Note (GreenT):
Allora, ragazzi, devo dirvi un paio di cose:
1) Ori è una femmina.
Ho fatto diventare Ori una ragazza.
Mi piace Fem!Ori.
"L'importanza Di Essere Ori" ('The Importance Of Being Ori')
mi ha resa dipendente.
Capisco che a molti di voi non piacciano
i cambiamenti di sesso.
Lo capisco.
Non ne sono una grande fan
se in grandi dosi.
Ho passato l'ultimo mese
a discutere, mentalmente, il sesso di Ori,
ed ho deciso Fem!Ori sia per preferenza,
sia per la trama della storia.
Vi dovrete fidare di me per questa volta.
Ho dei piani.
Ed ho intenzione di porgervi le mie scuse
nel caso non vi piacessero, e vi prometto
che questo sarà l'ultimo personaggio al
quale ho intenzione di cambiare sesso.
2) Siccome Fili, Kili ed Ori sono ancora
tutti bambini, ho immaginato
tutto questo prender luogo
sessant'anni prima dell'inizio
dell'Avventura.
Ricordate: in questa AU gli hobbit
vivono tanto quanto i nani, quindi
tutti sono un po' più
giovani di come sono nel film,
ma non estremamente
(fatta eccezione per i bambini,
perché penso fossero tutti adolescenti,
quindi sessant'anni comportano una grande differenza).
Tutto ciò sta anche ad indicare che
Ered Luin non ha ancora raggiunto i suoi 'tempi d'oro'
(come ha specificato Balin nel film: "Una vita prospera e pacifica"),
e quindi le vite dei nani sono ancora abbastanza povere.
3) Per tutti quelli tra di voi, desiderosi del PDV (POV)
del bacio Thorin/Bilba: scusate, ma no.
Ho intenzione di scrivere momenti
in cui entrambi ci ripensano,
ma solo a spezzoni.
E wow, ci sono un gran numero di fan di Dwalin.(Guarda alla fine del capitolo per le note.)
Era passato qualche giorno dalla festa e dal bacio, quando la famiglia da quattro fu nuovamente gettata nel caos.
Thorin se n'era andato alla forgia e Bilba era intenta a leggere uno dei nuovi libri assieme ai bambini, nel salotto, in compagnia di tè e biscotti.
Accomodati sul divano, i tre sedevano rilassati e compiaciuti, l'infinita tensione delle settimane passate che finalmente iniziava a ritirarsi.
I capelli dorati di Fili stavano imparando ad adagiarsi pacatamente sulla sua testa e quelli di Kili erano liberi da nodi per la prima volta nello scorrere di anni.
La perla di Thorin pendeva inviolata tra i riccioli di Bilba, la treccia stabile e salda.
Il loro bacio era stato breve ma dolce; sfortunatamente, nessuno dei due aveva una vaga idea di quale il prossimo passo nella loro relazione potesse essere.
Vivevano assieme.
Quello, di certo, sottometteva alcuni passi in un comune corteggiamento.
Ciononostante, Bilba era felice.
Lei ed i suoi ragazzi erano al sicuro, benvoluti e la vita aveva finalmente trovato il proprio equilibrio.
Poi ci fu un colpo alla porta.
Bilba alzò lo sguardo con le labbra contratte.
Certi hobbit avevano incominciato a passare noiosamente spesso, per lasciare degli ordini indirizzati a Thorin.
Lei era grata che i suoi affari stessero andando a gonfie vele, ma senza dubbio tutto ciò si intrometteva nel suo tempo dedicato esclusivamente alla famiglia.
Gli hobbit tendevano a far mutare un'affermazione in un monologo.
Ma si alzò, appoggiò il libro in mezzo ai bambini e gli disse di continuare a leggere, mentre lei sarebbe andata ad aprire la porta per vedere chi fosse.
Si scrollò le briciole dalla gonna rossa, si riabbottonò completamente la giacchetta ed aprì la porta.
Non era un hobbit.
Era un nano.
Un nano molto alto, alquanto grosso ed altrettanto muscoloso, con delle asce sulla schiena, tatuaggi sulla testa ed un broncio in viso.
Il respiro di Bilba le si bloccò in gola.
Erano stati scoperti.
<"Dwalin,"> disse lui grave e cupo, accompagnato da un inchino che non permise di infrangere lo sguardo.
<"Al vostro servizio.">.
Il suo tono non parve gentile quanto la sua affermazione.
<"B-Bilba Baggins, al vostro,"> balbettò lei.
Le sue mani stavano tremando ed il suo petto le sembrò stretto.
Questo era grave.
Molto, molto grave.
Erano già arrivati a Thorin?
<"Sto cercando un paio di nani,"> informò il guerriero.
Allora non l'avevano ancora trovato.
Oppure le stava mentendo.
<"Ne avete visti nei dintorni di questo villaggio?">.
I pensieri di Bilba erano irrequieti e frenetici.
Se non erano riusciti a trovare Thorin, ma lo stavano cercando, lo avranno chiesto in giro, ad un gran numero di buchi hobbit, giusto?
Casa Baggins era situata in cima alla collina, quindi non avrebbe avuto senso iniziare da qui.
Ma se non era a conoscenza di come Thorin fosse giunto fino a lì (o stava semplicemente pretendendo di non saperlo?), quello stava a significare che nessun hobbit glielo aveva detto.
Quindi lei avrebbe avuto la possibilità di giocarsi le proprie speranze e mentire.
<"No, no, sono desolata. Oltre che a voi, ovviamente,"> rispose nervosamente lei.
Lui annuì leggermente e si rigirò a guardare la Contea, preparandosi ad andarsene.
<"Chi è, Bilba?"> Kili gridò talmente forte da rendere la sua voce netta e limpida.
La testa del nano scattò ad una tal velocità da fargli quasi venire un colpo di frusta.
Lei corse dentro, facendo sbattere la porta terrorizzata e chiudendo ogni pezzo di metallo che Thorin aveva montato.
Aveva riconosciuto la voce di Kili.
Lui lo sapeva.
<"Bambini!"> disse lei, sforzandosi di mantenere un tono più basso possibile, ma pur sempre facendosi sentire, <"Correte in cantina! Adesso!">.
Bilba s'azzardò a sbirciare dalla finestra di fronte, a fianco della rotonda porta verde di Casa Baggins, cercando disperatamente di vedere cosa stesse facendo il nano.
Un grande occhio segnato da una cicatrice incontrò i suoi attraverso il vetro.
Ella fece un salto per allontanarsi, affrettandosi verso il salotto.
<"Bilba, perché dobbiamo andare in cantina?"> chiese Fili cautamente, aggrappandosi alla spalla di suo fratello.
<"Fili, Kili, ho bisogno che mi diate retta,"> gli chiese lei disperata, <"Andate in cantina e restateci. Non fate alcun rumore. Solo aspettate me.">.
Bilba corse alla porta sul retro, chiudendo pure quella e barricò le finestre.
Non c'era alcun segno del nano da nessuna di quelle uscite, allora, cauta, si riavvicinò alla finestra di fronte.
Sbirciò da oltre il corridoio, un angolo arduo da cui riuscire ad osservare, ma più complicato per lui poterla vedere.
Con nessun segno di pericolo, ella si fece avanti fino ad avere il proprio viso alla finestra ed allungò il collo per guardare.
Tutto quello che fu in grado di vedere furono la sua schiena e le sue asce mentre correva giù per Via Saccoforino.
Non poteva permettergli di prendere i bambini.
Non gli avrebbe permesso di prendere i bambini.
Bilba scattò fino ad una delle ceste ed afferrò la sua spada.
Era piccola ma agile e lei era convinta di star iniziando a prenderci la mano, ma contro ad un guerriero nanico?
Il sol pensiero la fece deglutire.
Ella non sarebbe stata un gran opponente per Thorin e quel nano aveva l'aspetto di uno in grado di regalare al Re Sotto La Montagna uno scontro più che valido.
Bilba prese qualche spuntino dalla dispensa e corse fino in cantina, per sedersi con i ragazzi.
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<"Li ho trovati!"> gridò Dwalin, voce ruvida e tuonante.
Il gruppetto di nani, stanziato nella locanda superiore al Drago Verde, scattò in piedi.
La loro piccola stanza di legno era fatta in modo tale da poter ospitare quattro Uomini, ma risultava abbondante per i cinque nani e la piccola nanetta.
<"C'è l'hai fatta? Dov'è Thorin?"> esclamò Bofur.
Quello fece fermare di colpo Dwalin.
Egli non aveva sentito, o visto, Thorin.
Solo Kili.
<"Non ho visto Thorin,"> ammise quest'ultimo ed i nani abbassarono lo sguardo, <"Ma ho sentito Kili. Appena prima che la porta mi venisse chiusa sul naso.">.
<"Cos'è successo?"> domandò Dori.
Giunse alla conclusione che mandare Dwalin allo scoperto era stata una pessima idea.
Lo stregone aveva detto che Thorin stava vivendo in mezzo ad una popolazione pacifica.
Il loro guerriero qui presente li avrebbe di certo fatto bagnare i pantaloni.
<"Stavo andando porta a porta, chiedendo se qualcuno avesse visto dei nani,"> spiegò Dwalin, <"Sono giunto al buco in cima alla collina e la ragazza ha detto di no. Poi ho sentito Kili urlare, domandando chi fossi. Ero in procinto di andare a vederlo quando lei mi ha sbattuto la porta in faccia e chiuso a chiave.">.
<"Beh, andiamo ad aprirla allora!"> esclamò Nori e ne sarebbe stato capace, se la sua reputazione potesse indicarne un qualcosa.
<"Aspettate."> rimproverò Dwalin, i suoi occhi divenuti fessure mentre scrutava con serietà ogni singolo nano.
<"Penso che stia accadendo qualcosa di oscuro,"> ringhiò lui.
Bifur gli chiese spiegazioni in Khuzdul.
<"Il mago ha detto di averli portati qui, ma quando stavo andando per le case degli hobbit, tutti hanno detto di non aver visto nessun nano. Nè Thorin nè i ragazzi.">.
<"Beh, avrebbero l'intenzione di nascondersi da queste parti,"> gli offrì Bofur.
<"Thorin si trova qui da poco più d'un mese, ma questi mezzuomini sono delle genti riservate. Non i più gentili nei confronti degli stranieri. Pensate davvero che semplicemente lo nasconderebbero in un atto di benevolenza quando piazzati di fronte a me?"> sbraitò Dwalin.
I nani si guardarono l'un l'altro.
<"Quindi perché pensi che la signora stesse nascondendo Kili?"> domandò Dori, cullando la propria sorellina stretta tra le sue mani.
Non era stato suo desiderio portarsi appresso la bimba anche solo per il viaggio, ma non si era di certo aspettato che questo divenisse ancor più pericoloso!
<"E perché non abbiamo visto alcuna traccia di Thorin ma sappiamo della presenza dei bambini?"> aggiunse Nori.
<"Non capisco affatto cosa stia succedendo, ma ho intenzione di scoprirlo,"> disse Dwalin con fare cupo.
I nani annuirono.
<"Andiamo.">.
Marciarono giù per le scale e fin fuori dalla taverna, ciascuno domandandosi cosa fosse accaduto al proprio Re.
Dwalin li guidò attraverso il Mercato ed in direzione dei buchi hobbit, il suo broncio facendo scansare gli hobbit come conigli d'innanzi ad un predatore.
Tutti eccetto uno.
Una scaltra donna dallo sguardo truce gli intralciava il sentiero, confrontandoli.
<"Non abbiamo già abbastanza nani in paese?"> gli sbraitò contro lei e loro cessarono il proprio cammino.
<"Cosa?"> farfugliò Nori.
<"Mi hai sentito! Ne ho avuto abbastanza di voi minatori dalle teste ottuse. Pensavo che quello con la sua dannata chioma fosse pessimo, ma voi tutti non sarete di certo da meno!">.
Dwalin era già intento ad afferrare le proprie asce quando Bofur s'intromise tra lui e la donna, mettendo su un sorriso.
<"Beh vi porgo le mie scuse per qualsiasi problema lui via abbia potuto causare, signora,"> le disse lui gentilmente, <"Ma a dire il vero lo stiamo cercando proprio per quello. Era ora che ci riprendessimo il nostro amico. Le dispiace indicarci la giusta via?">.
Ella fece uno sbuffo brusco e puntò una minuscola mano in direzione d'una piccola costruzione con del fumo risalente dal camino.
Una forgia.
<"E se voi tutti siete quel mucchio che ha cercato di ucciderlo,"> aggiunse lei aggressivamente, <"i suoi nipoti vivono nella casa in cima alla collina. C'è una donna là ma è solo una vera bisbetica. Sentitevi liberi di portarla via con voi.">.
I nani la osservarono e poi si guardarono a vicenda, incerti su come reagire.
Da una parte, questa donna li aveva rivelato dove trovare il loro Re e Principi perduti.
Dall'altra, era anche felice di tradirli.
Dwalin aveva già la propria ascia in mano per prenderle la testa come trofeo ma Dori e Nori lo stavano trattenendo.
<"Muoviamoci, dobbiamo trovare Thorin,"> li affrettò Bofur e si misero a correre in direzione della forgia.
Dwalin riuscì ad essere il primo ad arrivarci, determinazione riconcentrata nel ritrovare il suo amico.
Si precipitò attraverso la porta e cessò ogni movimento alla vista che lo accolse.
Thorin lo stava fissando da dietro alle spalle, davanti alla sua incudine, occhi spalancati e bocca aperta.
Dwalin stava per sussultare quando il resto del piccolo gruppo lo travolse, incapaci di fermarsi in tempo.
I quattro nani (dato che Dori continuava ad avere Ori in braccio e non aveva intenzione di correre come un matto con una piccola bimba tra le proprie braccia) si ritrovarono distesi sul pavimento, brontolandosi e lamentandosi mentre cercavano di alzarsi, il loro respiro abbandonandoli alla vista del loro Re.
<"Thorin,"> respirò con difficoltà Dwalin.
Thorin quasi rimase pietrificato dalla sorpresa.
Quasi.
Entrambi si corsero in contro, abbracciandosi come fratelli da tempo perduti, sollevati di vedere l'altro ancora in vita.
Gli altri si aggregarono, dando delle pacche sulla schiena a Thorin e scuotendogli la mano.
Era vivo.
Sano ed integro.
La forgia si riempì di risate e gioia e la Compagnia si sentì, improvvisamente, molto più leggera.
<"Come mi avete trovato?"> chiese Thorin una volta essere finalmente riuscito a riacciuffare il proprio respiro.
<"Lo stregone,"> rispose Dwalin, <"È tornato una settimana dalla tua partenza. Ci ha informato su dove vi aveva sistemato. Siamo venuti appena non sarebbe più sembrato sospetto.">.
<"È una benedizione vedervi tutti,"> sospirò Thorin felice, <"Ma cosa in quanto agli altri?">.
<"Balin è dovuto rimanere. Lui è l'unica cosa capace di tenere Ered Luin tutta intera,"> borbottò arrabbiato Dwalin.
Thorin inarcò un sopracciglio.
<"I nani che ti hanno scacciato hanno tutti incominciato una disputa per il potere,"> spiegò Dori, <"Da soli per conto proprio non sarebbero probabilmente in grado di sistemare nulla. Balin è l'unico che riesce a mantenere tutto organizzato. Non si fidano interamente di lui, ma gli serve.">.
Thorin annuì tristemente.
<"Comunque, Bombur è dovuto rimanere assieme alla sua famiglia. Desideroso di venire, ma sei consapevole di quanti figli abbia. E penso che la moglie ne abbia un altro in forno,"> ridacchiò Bofur,
Quelle regalò un sorriso a Thorin.
Famiglie numerose erano rare.
Non avrebbe voluto obbligare Bombur ad abbandonare la sua.
<"Stesso motivo per cui Gloin è rimasto,"> aggiunse Nori, <"Aveva appena scoperto che sua moglie è incinta.">.
<"È fantastico,"> disse Thorin, felice per suo cugino anche se rattristato dal fatto che non potesse venire a celebrare assieme a lui.
<"Eh già e Oin è indispensabile per i suoi medicinali e dubito che sia alquanto entusiasta di lasciare la sua cognata per conto proprio in quello stato.">.
<"Beh almeno stanno tutti bene,"> si rassegnò Thorin.
Si prese un attimo per studiare fino all'ultimo dei suoi vecchi compari presenti.
Bofur era più allegro che mai e suo cugino pareva coerente e vigile al momento, il che era un buon segno.
Nori restava in possesso di quel suo astuto sorrisetto perenne, il quale stava a significare il suo essere felice come un gatto con della nuova crema.
Dori stava portando la piccola Signorina Ori e Thorin si chiese se fosse stata una buona idea portarsi appresso un bambino per un viaggio del genere (anche se era consapevole di non poterne avere voce in capitolo), ma gli parvero entrambi tranquilli.
E poi c'era Dwalin.
Il vecchio amico di Thorin sembrava più sfinito di come non fosse mai stato per decenni.
Era grato, ovviamente, di aver ritrovato il proprio Re, ma il guerriero aveva solo un aspetto invecchiato e stanco.
<"Thorin!"> Dwalin quasi saltò sul posto, <"I bambini!"> declamò con urgenza lui, essendosi quasi scordato di dove fossero diretti prima,
<"Oh sì! Saranno entusiasti di vederti,"> disse Thorin, essendo pienamente consapevole che Kili non avrebbe avuto intenzione di staccarsi da Dwalin per giorni.
<"Stanno bene?"> chiese preoccupato Dori.
<"Sì, sì, stanno abbastanza bene,"> li rassicurò Thorin, pensando che al centro di tutta la preoccupazione dei nani ci fosse la reazione dei suoi nipoti in quanto all'incendio subito ed alla perdita di loro madre, non di certo all'essere tenuti prigionieri da una minuta donna hobbit.
I nani si guardarono l'un l'altro, volti dipinti con confusione ed un po' d'ansietà.
<"Gandalf ci ha introdotti ad una gentile donna hobbit e siamo rimasti a vivere con lei. I bambini l'adorano.">.
E mentre alla maggior parte dei nani gli si chiuse lo stomaco alla realizzazione di quel che era accaduto, Dori saltò ai problemi sbagliati.
<"Vivi con una donna? È sposata? Thorin, non sono sicuro di quanto tutto ciò sia appropriato, qual'è la norma hobbit in fatto a questo genere di cose?"> continuò a ripetere a pappagallo lui.
Thorin buttò gli occhi al cielo, avendo avuto una gran quantità di questi discorsi già da parte degli hobbit stessi.
Per un attimo considerò di rivelargli la sua nuova...relazione con Bilba, ma optò diversamente.
Non l'avevano nemmeno detto agli hobbit!
Le voci che circolavano in giro non necessitavano di nessun argomento aggiuntivo e tantomeno Lobelia.
E se avesse avuto intenzione di annunciarlo ai nani, ne avrebbe prima dovuto discutere con Bilba.
<"Dove hai detto che alloggiavi?"> chiese cautamente Bofur.
<"In una delle case degli hobbit. Sono dei buchi nel terreno ma sorprendentemente confortevoli. Molto accogliente, a dire il vero,"> disse Thorin e Dwalin credette di star allucinando, perché Thorin parve contento per la prima volta in decenni, <"Si trova in cima alla collina.">.
E quello lo confermò.
Nori, Bofur e Dwalin condivisero uno sguardo che Thorin non fece fatica a notare.
<"Cosa?"> chiese il Re dei nani, voce improvvisamente grave e tesa.
<"Saremmo potuti andare in giro a cercare te ed i ragazzi..."> rispose lentamente Nori.
<"E Dwalin potrebbe aver trovato o no quella casa e sentito Kili all'interno..."> aggiunse Bofur.
<"E la ragazza si sarebbe potuta, forse, spaventare a causa mia,"> terminò Dwalin.
Lo stomaco di Thorin si chiuse ed il suo sangue gli si gelò nelle vene.
Questo era male, molto male.
<"Dobbiamo tornare indietro. Adesso.">.
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Bilba stava cercando di tenere occupati i bambini.
Nell'oscura cantina di Casa Baggins, ella stava giocando ad un giochino d'indovinelli assieme ai piccoli.
<"Va bene, ecco il primo: Più mi asciugo, più mi bagno. Cosa sono?">.
Sedevano contro al muro di fronte alla porta, un bimbo sotto ciascun braccio e la propria spada in grembo.
I due erano nervosi ma si stavano assai stancando per colpa di tutta l'agitazione subita.
<"Un gatto?"> tentò Fili.
<"No.">.
<"Nuvole?"> provò Kili.
<"No.">.
<"Ci arrendiamo.">.
Di solito si davano per vinti dopo un tentativo a testa.
I bambini erano più interessati alla risposta, per dirla tutta.
<"Un asciugamano.">.
<"Oh,"> dissero loro in unisono.
<"Tentate questo,"> ci ritentò lei, <"Tesso come un maestro, nonostante senza dita. Prendo alla sprovvista tutti, ma sono uno da stare a vita. Mi caccio il cibo per mio fare e molte case nella tua posso creare.">.
<"Un ragno!"> chiamò Kili silenzioso.
<"Sì! Molto bene, Kili."> Bilba strinse il piccolo moro affettuosamente.
<"Ora provate questo qui. Sono morbido dentro, ma peloso fuori. Se gridare devi, presente sarò. Non dico mai nulla ma ti conforto per sempre. Con me dormi sicuro, perché di proteggerti mai smetterò.">.
I bambini si presero un momento e Bilba attese.
Eventualmente Kili si fece sentire, ma parve silenzioso ed impaurito.
<"Thorin?"> offrì lui.
Bilba rimase a guardarlo stupita.
Non era quello da lei inteso, ma gli si addiceva abbastanza.
Eccetto che Thorin non era qui per proteggerli.
Bilba deglutì in opposizione alla propria gola secca.
Thorin doveva tornare a casa a tutti i costi, proprio ora.
<"Non esattamente..."> disse lei.
<"Un orsacchiotto,"> dichiarò Fili.
<"Sì.">.
Bilba mandò un'altra preghiera silenziosa ed inizio a pensare al prossimo indovinello quando sentirono del movimento.
I tre s'irrigidirono all'udire di rumori metallici, tintinnii ed fragore e poi una tempesta di passi.
I nani erano dentro casa sua.
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<"Dividetevi, dobbiamo trovarli!"> disse Thorin, incerto di come Bilba avesse potuto reagire alla vista di Dwalin.
Potrebbero nascondersi in casa oppure nella foresta o chissà dove!
Sfortunatamente, Casa Baggins era un'abitazione alquanto grande e l'unico ad esserci mai stato veramente dentro era Thorin.
Quindi, mentre la maggioranza dei nani correva alla rinfusa, completamente persi e non trovando nessun segno dei Principi o della loro donna-amica, Thorin cercò di proseguire sistematicamente.
Controllò le camere da letto, i bagni, le dispense (che fecero sussultare tutti gli altri) e non trovò nulla.
Dwalin era intento a cercare con urgenza, sentendosi in colpa per aver spaventato una donna innocente.
Era completamente sperduto in questo labirinto pazzo chiamato casa, ma incrociò il proprio tragitto con una vecchia porta di legno che pareva condurre al seminterrato.
Si ricordò dei giorni passati a vivere nella montagna, quando procedevano, se sotto attacco di orchi, a mandare tutte le donne e i bambini nelle miniere, più in profondità, per nascondersi mentre i guerrieri li difendevano dall'alto.
Allora aprì la porta ed incominciò a scendere.
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Bilba poteva sentirli percorrere tutto il perimetro della casa.
Stavano sbattendo le porte, correndo in giro ed urlandosi con rabbia a vicenda di trovare i bambini.
Beh, non sarebbero riusciti a prenderli.
Poteva sentire il battito del proprio cuore nella testa mentre uno di loro approcciò la porta della cantina.
E come questa si aprì cigolando e passi pesanti atterrarono sui gradini in pietra, lei si alzò silenziosamente dal pavimento, spada nella mano.
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Dwalin non riusciva a vedere un'accidente.
Nella cantina non era presente nessuna candela accesa o lanterne e dai corridoi non riusciva a sgorgare nessuna luce.
Egli cercò di stringere gli occhi, in un tentativo di vederci qualcosa, facendo un passo avanti, ma senza alcun risultato.
Era in procinto di voltarsi per andare a prendere una lampada quando percepì una fredda punta di metallo appoggiarsi contro al proprio collo.
Dwalin non aveva sentito alcun suono.
Tentò di farsi avanti, per capire cosa lo stesse punzecchiando ma quando la lama gli premette con più forza contro alla gola, s'immobilizzò.
<"Vattene via, o giuro che ti uccido,"> ringhiò una voce tremolante ma pericolosamente feroce.
Definitivamente una donna.
Dwalin, non avendo mai affrontato una piccola donna hobbit armata d'un tagliacarte elfico e dal comportamento tipico d'una mamma orso prima d'ora, fece la cosa più logica.
Chiamò Thorin.
Il suo urlo parve spaventare la ragazza e la lama premette con più forza contro di lui.
Egli cercò di farsi indietro ma lei lo seguì, fermandosi solo quando il suono di pesanti passi che correvano s'intromise nell'aria del corridoio.
<"Bilba? Bilba!"> gridò Thorin e sollievo le pervase il corpo.
Era vivo!
Ma poi—
<"Bilba, stai bene?"> chiamò Thorin mentre s'affrettava giù per gli scalini, lanterna ben salda in mano.
Analizzò la stanza con i propri occhi e si fermò alla fine delle scale, una volta vista la situazione.
Ella stava impugnando la propria spada in una presa di ferro, puntandola disperatamente contro Dwalin, dando l'impressione di non volerla mai abbassare.
Dopo gli avvenimenti al Puledro Impennato, Thorin non trovò il cuore d'incolparla.
<"Bilba, va tutto bene,"> disse lui, nel tentativo di tranquillizzarla.
<"Questo è Dwalin. È un amico. Mi ha aiutato a scappare da Ered Luin. Possiamo fidarci.">.
Poteva sentire gli altri nani avvicinarsi alla cantina ed era cosciente di dover sciogliere la tensione il più velocemente possibile, possibilmente prima che Bilba pugnalasse qualcuno.
Camminò verso di lei lentamente, notando come le mani le tremassero lievemente e come Dwalin fosse immobile come una statua, fatta eccezione per i suoi occhi, i quali seguivano Thorin cautamente.
<"Ma—Ma lui...">.
<"Bilba, puoi stare tranquilla. Siamo al sicuro. Nessuno qui ha intenzione di fare del male a te o ai bambini.">.
Si fece avanti, delicatamente avvolgendo le proprie mani attorno a quelle di lei e gentilmente togliendole la spada di mano.
La fece cadere al suolo mentre appoggiò una mano su ciascuna delle sue braccia.
<"Va tutto bene, Bilba. Va tutto bene.">.
Il labbro di lei tremò, ma annuì lentamente.
<"Bambini?"> chiamò lui.
I due vennero fuori correndo, attaccandosi alle sue gambe.
<"Zio, stai bene?"> chiese Fili.
<"C'era un tipo bwutto alla porta,"> disse Kili e Dwalin arrossì.
<"Ah, sì, sto bene. E a dire il vero, quel tipo brutto era Dwalin,"> gli rispose Thorin.
La faccia di Kili s'accese di gioia e la sua testa scattò per osservare l'altro guerriero.
<"Signor Dwalin!"> si rallegrò lui e si buttò tra le braccia dell'uomo.
Il vecchio soldato sorrise per la prima volta in anni mentre abbracciava la piccola peste.
Anche gli altri nani stavano scendendo le scale, cercando di godersi la scena.
Bilba li guardò apprensivamente, standosene ferma ed in silenzio accanto a Thorin.
Egli si schiarì la gola sonoramente.
<"Ah, Bilba, penso che le introduzioni siano d'obbligo,"> proclamò Thorin.
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Dopo aver fatto la conoscenza dei sei nuovi ospiti, Bilba giunse ad un paio di conclusioni.
I nani erano pelosi, molto pelosi e stava ad indicare qualcosa provenendo da una razza dai piedi assai folti.
Erano, in aggiunta, alquanto chiassosi e certamente non le genti più cordiali della terra.
A metà fra i possenti muscoli ed innumerevoli armi, Bilba si stava sforzando di non tremare sul posto.
E mentre erano tutti molto gentili, porgevano ovvi segni di mancanza d'etichetta.
Stava lentamente apprendendo i nomi ed i volti, certi più semplici di altri.
C'era Nori, il quale era facile da riconoscere assieme alla sua complessa acconciatura.
Pareva indossare un perenne sorrisetto astuto o intelligente in viso e Bilba era più che sicura di aver notato almeno mezza dozzina di coltelli sulla sua persona.
Dwalin le parve facile da ricordare grazie ai loro svariati incontri e anche se non apertamente rude, egli si rendeva in parte irritante nei suoi confronti.
Non si era mai staccato dalla compagnia di Thorin fin dal loro arrivo in casa e Kili poteva sempre esser trovato a non più d'un metro di distanza da lui.
Bofur poteva essere riconosciuto per via del suo immenso cappello e pizzetto ed era l'unico con l'assenza d'una barba lunga o vaporosa.
Suo cugino Bifur era alquanto arduo da comprendere, beh a dire il vero impossibile, ma fu l'unico a deliziarsi dell'insalata che lei aveva preparato per pranzo e l'aiutò a pulire i piatti, ragion per cui Bilba già lo poté apprezzare.
Dori pareva avere un senso di galateo ed educazione ed essere in possesso d'una vasta conoscenza di tè e vino.
I due s'accordarono di condividere le proprie nozioni a vicenda nel pomeriggio.
Ma il nano preferito di Bilba non poteva che essere Ori.
La piccola Ori, la quale le parve silenziosa, contenta e con un'innata passione per il disegno, per la lettura e per l'apprendimento.
Bilba dovette ammettere di sentirsi sollevata a non essere più l'unica femmina in casa.
Dopo un pranzo ricolmo di introduzioni e scoperte, i nani incominciarono a discutere di cose ed affari alquanto seri, del ricorrente stato in cui si era ritrovato Ered Luin e del futuro di Thorin.
Bilba sedeva nel lato opposto a Thorin, a capotavola, vagamente persa nella conversazione, ma era incuriosita e desiderosa di sapere cosa stesse succedendo.
Dopo aver udito qualche frase in Khuzdul senza conoscerne il significato, Bilba era in procinto di fare domanda per dei chiarimenti quando Dori si voltò verso di lei.
<"Signorina Bilba?"> chiese lui, <"Pensate di poter portare Ori in un'altra stanza per un pochino?">.
<"Oh, la piccola tesorina si sta stancando?"> domandò lei con un sorriso gentile.
Ella guardò affettuosamente Ori, che era seduta tra le braccia del proprio fratello maggiore, ma anche molto sveglia.
<"No,"> rispose lui, <"È solo che non penso questa sia la conversazione più adatta per lei.">.
<"È ancora troppo piccola per complotti e strategie,"> Bilba ridacchiò ed alzò lo sguardo dalla tavola,
<"Dovrei prendere con me pure Fili e Kili?">.
Gli altri nani si girano al suono della sua voce e poi di nuovo verso di Thorin, alla ricerca d'una risposta.
Fili era lealmente accomodato sulle ginocchia di Thorin, Kili su quelle di Dwalin.
<"No, penso siano a posto,"> s'intromise Dori, <"Semplicemente queste non sono conversazioni adatte alle donne">.
Thorin si pietrificò.
L'aveva appena detto veramente.
Thorin osservò con immobile terrore mentre Bilba lentamente girò la testa verso Dori, un perfetto sorriso cortese dipinto in viso ed una calma statica che prevedeva spiacevoli avvenimenti.
<"Hmmm? Cos'é stato?"> chiese lei come se non lo avesse sinceramente sentito.
<"Beh sapete che le donne non hanno bisogno di appesantirsi con tali orridi argomenti. Politica e violenza, no, le donne sono semplicemente fatte per cose più delicate,"> spiegò Dori gentilmente, come se le stesse facendo un favore.
<"Ah,"> rispose Bilba, con un sorriso ben riconosciuto da Thorin.
Il sorriso perfettamente cortese ed appropriato che Bilba indossava solamente quando in procinto di affrontare Lobelia.
<"Bene allora,"> disse lei, voltandosi verso di loro, <"È meglio che vada.">.
I suoi occhi incontrarono quelli di lui e Thorin percepì un brivido percorrergli il corpo.
Tutto questo sarebbe finito male per qualcuno ed egli dubitava alquanto che si sarebbe trattato di lei.
Ma ella prese Ori in braccio e s'affrettò a percorrere la via lungo il corridoio.
Nessuno proferì parola fino al riconoscibile suono della maniglia d'una porta venir chiusa.
<"Beh, sembra essere una donna deliziosa,"> disse Dori, <"Molto premurosa.">.
<"Un consiglio da amico: finché ti trovi nella Contea,"> iniziò improvvisamente Thorin, <"Se tieni cara la tua vita o sanità, non dire nulla minimamente sessista come quello mai più. Specialmente in presenza d'una donna hobbit.">.
I nani lo guardarono con scetticismo.
<"Qualcuno qui presente è un poco protettivo,"> ridacchiò Bofur ed alcuni si aggiunsero alla risatina.
<"Non sono io. Sono le donne hobbit,"> disse Thorin facendosi accompagnare da un lungo sospiro, abbastanza per zittire tutti i nani.
<"Anche se gli hobbit possono sembrare delicati e deboli, hanno affrontato molte avversità per conto loro, Bilba in particolar modo. Ed ho scoperto che le donne possono essere eccezionalmente scaltre ed ingegnose. Mentre la maggior parte sono caratterizzate da un cuore gentile ed un animo buono, non poche sono pure esperte nell'estorsione, manipolazione, corruzione e possibile salita al potere.">.
Gli uomini si ritrovarono con occhi spalancati e bocche aperte, ma lo fissarono con incredulità.
<"Stai scherzando,"> disse Dwalin.
<"No,"> disse Thorin cautamente, <"E penso che sia d'obbligo menzionare come i capofamiglia delle due famiglie più numerose e ricche degli hobbit, risultando nelle due persone più importanti di tutta la Contea, siano le vedove dei patriarca. Entrambi gli uomini sono morti un paio d'anni fa e le loro mogli governano le due famiglie da allora. Non so se siano persone da usurpare il potere, ma dovrei farvi presente—Bilba è la nipote di entrambe queste donne.">.
Silenzio regnò sovrano mentre gli uomini si impegnarono per digerire il tutto e a condividere degli sguardi.
Dopo la donna nel Mercato, la teoria di Thorin parve possibile.
<"Oh Mahal!"> strillò Dori, <"Sta badando Ori!">.
Egli corse come un matto fuori dal salotto, Thorin alle calcagna.
Gli altri seguirono frettolosamente, anche se cauti.
Dori era arrivato alla porta dello studio in un secondo e quasi la sradicò dai cardini quando la sbatté aperta.
<"—e vissero tutti felici e contenti,"> disse con calma Bilba, i tutt'altro che silenziosi nani non cogliendola alla sprovvista nemmeno un pochino.
Ella li guardò con un sorriso gentile stampato in viso, seduta comodamente sulla propria sedia a dondolo, Ori in grembo mentre Bilba era in custodia d'un grande tomo tra le mani, la base di quest'ultimo sulle sue ginocchia.
<"Posso aiutarvi ragazzi?"> domandò lei.
Dori stava ansimando, i suoi occhi che squadravano la stanza.
<"I-Io,"> balbettò lui.
<"No, ma grazie per vegliare su Ori, Bilba,"> le disse Thorin, trascinando di peso Dori fuori dalla stanza e di nuovo giù per il corridoio, fino agli altri.
Bilba attese finché la porta fu chiusa alle loro spalle per fare un sorrisetto.
<"Prima cosa che devi sapere in quanto essere una donna, Ori,"> disse mentre la bambina alzò lo sguardo in sua direzione e lei abbassò il proprio, <"Gli uomini sono facili da ingannare.">.
Ori fece una risatina tra le mani e le due ripresero a leggere il libro dalle dimensioni molto più ristrette nascosto dietro alle alte pagine del tomo, "Le Taglie Non Contano: Stili di Combattimento per la Donna Minuta."
Bilba non sapeva per quanto i nani avessero intenzione di rimanere, ma quello di cui era certa era che si sarebbe goduta il tempo a sua disposizione fino all'ultimo secondo.
__________________________________________________________Note (GreenT):
Muahahahahaha.
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Scacciati e Accolti
Fiksi PenggemarIn seguito alla caduta di Erebor e la tragedia di Azanulbizar, molti nani hanno iniziato ad odiare la stirpe di Durin. Dopo aver perso suo nonno, padre, e fratello, tutto quello che a Thorin è rimasto sono i suoi nipoti, i quali non sono più che lat...