Note (GreenT):
Fili e Kili sono adorabili!
Thorin si vorrebbe schiaffeggiare!
Hamfast si palesa!Ancora una volta, Bilba si alzò di buon'ora quel mattino, già sapendo che sarebbe stato un lungo e complicato giorno.
Hamfast sarebbe arrivato in un paio d'ore, e lei aveva bisogno di andare al mercato, ed i nani sarebbero stati alquanto confusi ed emotivamente fragili.
Quando andò al bagno si ritrovò il volto macchiato da chiazze di lacrime e, veloce, se le strofinò via con un fazzoletto.
La notte precedente li aveva sbatacchiati tutti per bene, ed era al corrente che c'era ben poco che loro potessero fare se non sopportare e resistere.
Optò per una camicetta di un giallo pallido, un gilè verde e pantaloni marroni, e si diresse verso la cucina.
La colazione rimaneva sempre la priorità numero uno.
Iniziò col friggere della carne leggera, e ragionò che qualche cosa di dolce avrebbe migliorato l'umore dei nani.
Quando si girò per prendere la farina da una credenza, si accorse dei bambini che stavano in piedi nella via d'entrata della porta, tenendosi per mano, ed avendo come l'aspetto di una coppia di cuccioli bastonati.
<"Buon giorno, ragazzi,"> disse lei a bassa voce.
Se Thorin fosse casomai riuscito a dormire un poco, era sicura che sarebbe stato meglio farlo riposare il più possibile.
I bimbi l'accolsero svogliatamente, e lei capì che erano probabilmente più distrutti emotivamente, che non stanchi.
Il suo stesso cuore ancora era dolente, ma vedere quei due non mollare ed andare avanti, la riscaldò tutt'altro che poco.
I due si ergevano smarriti ed insicuri, così lei offrì,
<"Vi piacerebbe aiutarmi a preparare la colazione per Thorin?">.
I loro volti si accesero come focolari, ed annuirono vigorosamente.
Si assicurò di tenerli bene a distanza dalle padelle.
Ma dispose fuori farina, miele, zucchero, e tutti gli altri ingredienti ed utensili per la misura, di cui avrebbero avuto bisogno, aiutandoli a mescolare un po' di torta al miele e girelle alla cannella.
Mentre gli occhi dei bambini straripavano di determinazione, e i due rimasero incredibilmente silenziosi per tutto il tempo, per il bene di loro zio, erano comunque riusciti a schizzare buona parte della pastella su loro stessi e su Bilba.
Lei si mise a ridacchiare alla loro innocente scempiaggine, mentre li ripuliva da cima a fondo.
Riempì le teglie per torte con l'impasto, le mise nel forno a cuocere, affidando a Fili e Kili l'arduo compito di leccare le scodelle, essendo al corrente di ritrovarle scintillanti al termine del lavoro svolto.
Come la dolce fragranza di una panetteria invase la casa, Thorin si svegliò dal suo sonno e si incamminò, torpidamente, verso la cucina.
Rimase lievemente sorpreso nel trovare i bambini già attivi—e spensierati se per questo—e guardò Bilba, la quale ricambiò il suo sguardo con un sorriso gentile.
Lei comprese che il non chiedere come avesse dormito l'un l'altro sarebbe stata l'opzione migliore.
<"Colazione è quasi pronta. Speravo che dopo potessi far fare il bagno ai ragazzi. Hamfast verrà a fare visita, e questi due necessitano d'una lavata.">.
Thorin annuì brevemente, e camminò fino a dove i suoi nipoti stavano sedendo sul piano di lavoro, affianco ad un paio di scodelle straordinariamente pulite.
Mentre Bilba si inginocchiò per tirare fuori i beni dal forno, lui stritolò i suoi ragazzi con un forte abbraccio affettuoso.
Loro ricambiarono l'abbraccio senza esitare.
Bilba finse di non aver visto nulla con la coda dell'occhio.
Thorin la aiutò a disporre cibo e posate, e i quattro consumarono il pasto in tranquillità.
Quando la sua fame venne saziata, si mise ad ingranare le parole di lei nella sua testa.
<"Quando verrà Hamfast?">.
<"Oh, um,"> Bilba buttò l'occhio dietro alle spalle, verso alla finestra, per controllare in che punto del cielo fosse il sole.
<"Tra un po' più d'un ora. Solitamente viene qui per la seconda colazione, così possiamo parlare di cosa necessita di essere fatto. Oh, spesso porta con se dei biscotti squisiti—">.
<"Sei sicura che ci possiamo fidare di lui?"> Thorin disse,
cercando di non suonare orribilmente sospettoso—o spaventato.
Bilba lo guardò con un sopracciglio esasperatamente inarcato.
<"Thorin, lo so che sei preoccupato, lo capisco. Ma ti prego, gli hobbit sono le creature meno pericolose là fuori. La cosa peggiore che riceverai qui, è qualche naso storto da parte dei Sackvilles. Hamfast è veloce a fidarsi ed è un uomo di buon cuore. Non metterebbe mai nessun bambino di nessuna razza in pericolo.">.
Thorin la guardò in modo scettico ma non proferì parola.
Si girò verso i suoi bambini, e li ritrovò ricoperti di miele, cannella, e polvere di zucchero.
<"Che bagno sia,"> disse lui, ed i bimbi lasciarono lamenti d'ugual noia.
Li prese in braccio entrambi, li mise sulle spalle, e si diresse verso il bagno.
Bilba rimase un poco irritata del fatto che ora dovesse pulire tutte le stoviglie, ma la maggior parte delle posate da cucina erano già lavate ed asciutte, a quel punto mise a mollo i piatti e li abbandonò lì, ritornando nel corridoio, dov'erano situate le camere dei nani.
Se queste fossero state le prime impressioni per hobbit della Contea, sarebbe stato meglio renderle onorevoli.
Cercò negli armadi dell'infermeria, trovando i vestiti migliori che poté per i bambini.
Vesti piccine, pantaloni piccoli, e magliette minuscole che gli sarebbero andati proprio bene.
Ringraziò i Valar che fosse stata abbastanza sentimentale da conservarli.
La prossima fu la stanza di Thorin, la quale le fece quasi credere che lui avesse alloggiato da qualche altra parte.
Se non fossero stati presenti il suo cappotto peloso e la sua armatura stesi nella cesta ai piedi del letto, non ci sarebbero state differenze da quel preciso momento a quando erano appena arrivati.
La stanza dei bambini era messa bene, un letto disfatto e qualche giocattolo sparso in giro, ma non era sporca,
solo con l'impressione che fosse abitata.
La camera di Thorin era impeccabile.
Scacciò via lo shock dalla testa ed iniziò a guardare nell'armadio.
È qui che venne incontro alla prima complicazione.
I vestiti più raffinati di suo padre erano troppo piccoli.
Le sole cose che sarebbero andate bene a Thorin, sarebbero state il pigiama ed il vecchio completo invernale, nessuno dei due lavorando bene per le prime impressioni rispettabili, specialmente considerando che la stagione autunnale si stava appena avvicinando.
E ora?
Non sarebbe riuscita a cucirgli nulla in tempo; divenì obbligata ad andare giù al mercato.
Gliene sarebbe importato ad Ham?
Probabilmente no.
Allora prese i vestiti più raffinati appartenenti a suo padre in questione, e li stese assieme a quelli per i bambini.
Rammendando l'ultima volta che bussò alla porta, decise semplicemente di dire,
<"Thorin, ti lascio dei vestiti per te e i bambini affianco alla porta,"> e si affrettò via.
Incominciò a controllare per la casa, assicurandosi che tutto fosse il più rispettabile è presentabile possibile, e provò a non agitarsi.
Quando i nani la trovarono in salotto, Fili e Kili sembravano come pesci dimenanti fuor d'acqua, nelle loro piccole vesta, anche se quello lì rendeva ancor più teneri d'innanzi agli occhi di Bilba.
Lei squittì in delizia, e si fece sfuggire un 'awwwww', al quale i bambini sembrarono legittimamente offesi, e Thorin arrossì in viso.
Neppure lui sembrava troppo trasandato, anche se la maglietta più spessa gli rimaneva di un capello troppo stretta ed i pantaloni gli raggiungevano solo metà dei suoi stinchi.
Erano presenti non pochi peli su di loro, i quali, Bilba pensò, avrebbero fatto piacere agli hobbit, ma i suoi piedi erano comunque piccoli e relativamente spelacchiati.
Si chiese cosa avrebbe più infastidito gli hobbit: minuscoli piedi, oppure enormi stivali.
<"Beh, non sembrate tutti piuttosto in ghingheri?"> ridacchiò lei.
Fili e Kili si immusonirono, mentre Thorin rimase impassibile.
Cincischiarono in giro per la stanza per un pochino, i bambini cercando di capire come ritornare a muoversi negli abiti restrittivi, mentre Thorin si intrecciò i capelli.
Bilba cercò di non fissarlo, ma quando lui la beccò per la terza volta, lui diede voce ai suoi pensieri.
<"C'è qualcosa che non va?"> chiese lui, suonando genuinamente allarmato.
<"Hm? No! Va tutto bene. È solo che...non avevo mai visto un uomo intrecciarsi i capelli prima d'ora. È un cosa alquanto femminile intorno alla Contea,"> rispose lei impacciatamente, sperando di non averlo offeso.
Non ne avevano parlato molto di capelli nella loro discussione culturale, fu soprattutto storia, e un poco di normali stili di vita e di caratteri distintivi.
Lui contrasse le labbra come si avesse appena morso qualcosa di aspro, ma non sembrò arrabbiato quando le rispose.
<"Per i nani, intrecciarsi i capelli è una normalità culturale. Ti mostra i traguardi ed i legami familiari, assieme alla posizione sociale. Io ne indosso solo due per scelta, ma in molti si intrecciano i propri capelli con molta diligenza e non poca dedizione.">.
<"Gli intreccerai anche i loro?"> li chiese lei, buttando gli occhi a dove i bambini stavano girando in cerchio, cercando di vedersi le loro stesse schiene.
<"Sono ancora troppo giovani,"> le rispose lui, <"Per ora manterranno i loro capelli legati di dietro, solo per la vista.">.
Bilba annuì mentre osservava i fermagli d'argento, identici tra loro, sulle teste dei due bimbi.
<"Li hai fatti tu quelli?">.
<"Quando nacque Kili. I bambini sono pochi e rari per la nostra razza. Averne due è stata una benedizione. Volevo che restassero sempre uniti da un qualcosa.">.
Lei annuì.
<"Penso che quella sia una differenza tra di noi allora. I bambini sono praticamente l'opposto di una rarità qui.">.
Thorin inarcò un sopracciglio.
<"In che modo?">.
<"Oh, beh, credo che una coppia ne abbia in media quattro. Quasi sempre almeno due. I Took e i Brandybucks tendono ad averne di più. I Baggins sono soliti averne tre o quattro, mentre conosco tre famiglie Took con otto e contando.">.
Quando ridiede lo sguardo a Thorin, gli occhi di lui erano in procinto di uscirgli dal teschio.
<"Indubbiamente stai scherzando.">.
Lei rise.
<"Oh per favore, mia zia Mirabella e suo marito Gorbadoc hanno appena avuto il loro settimo tre mesi fa, e lei è già in attesa di nuovo, e mia madre era la quarta di dodici! L'unica razza che potrebbe batterci sono i conigli.">.
Thorin rimase a bocca aperta.
Come?!
Com'era possibile?!
Persino gli uomini non ne avevano in media più di due.
Quattro era insolito, e cinque era pericoloso!
Come potevamo queste piccole creature riprodursi come animali selvatici e sopravvivere?
E fu con quello in mente, che Thorin le chiese senza pensare,
<"E quindi dove sono i tuoi fratelli?">.
Bilba rabbrividì.
I suoi lineamenti divennero da ridenti a gravi, e Thorin avrebbe voluto darsi uno schiaffo.
<"Mia madre..."> iniziò Bilba, <"Ebbe dei problemi. Con me. Si ammalò più o meno a metà della gravidanza, e molti pensarono che non ce l'avrebbe fatta.">.
La voce di lei era così silenziosa, ma attorno ne girava un'aria d'importanza, ed addirittura Fili e Kili si sistemarono giù per ascoltare.
<"Nulla di quello che provarono i dottori ebbe successo. Nessuno sapeva cosa fare.">.
E poi, improvvisamente, le sue labbra presero una leggera svolta all'insù, e lei continuò a raccontare con un po' più di serenità.
<"Me poi arrivò Gandalf. È sempre stato un amico nei confronti di mia madre. La condusse sulla sua prima avventura. Si affrettò verso la Contea appena gli era giunta notizia della malattia di mia madre. La sua magia le salvò la vita. E pure la mia con la sua. Ma la avvisò di non provarci più. L'intero episodio le risucchiò gran parte della sua forza. A malapena lasciò il letto per le prime settimane dopo la mia nascita. Allora crebbi come figlia unica.">.
Fu un finale dolce-amaro, e Thorin decise che la famiglia sarebbe stato un argomento di cui semplicemente non avrebbero mai più parlato.
Lei gli offrì un breve sorriso, e se ne andò a preparare la seconda colazione.
Fili e Kili la guardarono passare per il corridoio, e poi corsero accanto a Thorin.
<"Zo' Thorin?"> disse Fili, <"La Sig'ra Baggins è triste?">.
<"Noi dobbiamo farla sentire megl'o, Zo'!"> si unì Kili.
Thorin sospirò.
Avrebbe solo desiderato sapere come.
Gli diede delle pacche sulle spalle e disse, <"Avanti, bambini. Diamole una mano.">.
Marciarono fino alla cucina, e Thorin la aiutò a posizionare i vassoi di cibo, mentre i bimbi apparecchiarono la tavola.
<"Quanto manca al suo arrivo?"> le chiese lui.
<"Oh, dovrebbe essere qui in un paio di minuti. E Thorin,"> le disse lei appoggiandogli una mano sulla spalla, la quale lui provò a non fissare, <"Davvero, non devi preoccuparti. Ham e sua moglie hanno avuto il loro primo figlio non più di un anno fa. Capisce il significato di essere preoccupati per loro.">.
<"Non fino a questo punto,"> ringhiò lui ad occhi chiusi.
<"Nessuno ci ha mai provato...">.
La sua voce cedette alla fine.
I suoi occhi si aprirono e caddero sui suoi nipoti, i quali stavano fissando l'ultima girella alla cannella come se fossero due gatti che puntavano ad un topolino.
<"No, non fino a questo punto, non come te. Ma Thorin,"> lei disse, stringendogli la spalla per farlo girare e farsi guardare dritta negli occhi.
<"Io ti prometto, non li metterei mai in una situazione che potrebbe anche solo essere vagamente pericolosa. Ti devi fidare di me per questo. O almeno fidati di Gandalf.">.
Thorin tirò un profondo respiro, ed annuì.
<"Solo ricorda, non chiamarlo basso. Gli hobbit non gradiscono quando vengono chiam—">.
Venne interrotta da un bussare alla porta.
Thorin deglutì.
I bambini la guardarono interrogativi, timore ed insicurezza vorticando nei loro occhi.
<"Apro io. Solo sedetevi e rilassatevi. Ma non toccate il cibo!"> urlò lei leggermente mentre si diresse alla porta anteriore.
Thorin si sedette, ed i bimbi lo seguirono a ruota.
Sentirono la porta aprirsi e la conversazione che ne seguì.
<"Buon giorno, Signorina Baggins!">.
<"Buon giorno, Hamfast. Ti prego entra!">.
<"Che giorno splendido che stiamo avendo oggi, ragazza. Penso che quei pomodori siano perfettamente pronti, ed il granoturco sta crescendo su proprio bene e—">.
<"Oh Ham? In verità, oggi speravo che potessi prenderti una pausa dal giardinaggio. Ci sono degli ospiti che vorrei che tu incontrassi.">.
<"Oh?">.
Thorin percepì l'avvicinarsi delle voci, e i nani guardarono la via d'entrata della porta in attesa.
<"Si, sono amici di Gandalf, e staranno qui per un po'—">.
<"Oh, il mago è tornato in paese?">.
<"No, li ha solo accompagnati fino a qui, ma devi sapere che loro son—">.
<"Un poco scortese, quello sembra. Semplicemente lasciare in giro delle persone ed andarsene? Li conosci?
Voglio dire—">.
<"Oh non è un problema. Erano solo in necessità di aiuto e sono in effetti piuttosto gentili ma vedi loro so—">.
<"Quanti sono? Sono grandi persone? Elfi? Ho sentito dire che Gandalf è molto amico con gli elfi. Non era Belladonna una mica con alcuni di loro?">.
<"Beh si, ma Hamfast ascolta loro sono—">.
Ed è a questo punto che entrarono in cucina.
Hamfast venne accolto da tre paia di occhi inquisitori.
Due erano grandi, e luccicavano di curiosità, a discapito dei piccoli corpi a cui essi erano collegati, ed uno gli era illeggibile, vuoto ed impassibile.
Ham rimase a bocca aperta.
Nani.
<"B-buon giorno,"> balbettò lui.
Non gli risposero.
Gli occhi sgranati di Hamfast danzavano da ciascuno al prossimo.
Due bambini!
E chi era quest'uomo?
Viveva con Bilba?
Beh, Ham era consono essere meno severo in fatto di buone maniere, messo a confronto con altri certi soggetti che lui poteva menzionare, ma quello era difficilmente visto come appropriato!
<"Hai portato i biscotti!"> urlò Kili notando la cesta che Gamgee stava portando la quale, infatti, profumava squisitamente di biscotti ai lamponi.
<"Sì,"> rispose lui un poco assente.
Si girò verso Bilba, la quale si ergeva eretta un po' dietro di lui, occhi spalancati ed interrogativi.
<"Hamfast, questi sono i miei ospiti,"> disse lei, gesticolando verso gli abitanti della tavola.
<"Questi sono Fili, Kili, e Thorin. Questo è Hamfast Gamgee.">.
Beh, Hamfast non era fuggito dalla stanza, e Thorin non lo aveva trafitto, allora Bilba pensò che fosse un buon inizio.
<"Bene, mangiamo!"> propose lei, quasi spingendo Ham nella propria sedia, e scivolando in quella riservata a se.
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Scacciati e Accolti
FanfictionIn seguito alla caduta di Erebor e la tragedia di Azanulbizar, molti nani hanno iniziato ad odiare la stirpe di Durin. Dopo aver perso suo nonno, padre, e fratello, tutto quello che a Thorin è rimasto sono i suoi nipoti, i quali non sono più che lat...