori dal suo zaino il computer.
"Ok,dobbiamo riuscire a capire che sistema di allarme ha nella sua villa. Sei sicura che sia quella in periferia?"
Dice iniziando a scrivere velocemente sul pc.
"Quando ero piccola ci andavo sempre,è sicuramente casa sua."
Ribatto.
"Volete qualcosa da mangiare? O bere?"
Chiedo alzandomi dal divano.
Mi sposto una ciocca dietro le orecchie e aspetto che mi rispondano.
"Io una coca."
Mi dice Jenna distogliendo per un secondo lo sguardo dal computer,osservando ciò che scrive Julie.
"Io niente grazie."
Annuisco e vado in cucina a prendere la coca per Jenna.
"Tien-"
Appoggio il bicchiere sul tavolino vicino al divano ma vengo interrotta dal campanello che inizia a suonare insistentemente.
Lancio uno sguardo curioso alle mie amiche che mi guardano non capendo chi sia.
Titubante mi avvio verso la porta continuando a sentire le botte incessanti.
"Sono io!"
Continua a sbattere sulla porta e riconosco la voce tirando un sospiro di sollievo.
"Eleonor mi hai fatta spaventare."
Le dico con tono ovvio incrociano le braccia sotto il petto.
Entra velocemente dentro casa e con fretta chiude la porta dietro di se respirando affannosamente.
"Certo che sei strana."
Affermo guardando ogni sua mossa.
"Ascoltate,c'era qualcuno che mi stava seguendo.."
Ignora la mia affermazione fuori luogo e continua il suo discorso.
"Chi era?"
Chiede Julie alzandosi dal divano e camminando avanti e dietro per la stanza mettendosi le mani sulla fronte.
"Non lo so!"
Gesticola con le mani reiniziando a respirare con l'affanno.
"Okay calmatevi,magari era una sua impressione.
Eleonor vieni in cucina,ti do dell'acqua."
La prendo per il braccio.
"No ragazze, anche a me è successo."
Afferma Julie guardando il vuoto,tanto da farmi capire che ha paura.
E ce l'ho anche io ora.
-hai fatto la coraggiosa fino a questo momento e ora ti tiri indietro?
-taci.
Mi arrabbio con me stessa per essere stata così stupida da pensare che mio padre non mi osservasse.
Sempre se è lui.
"Voi dite che..."
Lascio in sospeso la frase facendo intendere a chi mi riferisco.
"Guardate qui."
Continua a ricercare Jenna chiamandoci al suo fianco.
"Hai mai visto tuo padre?"
Mi chiede facendomi ricordare della mia infanzia.
"Si."
Affermo soltanto cercando di non ricordarmi del suo viso.
Non voglio sapere nulla di lui,voglio solo la mia vendetta.
"Ti faccio vedere alcune foto."
Jenna mi guarda aspettando una mia risposta ma io mi limito a ricambiare il suo sguardo.
Il primo uomo che mi mostra è un signore anziano,sulla sessantina. Un tipo da escludere subito,mio "padre" non ha più di trentasette anni.
"Non è lui."
Affermo sicura di me stessa pensando che quell'uomo è troppo anziano.
Il secondo invece è un uomo elegante,occhi marroni,labbra piccole e scendendo e risalendo lo sguardo sul suo collo noto un cambio di colore sul lato destro.
"Jenna puoi zoommare sul suo collo?"
Annuisce.
Avevo ragione,sul suo collo c'è una voglia,come la mia sulla pancia.
"Quella è la tua stessa voglia."
Borbotta Eleonor che, da quando si era calmata, non aveva più spliaccicato parola.
"Lo so."
Dico con fare ovvio.
"Sentite.
Ci stiamo mettendo nei guai,ci seguono e stiamo facendo una cosa enorme e noi siamo troppo piccole."
Mi alzo con i nervi a fior di pelle dal divano e cerco di convincere le mie amiche a lasciare perdere questa storia.
"Io non mi arrendo."
Afferma Jenna non sentendo nemmeno una parte del mio discorso.
"Io e Eleonor ci siamo già dentro,ci seguono.
Quindi,siccome siamo già dentro questa storia anche io continuo."
Prego Eleonor con lo sguardo per farla stare dalla mia parte,non voglio mettere in pericolo le mie amiche e la mia famiglia.
Eleonor abbassa la testa non sapendo cosa fare e lo capisco,da una parte ci sono le sue due migliori amiche e dall'altra ci sono io.
"Anche io continuo,anche se ho paura.."
Riduce la voce in un sussurro non volendo manifestare un lieve tremolio nella sua voce.
Faccio un sospiro profondo,ora tutti gli sguardi sono su di me..e sto combattendo tra la me che vuole una vendetta e la me che vuole essere una buona amica.
Jenna si alza con le altre ragazze e vengono verso di me.
"Sta tranquiilla,se siamo unite non succederà nulla."
Mi stringono in un'abbraccio di gruppo e pochi istanti dopo scatta la serratura rivelando la mia piccola peste.
"Abby."
La saluto abbassandomi alla sua altezza e abbracciandola.
"Julie,Ele,Jen!!"
Esclama tutta contenta andando a salutare le mie migliori amiche.
"Ragazze."
Sbuca mia madre dalla porta chiamandoci.
"Restate per cena? Sono già le 7:30."
Chiede loro che quandono sentono l'ora sbarrano gli occhi e ridiamo tutte insieme.
"Certo."
"Che ne dite,pigiama party?"
Chiedo ridendo alle mie amiche.
"Non se ne parla signorina,sei in punizione.."
Strilla mia madre nella cucina.
Ma come fa a sentire sempre tutto,sembra che abbia le orecchie di un cervo.
Sbuffo e mi rassegno solamente a farle mangiare da me.
"Però dopo cena stanno un altro po' qui."
Affermo avvisando mia madre troppo concentrata a cucinare.
STAI LEGGENDO
Bad girls club
AcciónKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...