Riepilogo:
Dopo la caduta di Erebor
e la tragedia di Azanulbizar,
molti nani hanno iniziato
a odiare la stirpe di Durin.
Dopo aver perso suo
nonno, padre, e fratello,
tutto quello che Thorin ha rimasto
sono i suoi nipoti,
che non sono più che lattanti.
Quando il mago ficcanaso
Gandalf viene in soccorso,
prende Thorin e i suoi ragazzi
sul piumaggio delle Aquile verso un luogo
lontano a ovest, in un posto grazioso
chiamato "La Contea".
Lascia la stirpe di Durin
nelle premurose mani di Bilba Baggins,
che non ha mai avuto il cuore
di lasciare casa dal momento
della morte di sua madre.
La forte, coltivatrice Hobbit
e l'addolorato, testardo Nano sono bloccati insieme,
crescendo due bambini nei curiosi e
non sempre gentili occhi della Contea.Note (GreenT):
Ok, io sto pubblicando questo là fuori
solo per incanalare interesse.
Lo continuerò probabilmente però.
Si spera vada bene. Non beta però.
E io semplicemente mi scuserò
con i fan di Dis ora.
Scusate.
Più o meno.
___________________________________________Capitolo 1.
Thorin stringeva i suoi nipoti stretti a sé e correva per la sua vita.
Il fuoco della sua casa in fiamme si era spento e il grosso fumo si mescolava nel cielo notturno sopra Ered Luin.
Lo zaino d'emergenza sulla sua schiena gli sbatteva contro con ogni passo ma lui si rifiutava di fermarsi.
Balin avrebbe potuto dare alla folla una pista falsa per dove era andato, ma gli avrebbero creduto?
Il suo unico conforto era che i suoi piccoli nipoti stessero tranquilli nelle sue braccia mentre lui correva tra gli alberi.
Il punto d'incontro con il mago grigio era solo sull'altro lato della valle.
I bambini puzzavano ancora di fumo e l'essenza di pelle bruciata attaccava la sua mente.
L'immagine di sua sorella, la forte e testarda Lady Dis scappando dalla loro casa con i figli tra le braccia, lo perseguitava.
La folla aveva barricato le porte e finestre e dato fiamme alla costruzione.
Lui era con Balin e Dwalin, collezionando le ultime provviste di cui la stirpe di Durin avrebbe avuto bisogno.
Loro sapevano che una resa dei conti stava arrivando, che i nani che conoscevano fin dall'infanzia, prima che Smaug attaccasse, li stavano ora cacciando.
Ma hanno pensato di avere del tempo a loro disposizione. Si sbagliavano.
Dis si è accorta della puzza di fumo troppo tardi dato che aveva messo i suoi figli a letto.
Si immaginò cosa stesse succedendo e li prese.
Scapparono giù per le scale, solo per trovarci le fiamme eruttare da ogni lato della casa.
Dis ha protetto i suoi bambini con il suo stesso corpo.
Lei portò la sua ascia alla porta ancora e ancora prima di buttarcisi contro, rompendola in schegge carbonizzate.
Dis mise un bimbo sotto ogni braccio e saltò attraverso il fuoco, tutto mentre il suo stesso corpo fondeva sotto le leccate delle fiamme.
Loro corsero via dalla violenta folla attraverso le tenebre, ma suo fratello e cugini li trovarono tutti troppo tardi.
Dis si arrese alle fiamme nelle braccia di Dwalin mentre Thorin provava a distrarre i suoi nipoti.
Dwalin sussurrò una benedizione in Khuzdul mentre Balin implorava Thorin di correre.
Non c'era nulla che potessero fare per lei apparte darle un funerale appropriato, e Dwalin giurò di vederlo fatto.
Balin sarebbe andato al villaggio e avrebbe dato alla folla una pista falsa.
Thorin prese i suoi nipoti e corse per le loro vite.
Vide il limitare della foresta mentre si avvicinava.
Il mago grigio era un segnale di luce con il suo bastone illuminato.
C'erano due creature che stavano affianco a lui, enormi esseri: aquile.
<"Thorin! Quaggiù!"> lui urlò al nano.
Thorin passò l'ultimo albero e rallentò fino a fermarsi prima dei più alti esseri, ansimando pesantemente.
I suoi nipoti si stringevano a lui tremanti, tirando su con il naso e tossendo dal fumo e tristezza.
<"Cos'è successo? Dov'è Dis?"> lo stregone chiese.
Thorin lo guardò in alto senza parole, un'espressione arrabbiata e afflitta che non poteva rimuovere.
Le sopracciglia del mago salirono lievemente, poi annuì tristemente.
<"Questi sono Gwaihir e Landroval. Loro ci sorreggeranno da qui."> entrambe le aquile diedero un piccolo cenno di assenso e fissarono Thorin.
Non aiutava il suo ego affatto sapere che era pure più piccolo dei volatili come di molte altre cose.
Thorin ricambiò il cenno annuendo e loro spiegarono le enormi ali.
Si aspettava che Fili e Kili fossero stupefatti se non fossero stati appena portati via dal letto e resi orfani.
Lo stregone si sedette sulla schiena di una delle due aquile, e Thorin lo rispecchiò sull'altra.
<"Dove ci stai portando Gandalf?"> Thorin chiese.
<"In un luogo sicuro, te lo garantisco. Ho inviato un corvo ieri ad un amica fidata che può ospitare te e i tuoi parenti. Rimani con lei e nessun nano ti troverà.">.
Thorin era scettico ma non disse nulla e abbracciò i suoi nipoti più vicino.
Il viaggio era straziante e niente a cui un nano vorrebbe essere pronto a fare.
Loro potevano sopportare l'altezza di ogni montagna o burrone, fino a quando i loro piedi toccavano la terra.
Fili e Kili piagnucolavano e lo stringevano stretto nelle loro piccole prese.
Thorin si infuriò al pensiero di quello che gli era successo.
I nani di cui si fidava e ha guidato per decenni si erano messi contro di lui e la sua stirpe.
Hanno tentato di uccidere bambini!
Di pensare, con il tasso delle nascite naniche più basso di come siano state mai considerate in secoli...era disgustoso.
Cosa aveva fatto per meritare tali affronti?
Poteva lui controllare o fermare un drago? Poteva lui nutrire tutto il suo popolo da solo? Poteva lui vincere ogni battaglia e salvare ogni vita?
No. Lui non poteva.
E loro hanno attaccato la sua famiglia per questo.
Osò girarsi indietro a guardare quella che è stata la sua casa per così tanti anni.
Il fumo proveniente dalla sua dimora si disperse nell'aria pulita della notte.
Le lanterne del villaggio brillavano come stelle nell'oscurità.
Cosa poteva fare lui ora se non seguire il piano del mago? Di chi poteva fidarsi lui ora che i suoi stessi simili si sono messi contro di lui?
Balin e Dwalin lui lo sapeva per certo.
Balin era il suo miglior consigliere.
Lui non diede mai a Thorin un cattivo piano o idea, e sempre guidato veramente.
Dwalin era il suo migliore amico, cognato, e il fidanzato di sua sorella.
Il suo primo marito, il padre dei suoi figli, era morto in un incidente minerario.
Thorin sapeva che Dwalin aveva sempre amato Dis, ma fu troppo lento ad agire.
Negli anni seguenti lui non fu mai lontano dalla principessa.
La confortava e trattava i bambini come suoi stessi, e infine lui finalmente chiese di farle la corte.
Lei accettò senza esitazione.
Il loro matrimonio doveva essere in un mese.
Thorin si chiedeva come Dwalin la stesse prendendo.
Decise che sarebbe stato meglio non pensarci.
I bambini si assopirono dopo così tanto.
Thorin iniziò a domandarsi quanto lontano Gandalf li stesse portando.
E da chi.
Ha detto lei? Una donna? Di che razza? Di che regno?
Le persone del suo popolo hanno viaggiato per molte terre, e sono stati trattati sgarbatamente dappertutto se non in una manciata di luoghi.
Lui dubitava che qualsiasi donna degli uomini o-dimenticati da Mahal- Casata elfica si preoccuperebbe per la sua stirpe apparte se per un tetto e tre pasti freddi al giorno.
A Thorin piacerebbe pagare a modo suo lavorando nelle forge o miniere di qualsivoglia dove Gandalf li lasci.
Ma lui l'avrebbe fatto con piacereste se i suoi nipoti fossero stati al sicuro.
Thorin non si fidava di se stesso per non cadere dalla schiena dell'aquila se si fosse addormentato.
Si costrinse a rimanere sveglio mentre le terre e fiumi passavano sotto di loro.
I Colli di Evendium venivano e se ne andavano, e la pioggia venne dopo questi.
Tuoni esplodevano e i bambini saltarono in allerta.
Lui mise il suo cappotto col pelo sopra le loro teste da entrambi i suoi lati.
I suoi capelli grossi erano presto fradici.
Questo rifugio faceva meglio a essere vicino.
<"Non siamo ancora arrivati?"> Fili chiese mentre si toglieva la sabbia dagli occhi.
Thorin gettò lo sguardo verso lo stregone.
Poteva a malapena distinguere gli stracci grigi del vagabondo contro il cielo notturno.
<"Quanto manca?"> Thorin chiamò.
<"Non molto ora. Siamo quasi alla Contea.">.
Thorin annuì, pretendendo di sapere che cosa nella Terra di Mezzo una 'Contea' fosse.
La tempesta non smise mai neanche quando toccarono in basso ai confini del villaggio.
La terra era arrotolata in onde e colline e case sembravano essere costruite proprio nel terreno.
Era come una tipo di piccola, pittoresca Erebor, ora che Thorin ci pensò meglio.
Sembrava allo stesso modo abbandonata.
Non c'era nessuno da nessuna parte; l'unico segno di vita erano alcune fiammelle di candele accese alle finestre.
Thorin fissò il villaggio un po' più a lungo prima che lampi tuonassero di nuovo ricordandogli del suo obbiettivo.
<"Da questa parte"> Gandalf disse e continuò giù per un sentiero fangoso dopo aver ringraziato le aquile.
Thorin guardò l'area ancora e decise che a lui non piaceva.
Questo posto non era affatto come Erebor.
Queste persone, chiunque o qualsiasi cosa possano loro essere, non vivevano nella roccia come facevano i nani.
Loro vivevano nella terra.
Il villaggio era interamente fatto da piccoli buchi nel terreno.
Erano probabilmente molto sporchi e pieni di vermi e odori sgradevoli.
E pensare che avrebbe dovuto lavorare solo per guadagnarsi una sistemazione in un posto così.
Ma i suoi nipoti erano salvi, e quello era tutto quello che importava.-----------------------------------------------------------------------
Bilba Baggins era una donna veramente inusuale, però per niente sgradevole.
Era conosciuta nella Contea come una persona molto paradossale.
Dicono che fosse per colpa della sua discendenza; una bambina del clan dei Took e dei Baggins!
Due delle più opposte linee sanguigne di famiglie in una persona- beh uno poteva solo pensare che quella fosse la ragione per cui era strana.
Era conosciuta per aver un cuore straordinariamente gentile, specialmente per bambini, e una lingua profondamente tagliente, specialmente per i Sackville-Bagginses.
Lei amava raccontare fantastiche storie spaventose di avventure e pericoli, ma per sorpresa di molti, non era mai andata più lontano da casa di Bree.
Aveva la mente di suo padre e il cuore di sua madre.
In poche parole, lei non era completamente e totalmente rispettabile, ma era altamente rispettata.
Quindi quando un mattino ricevette un corvo dallo stregone Gandalf che diceva di aver bisogno di un grande favore, lei non esitò ad accettare.
Quattro nani bisognosi di un posto dove stare?
La sua dispensa e terreno potevano facilmente sostenerne una dozzina.
Quindi Bilba Baggins spese la giornata a preparare la casa per i suoi ospiti.
Gandalf non ha menzionato per quanto tempo sarebbero rimasti, e lei decise che questo poteva solo significare che non lo sapeva lui stesso.
Fortunatamente casa sua aveva molte stanze in più e non era mai povera di cibo.
Lei aveva un'eredità che poteva supportarli per decenni-se non di più.
L'unica cosa che la preoccupava approposito di questa cosa era l'urgente tono del messaggio di Gandalf.
Il mago non era uno da preoccuparsi facilmente; sicuramente poteva parlare con indovinelli, e lui tendeva a farlo, ma lei sapeva per esperienza quando lo stregone percepiva pericolo.
Bilba provò ad ignorare i pensieri cupi su che cosa fosse successo per giustificare quattro nani che abbandonano la loro casa per la Contea.
Si tenne occupata pulendo ed organizzando stanze.
Cucinò dolci e pane e altri piatti che pensò fossero di loro gradimento.
Nulla fa venire fame come un viaggio.
Sfortunatamente la tempesta sopra alla Contea la fece tornare ai pensieri oscuri della sua mente più di una volta.
Quanto terribile doveva essere trovarsi là fuori.
I suoi ospiti avrebbero voluto il caldo, quindi alimentò il fuoco alto mentre la notte saliva, e ci lasciò un grosso pentolino d'acqua sopra.
Loro potrebbero anche bramare un bagno.
Bilba ripercorse quello che sapeva sui nani.
C'erano un paio di libri nel suo studio su di loro, ma erano piccoli e con qualche informazione.
Sembrava che l'unica cosa che l'autore sapesse sui nani fosse come a loro piace tenere la propria coltura privata e stare solo con altri nani-per paura che qualcuno possa rubargli qualcosa, da un gioiello a una parte della loro lingua segreta 'Khuzdul' che solo pochi al di fuori della loro razza hanno mai imparato.
Forse avere nani come ospiti sarebbe stato lievemente più difficile di quello che lei ha immediatamente immaginato.
Ma ciononostante lei gli avrebbe dato quello a sua disposizione e li avrebbe aiutati ad aggiustarsi alla vita della Contea.
Senza dubbio gli altri Hobbit sarebbero stati abbastanza sconvolti dai nuovi residenti.
I Took potrebbero accoglierli, come hanno l'idea di avventure e frenesia, ma i Bagginses sarebbero stati molto diffidenti.
Gli Hobbit possono essere semplicemente tanto privati e protettivi quanto i nani a volte.
Ma Bilba li avrebbe aiutati in ogni maniera possibile, e insegnato i modi dei mezzuomini.
Lei avrebbe dimostrato ai Bagginses che i suoi ospiti non erano da temere (fino a quando non lo erano in verità, Gandalf non ha molto parlato delle loro personalità).
Lei ha sentito di brutali guerrieri nanici e delle battaglie che hanno combattuto contro orchi.
Loro erano conosciuti per brandire spade e asce e martelli e c'erano testimonianze di nani sbatti-testa con i loro nemici o addirittura prenderli a pugni in faccia nel combattimento.
Cosa avrebbe dato il suo Pro-Pro-Zio Ruggitoro Took per incontrarne uno.
O sua madre, per quel che contava.
Ma Bilba decise molto tempo fa che era meglio non soffermarsi sul passato, almeno non sulle parti tristi, e tornò al lavoro.
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Scacciati e Accolti
FanficIn seguito alla caduta di Erebor e la tragedia di Azanulbizar, molti nani hanno iniziato ad odiare la stirpe di Durin. Dopo aver perso suo nonno, padre, e fratello, tutto quello che a Thorin è rimasto sono i suoi nipoti, i quali non sono più che lat...