Insolenza ed Artigianato

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Riepilogo:
Thorin assalta Bilba.
Più o meno.
Oh, e pure i Took sono presenti questa volta.
Considerate questa la cosa più simile ad una scusa che possiate ricevere per aver fatto piangere alcuni tra voi.
Perché vi avevo avvertiti.
Ma mi avete dato ascolto?
No.

Note (GreenT):
Ed urli speciali per Elenorasweet, per aver disegnato delle fanart adorabili.
Potete vederle a archiveofourown.org/works/746872.
Giuro che è stata l'unica ragione per cui sono riuscita a scrivere oggi.
La mia auto-motivazione è terribile.
Grazie!

La colazione fu un affare abbastanza rilassante il mattino seguente.
I bambini erano allegri come non mai, e Bilba e Thorin li guardarono con occhi affezionati, amorevoli.
Anche se non parlarono molto, entrambi sorrisero per l'intero pasto.
Finché Thorin aprì bocca.
<"Ho intenzione di prendere un lavoro in paese.">.
Bilba lo guardò con severità in alto, dai propri cereali.
<"No.">.
<"Sì. È la giusta cosa da fare. I miei ragazzi ed io non vivremo a spese tue per il resto dei nostri giorni—">.
<"Thorin, ti avevo detto che non c'era bisogno—">.
<"C'è. È l'onorevole cosa da fare. Lavorerò per supportarci e, magari, quando risparmierò abbastanza, potremmo riuscire a trovare un posto per conto nostro—">.
<"Non vi piace qui?"> squittì Bilba.
Gli occhi di lei erano larghi per la preoccupazione.
Le teste di Fili e Kili scattarono in alto dal proprio cibo.
<"Cos'? No! Amiamo qui, Bilba!">.
<"Sì, Sig'ra Boggeens! È me-mer—perfetto! Z'o sta men'endo!">.
<"Non volevo intendere quello, Bilba,"> s'intromise Thorin,
<"La tua casa è splendida, ed i giorni trascorsi qui sono stati alcuni di quelli migliori che io abbia mai vissuto. Io semplicemente desidero di non essere un peso.">.
<"Tu un peso non lo sei, Thorin Scudodiquercia. Nessuno di voi lo è.">.
<"Anche se così, non farebbe male—">.
<"Tu dovresti spendere del tempo con i tuoi nipoti!">.
<"Non sui soldi di qualcun altro.">.
Fili e Kili osservarono il duo discutere avanti e indietro, le teste dei bambini che si voltavano mentre ciascuno parlava, come se gli adulti si stessero passando una palla avanti e indietro.
<"Quindi vuoi solo andare a lavorare ogni giorno e lasciarci qua?">.
<"Se non gradisci occuparti dei ragazzi da sola posso assumere una badante che ti aiuti, come quella Primula.">.
<"No! Voglio dire, posso gestire i bambini senza intoppi, ma tu non dovresti—">.
<"Prenderò un lavoro, Bilba.">.
<"No, Thorin, davvero, non—">.
<"Prenderò un lavoro.">.
<"No, tu—">.
<"Lavoro.">.
Bilba rimase a fissarlo frustata, la faccia che le divenne rossa.
Fece uno sbuffò.
<"Salvatemi dalla testardaggine dei nani,"> borbottò lei.
E la battaglia fu vinta.
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Mentre i bambini lottavano sul pavimento del salotto, Bilba leggeva un libro in silenzio, salvo per le occasionali risatine giunta agli svariati personaggi.
Thorin stava lucidando la sua spada.
Pensarono fosse meglio prendersi una giornata al chiuso, per riposare dallo sforzo fisico ed emotivo che si era verificato.
Ad un certo punto, Bilba giunse ad una pagina alquanto polverosa, e starnutì.
Fu uno starnuto corto, di tono acuto, quasi come quello d'un gattino, e i nani l'adocchiarono.
Sorpresi e divertiti.
Lei arrossì mentre provava a sistemare i propri ricci al loro posto, da dove vennero scossi.
Thorin rise sommamente.
<"Voi hobbit potete essere provocati da cose di tale piccolezza,"> disse lui, sapendo che i nani potevano resistere per delle ore in miniere di carbone e pietra, senza sentirsi a disagio neanche una volta.
Lui alzò la mano, e gentilmente le mise a posto un ricciolo dalla sua faccia, dietro all'orecchio, il pollice di lui che ne sfiorò l'estremità appuntita di quest'ultimo.
Il che fu quando lei, improvvisamente, gli diede uno schiaffo in faccia, la stessa di lei che si arrossì più che mai.
<"Thorin! Non posso crederci!"> strillò lei, scandalizzata.
Il ceffone della mano di lei sulla guancia di lui attirò l'attenzione dei bambini, e loro fissavano stupiti la donna che aveva appena schiaffeggiato un rinomato guerriero.
<"Voglio dire, davvero, ti ho accolto dentro per gentilezza, ma non ho intenzione di partecipare a nulla di QUELLA sorta di nonsenso. Le ragazze potranno anche sparlare in quanto a noi, ma non possiedo interesse nel dargli ragione, quindi puoi buttar fuori dalla tua mente tutta quella robaccia, proprio ora!">.
Lei serrò le proprie mani attorno alle orecchie, lanciandogli occhiate furiose.
Thorin era ancora nello stato della sorpresa.
Cos'era appena accaduto?
<"Signorina Baggins...?">.
<"Oh non fare il cortese con me! Da dove ne prendi i nervi? E d'innanzi a bambini! Se quello è normale per le norme della coltura nanica, allora mi spiace, ma non è certamente cosa appropriata nella Contea!">.
Thorin la guardò, trasecolato e confuso.
<"Cosa? Cosa è inappropriato?">.
Lei lo guardò in cagnesco e sbuffò.
Bilba svelta si alzò, spazzolò via la polvere del libro dai pantaloni, e lasciò la stanza.
Lui la guardò andarsene, scioccato come non mai.
<"Penso che vuole che tu la segui, Zio Thorin,"> constatò Fili.
Thorin annuì leggermente, e si affrettò dietro alla hobbit, verso la cucina.
La ritrovò a sciacquare i piatti con rabbia, ira nei suoi occhi.
<"Signorina Baggins, io...io non avevo intenzione di offender—">.
<"Beh, lo hai fatto.">.
Lei si voltò per guardarlo male.
<"Come hai potuto farlo? Ci conosciamo da appena una settimana, e tu stai tentando di-di..."> la voce di lei si affievolì, e si girò per tornare alle stoviglie.
<"Di cosa, Bilba?! Non so cosa ho fatto! Te ne prego, dimmi qual'è la cosa che ti ha offeso a tal punto, in modo che io possa chiedere perdono, perché tutto quello di cui sono al corrente, è che io ti ho sfiorato l'orecchio, e tu mi hai dato uno schiaf—">.
<"SSHHHHHHH,"> lo ammutolì lei ad un tono di voce più che alto, con un dito alle proprie labbra.
<"Per il bene dei Valar, Thorin, i bambini!">.
<"Cosa? Cosa ho proferito che potrebbe essere così velenoso per le loro orecchie?"> chiese lui nella frustrazione.
Lei lo guardò in cagnesco per un momento ancora, prima che le sue sopracciglia si aggrottarono.
Lo osservo con confusione, finché non le ritornò in mente.
<"Nani...le orecchie dei Nani non sono...sensibili, non è così?"> chiese lei silenziosa.
<"Le nostre orecchie? No, voglio dire, non abbiamo un udito tremendo, ma non siamo conosciuti per—">.
<"Intendevo dire al tocco.">.
<"Cosa?"> disse Thorin, sorpreso, e poi, lento, <"No, Le nostre orecchie non sono sensibili. Quelle degli hobbit?">.
Bilba annuì, la sua faccia arrossendo leggermente.
D'un tratto, lei ebbe la sensazione di sentirsi piuttosto in colpa.
Aveva schiaffeggiato il pover'uomo per qualcosa fuori dalla sua portata di comprendonio!
<"Ah, sì. Le nostre orecchie sono, beh, um...">.
<"Perché è un tale crimine toccarle? È doloroso? Ti ho fatto male?!"> chiese lui, balzando preoccupato.
Lei gli diede uno sguardo duro.
<"Non è considerato un crimine, Thorin. È semplicemente una cosa privata, solo appropriata tra...coppie. Dopo il matrimonio. In privato.">.
Lei tentò di trattenere la propria faccia dall'arrossire, ma il suo cuore pulsava piuttosto sporadicamente.
Thorin la fissò scettico, ma poi i suoi occhi improvvisamente si spalancarono con l'aver compreso, e lui guizzò addietro.
<"Oh Mahal! Io—Io non intendevo—Io mai farei!"> lui quasi urlò, panicato.
<"Lo so. Lo so,"> lo rassicurò Bilba, mettendosi una mano sulla faccia,
<"È stato un mio errore. Ho pensato che fosse lo stesso per tutte le razze. Chiedo perdono per averti colpito.">.
<"Mi scuso per aver–ah..."> Thorin fu preso dal rossore, mentre era intento a trovare le parole.
<"È tutto a posto,"> constatò Bilba,
<"Non preoccupartene. Solo, assicurati di riferirlo ai ragazzi. Toccare orecchie è davvero una cosa inaccettabile per gli hobbit. Possiamo spiegarglielo quando saranno cresciuti.">.
Thorin annuì con sguardo assente, e s'incamminò verso i suoi nipoti, i quali erano in attesa per lui.
Questa sarebbe stata una conversazione imbarazzante.
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Fu quel pomeriggio quando Bilba deciso di aiutare Thorin nel cercare un lavoro.
<"D'accordo, parlami di quale abilità hai a disposizione, prima che io inizi a chiedere in fatto di stereotipi nanici,"> disse lei, mentre impastava un po' di pastella per dei muffin alla banana, dato che si trovavano in cucina.
Thorin rise sotto ai baffi.
<"Mentre non sono fornito del dono della mineraria come molti dei miei cugini, io posseggo un talento per la forgia.">.
<"Oh? Quale tipo di oggetti?">.
<"Beh, la mia spada per esempio. Lo forgiata con le mie mani nude,"> affermò lui mentre alzava la sua lama recentemente pulita tra le mani, per farla vedere.
Era piuttosto fiero della propria spada.
Le era stata affianco per molte battaglie.
Lei la osservò con poco più che noia.
<"Non possiedi null'altro che hai costruito?"> chiese lei.
Lui inarcò un sopracciglio.
<"Oh, chiedo venia, non è la mia arma abbastanza buona per il gradimento degli hobbit? È questa una dimostrazione povera per rappresentare il mio talento?">.
<"Oh no, Thorin,"> gli rispose lei con medesima sfacciataggine,
<"Hai mai notato come sono gli hobbit? Il loro amore per la battaglia e sete di sangue? La loro lunga storia di guerra e vittoria? No, hai ragione, sono certa che si riveleranno tutti estasiati nell'avere un nuovo fabbro-armiere in paese. Potrebbero quasi quasi bagnarsi.">.
Mentre la veduta d'una forgia d'armi avrebbe anche potuto far farsela nei pantaloni ad alcuni hobbit, non era una ragione per la quale lei parlò, e Thorin buttò gli occhi al cielo.
<"Thorin, ti scongiuro, cerca di capire che questa è la Contea. La maggior parte delle persone qui abitanti, non sarebbero in grado di distinguere una spada da un'ascia. Se tu desideri mostrare i tuoi lavori, avrai necessità di qualcos'altro. E avrai bisogno di esporre qualche tipo di opera precedente, oppure non ti assumeranno mai.">.
Thorin ponderò per un momento.
<"Ho fatto i fermagli per capelli di Fili e Kili.">.
Bilba sbatté le palpebre.
<"Quelle piccole mollette? Con quei piccoli emblemi?">.
<"Sì.">.
Bilba si rigirò verso alle stoviglie per un momento.
<"Perfetto."> un sorriso si fece largo sul volto di lei, che si voltò per stare faccia a faccia con lui.
<"Questo è perfetto! Le ragazze ti adoreranno!">.
<"Che cosa?!"> sussultò Thorin.
<"Hai mai visto i capelli degli hobbit? Sono ingestibili durante un giorno buono. Perché pensi che io tenga i miei corti? Le donne hobbit hanno provato di tutto per fare dei fermagli e mollette per capelli—anche intagliandoli da della quercia, e continuano a spezzarsi! Se tu riuscissi a forgiarle in ferro o acciaio, diverrai una leggenda.">.
Thorin dubitava che costruire utili utensili per capelli lo avrebbe reso leggendario, specialmente considerando che gli hobbit parevano non avere una cura tanto profonda quanto quella dei nani in fatto di capelli, ma l'idea sembrava vera.
Mollette e fermagli per capelli sarebbero potuti essere un'esplosione di successo qui.
<"Di cos'altro disponi che potremmo mostrare ai Took?">.
<"I Took?"> Thorin schioccò fuori dalla sua landa dei sogni.
<"Si,"> rispose Bilba, <"Ho spedito una lettera con Hamfast, dopo che se n'era andato. Andremo al vicinato dei Took domani mattina per introdurvi, e magari per sfruttare qualche opportunità d'affari. I Took sono maggiormente disposti a comprare da uno sconosciuto che non da un'altro clan di hobbit, e le ragazze sonno in possesso delle capigliature più pazze presenti nell'intera Contea!"> Bilba era seriamente eccitata a questo punto.
Sarebbe stato fantastico poter mostrare ai Took quello di cui Thorin fosse capace.
L'espressioni sui loro volti alle mollette di metallo?
Quelle sarebbero state impagabili.
<"Suppongo che tu non lavori molto in quanto a legno?">.
<"A dire la verità,"> Thorin si schiarì la gola, <"Il mio scudo è di legno. Quercia. Ma ho pure imbullonato un poco di fine in acciaio per rinforzarlo.">.
La faccia di Bilba s'illuminò.
<"Beh, ma questo è fantastico! Puoi vincerti gli agricoltori con quello. Sono abituati ad usare utensili in legno, ma quelli si rompono e spezzano con l'arrivo dell'inverno. Scommetto che loro adorerebbero un po' di artigianato in ferro.">.
Thorin sorrise gentilmente.
Rimase un attimo colpito dall'entusiasmo improvviso di lei, ma ne era grato.
Avrebbe avuto bisogno del suo aiuto, per mettere all'opera il tutto.
<"La Contea non è fornita di un fabbro per svolgere quel compito?"> chiese lui con curiosità.
Bilba piegò la propria testa da un lato, per pensare.
<"Beh, lo avevamo, ma è deceduto qualche decennio or sono. E faceva sempre solo oggetti delicati, argenteria e piccole stranezze, e fine. Nessuno se ne occupò più, dopo la sua morte. La forgia venne presa dal Capoclan, e divenne un luogo d'uso comune per qualsiasi individuo che desideri provare la propria mano, ma gli hobbit non vengono granchè riconosciuti per l'avere un talento speciale in fatto di metallo. Il posto è praticamente abbandonato.">.
<"Quindi non infastidirà nessuno se lo metto in funzione?">.
<"Affatto. In effetti, penso che tutti ne rimarrebbero estasiati. Nessuno tra noi è capace di sistemare i propri arnesi, allora di solito ci ritroviamo costretti a comprarne dei nuovi dagli Uomini. Se fossi in grado di sistemarli adeguatamente, diventeresti assai ricco.">.
Si sorrisero l'un l'altro.
Questo avrebbe potuto realmente funzionare.
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Passata una notte senza pianti, grida, incubi, o discussioni, i quattro si alzarono dì buon'ora.
Consumarono una fugace prima colazione, si lavarono, vestirono con indumenti più adeguati, ed iniziarono ad avviarsi verso il vicinato intestato ai Took.
Camminarono a grandi passi in un'unica fila, con Thorin all'estrema sinistra, tenente una scatola delle sue altre creazioni in una mano, e tenendo quella di Fili con l'altra.
Fili stava tenendo la mano a Kili, il quale stava anche tenendo quella di Bilba, la quale stava portando una cesta di focaccine dolci nella propria mano destra.
Ella sperava di riuscire a raggiungere la Grande Casa di Nonna Took entro la seconda colazione.
Ovviamente, i bambini non provavano piacere nel camminare.
<"No' possiamo cava'care un pony?">.
<"No' sono mai andato così via senza un pony!">.
<"Siamo arrivati, Sig'ora Baggins?">.
<" Cava'cheremo  un pony al ritorno?">.
<"Gli hobbit hanno dei pony nel' loro case?">.
Thorin stava per implodere, allora sollevò Fili con una mano, e se lo sistemò sulle spalle.
Kili pareva propenso al pianto, allora Bilba lo prese in braccio, e lo bilanciò contro al proprio fianco.
Gli adulti sospirarono, e ripresero a camminare.
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<"Pronto?">.
<"Loro sono come te?">.
<"Più o meno.">.
<"Allora no.">.
Bilba buttò gli occhi al cielo per Thorin.
Che femminuccia.
Intimorito dal conoscere la famiglia di lei.
<"Ora ricordate, il migliore dei comportamenti, ragazzi,"> gli sussurrò Bilba, d'innanzi alla porta della casa di Nonna Took.
I bambini annuirono vigorosamente.
Bilba bussò alla porta.
Fu un picchiettare corto, lieve, ma solido, a cui venne data una risposta cantata di <"Arrivo!">.
E la circolare porta color lavanda venne aperta per rivelare la Zia di Bilba: Rosa.
<"Bilba! Che piacere vederti! Eravamo così rallegrati quando abbiamo ricevuto la tua lettera. E questi devono essere i tuoi nani!">.
Sia le sopracciglia di Bilba che quelle di Thorin saltarono un poco, alla sentenza 'i tuoi nani', ma nessuno dei due ne disse una parola a riguardo, e fecero un semplice sorriso.
Thorin s'inchinò, e fece il suo solito saluto, il quale Fili e Kili imitarono.
Rosa cinguettò al turno dei piccolini.
<"Awww, che dolci! Beh entrate, entrate, venite a conoscere la famiglia!">.
Prese la cesta di Bilba, e gli fece da guida tramite l'abitazione, la quale, per la sorpresa di Thorin, era addirittura più grande e maggiormente complicata messa a confronto con quella di Bilba.
Lui deglutì, e strinse le mani dei propri nipoti.
Eventualmente, vennero guidati fino in fondo ad un corridoio, che si espandeva in un grande salone da pranzo, il quale pareva straripante d'hobbit alquanto vivaci.
Gli occhi di Thorin quasi gli caddero dal proprio teschio.
Ce n'erano un tal numero!
Vecchi, giovani, magri, grassi, e c'era l'equal numero di femmine e maschi!
Tutti che erano nel bel mezzo di fare conversazione, e consumare un pasto, e giochicchiare tra loro, e a capotavola era presente una donna molto vecchia, ma dall'aspetto possente.
Lui fece un profondo respiro.
Udì Bilba fare lo stesso.
<"Tutti!"> gridò Rosa, sopra al trambusto.
<"Bilba è arrivata! Ed ha portato i suoi ospiti!">.
Ogni testa della sala schioccò a loro.
Ci fu il silenzio.
Poi, la vecchia donna parlò, con calma.
<"Bilba, è magnifico vederti. È passato troppo tempo. Ti dispiacerebbe introdurci?"> disse lei in un tono sereno, ma piacevole.
Bilba fece un sorriso tremolante, e rispose.
<"È splendido rivedere anche te, Nonna. Questi sono Thorin Scudodiquercia ed i suoi due nipoti, Fili e Kili. Sono amici di Gandalf.">.
Fu presente un poco più di mormorio al nome di Gandalf, che non a quello di Thorin, ma i nani fecero i loro soliti inchini coordinati, e gli hobbit li squadrarono con curiosità.
<"Beh, portameli qua giù, e permettimi di vederli,"> ordinò con fare vago Nonna Took, e Bilba li condusse fino al fianco di lei, dandoa loro più che d'uno sguardo rassicurante.
I nani sederono sulla sinistra della matriarca, i bimbi sulle ginocchia di Thorin.
Lei li studiò per qualche momento, e Bilba provò a non tremare nella propria sedia.
Nonna Took guardò i bambini, buttando gli occhi da un all'altro.
<"Come ti chiami?"> declamò Kili di punto in bianco.
Il respiro di Bilba sfarfallò.
La vecchia donna sorrise caldamente.
<"Io sono Adamanta, piccolino. Gradiresti un biscotto?"> il volto di Kili s'illuminò con un più che grande sorriso.
Adamanta sorrise, e passò un biscotto a ciascuno dei due.
<"Perché voi due non andate a giocare con gli altri bimbi, mentre io parlo con vostro zio?">.
I bambini annuirono, e balzarono giù dalle ginocchia di Thorin.
I bambini più vicini, Ferumbas (il terzo), Paladin (il secondo), ed Esmeralda non li osservarono per più d'un secondo, prima di rivolgergli un grosso sorriso.
<"Giochiamo fuori ad acchiaparella?"> chiese Paladin.
Fili e Kili sussultarono in intesa, ed i cinque corsero fuori dalla sala.
Le sopracciglia di Bilba e di Thorin erano oramai situate alle loro attaccature dei capelli.
<"Ora vediamo qui,"> disse la vecchia donna, una volta rigiratasi verso Thorin,
<"Qual'è il vostro luogo di provenienza?">.
Thorin deglutì, <"Lontano a est.">.
Perché quella, effettivamente, risultava essere l'unica risposta che lui potesse dare per fare in modo che tutti gli hobbit comprendessero.
Ci furono molti più mormorii a questa sentenza, qualche hobbit rimase a fissare con stupore, qualche d'un altro con sospetto.
Adamanta inarcò un sopracciglio.
<"E perché vi trovate qui?">.
Thorin aprì la propria bocca per rispondere, ma senza trovare le parole.
Egli incespicò per un momento, prima che Bilba si intromettesse in un sol colpo.
<"Necessitano d'un rifugio. Sono stati ingiustamente assaliti da altri nani, e questo si è rivelato il posto più sicuro a cui Gandalf potesse pensare.">.
Ulteriori mormorii alla nomina di Gandalf.
<"Assaliti come?"> fu la domanda d'una Adamanta preoccupata.
<"Hanno dato fuoco alla nostra casa. Mentre i bambini se ne trovavano all'interno,"> disse Thorin, la voce roca.
Addirittura Nonna Took parve stupita, ed inquieta.
<"Mia sorella, la loro madre, li ha messi in salvo, ma lei..."> lui scosse la testa.
Adamanta posizionò la propria mano su quella di lui.
<"Sono affranta per la vostra perdita,"> disse lei, sincera.
<"Non questionerò la loro motivazione per aver compiuto un atto di tale orrore—nessuno tra noi lo farà,"> disse lei ad un tono di voce abbastanza alto per farsi udire da tutti.
<"Possiamo non sembrare come tali, ma anche noi abbiamo sorpassato delle difficoltà. Vi manterremo al sicuro. Benvenuti alla Contea.">.
Thorin diede un sorriso confortante.
E tutti gli hobbit ricambiarono il sorriso.
E Bilba si ricordò di come respirare.
<"Ora mangiamo la colazione!"> dichiarò Nonna Took, e tutti si sederono per consumare il pasto.
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Era passato un po' di tempo, quando Thorin riuscì a riesumarsi dal suo coma indotto dal cibo, che Adamanta gli parlò una volta ancora.
<"Mastro Scudodiquercia, mi è stato riferito del tuo interesse nel maneggiare la forgia situata qui in paese. È vero?">.
<"Oh, sì. Sì, madama,"> fu la risposta di lui, piuttosto con fare intontito.
<"Adamanta è più che adatto, caro, oppure Nonna Took. Tuttavia, ho udito di molte voci riguardanti i fabbri nanici, tutte positive a riguardo. Sarei molto interessata nel acquistare un qualcosa, se potessi mostrarmi un'esempio del tuo artigianato,"> decretò lei, adocchiando Bilba, la quale le stava ricambiando lo sguardo con fare più che grato.
Addirittura alcuni tra gli altri hobbit ci presero interesse.
<"Sarei grato di mostrarvelo. Fili, Kili! Venite qui per un momento," chiamò lui.
I bambini vennero correndo svelti, da un'altra stanza, dove Rosa stava narrando delle storie.
<"Potreste, voi due, mostrare agli hobbit i vostri fermagli per capelli?"> chiese lui cortesemente.
Loro sorrisero, e veloci si tolsero i propri fermagli, passandoli direttamente ad Adamanta, la quale parve più che colpita.
<"Tu hai fatto queste?"> chiese lei.
<"Sì. Riescono a trattenere più che svariati ciuffi di capelli, e sono in grado di forgiarle con quasi tutti i tipi di metallo,"> spiegò lui, mentre parve che ogni femmina presente nel clan dei Took si fosse ripiegata sugli altri per osservare i fermagli.
Fu presente una cascata di sussurri e bisbigli, ma nessuno di questi negativo.
<"Ho anche saldato delle estremità in metallo nel mio scudo. Sono al corrente che gli hobbit non sono individui propensi alla violenza, ma ho la speranza di poter riparare i vostri utensili agricoli con alquanta efficenza.">.
Certi tra  gli hobbit maschi buttarono gli occhi a lui, e si diedero piccoli cenni del capo l'un l'altro.
Adamanta ritornò ad osservarlo.
<"Sei disposto ad accettare commissioni, Thorin?">.
L'attenzione di lui schioccò di nuovo a lei.
Ordinazioni?
Questo stava veramente andando a buon fine!
<"Ah—sì! Sì, sarei rallegrato di farlo.">.
La maggior parte dell'ora che ne seguì, lui la passò ad annotarsi ordinazioni, di cui tutte ne venne pagata la metà in anticipo, ne rimase piuttosto stupito, una volta giunto alla fine.
Rimasero fino a cena, quando i bambini risultarono sfiancati, ed iniziarono il cammino di ritorno verso casa.
Da quello che vide Bilba, i ragazzi si erano fatti molto più che pochi amici, ed aveva udito commenti meravigliosi riguardanti le capacità di Primula in quanto badante.
Ma notò Thorin, con l'aspetto di uno che aveva appena ricevuto un pugno, quando lui adocchiò la sua lista.
<"È molto?"> chiese lei silenziosa.
Kili era svenuto nelle braccia di lei, la quale si era scordata la cesta con Rosa, praticamente un invito destinato a lei di tornare a far visita, dato che i suoi bambini, Paladin and Esmeralda, risultavano essere andati talmente d'accordo con Fili e Kili.
Fili si stava a malapena reggendo alla coscienza, sulle spalle di Thorin.
<"No, beh, forse per un fabbro nella norma lo sarebbe, ma in confronto a quando lavoravo nei villaggi degli Uomini? No. Posso riuscire a portarli a termine in un paio di giorni—se sei d'accordo a badare i bambini,"> chiarificò lui.
<"Staremo bene,"> lo rassicurò lei.
<"Posso condurti alla forgia domani, e potremo pulire e dare una sistemata il luogo.">.
<"Allora, cos'hanno pensato gli hobbit di noi?">.
<"Oh, hanno trovato Fili e Kili adorabili. E penso che tu sia piuttosto piaciuto ai Took. Ho udito più che d'una ragazza discutere a proposito di rapirti,"> se la rise lei.
Quel vecchio scherzo di famiglia era in giro da generazioni.
<"Cosa? Come poss—Perché avrebbero il desiderio di rapirmi?!"> questionò lui.
<"Sono ironica, ti sto prendendo in giro. Rilassati. Ti hanno gradito il giusto. E ti gradiranno ancor di più quando avrai fatto quei fermagli per capelli, ed avrai sistemato gli utensili. Sarai il nano preferito da tutti.">.
<"Preferito di tre. Sono lusingato," rispose lui, con fare sarcastico.
<"Beh, sta attento. Kili possiede occhi da cucciolo. Aveva praticamente mandato le ragazze in delirio. Se quelle piccole mollette non saranno all'altezza di pareggiare, allora verrai steso a terra, amico mio.">.
<"Mi guarderò alle spalle. Ora narrami di chi fosse questo 'Ruggitoro' Took. Ne ho udito talmente tante storie a riguardo quest'oggi, che ne avrei potuto trarre un libro. Ha veramente ucciso il Re dei Goblin ed inventatone il golf come risultato?">.
Bilba si mise a ridere.
<"Beh, tutte le storie più belle necessitano d'un infiorettatura. Ciò non sta a significare che non sia vera.">.

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