Riepilogo:
Thorin si mette sulla difensiva.
Fili e Kili si spaventano.
Bilba risolve tutto.Note (GreenT):
Lo scorso capitolo è stato di vostro gradimento?
Tutto era così felice ed allegro.
E noi non ce lo possiamo permettere.<"NO!"> ruggì Thorin.
Dimenò i suoi pugni per essere incontrato dal nulla assoluto.
Ansimando, esaminò con lo sguardo la stanza, alla ricerca del mostro.
Non c'era niente lì.
Si trovava dentro alla camera da mastro, situata nella casa di Bilba, nel letto, sano e salvo.
Non essendo inseguito da una folla, o cacciato nella foresta, oppure attaccato da orchi, come la sua mente gli aveva dipinto.
È stato solo un sogno.
Ma ci fu una corsa nel corridoio, passi svelti, e gli occhi di lui scattarono alla porta mentre questa si spalancò.
<"Thorin?!"> sussultò Bilba, occhi sgranati.
Il respiro di lei era panicato e veloce, ed il candeliere che stava reggendo stava sfarfallando per i tremori.
La sua veste da notte le fluiva giù fino alle caviglie e ai polsi, ed i bambini si precipitarono di colpo al suo fianco, terrificati e sulla soglia del pianto.
<"Z'o?"> chiamò Kili pauroso, il suo labbro tremolante.
Gli occhi di Fili stavano analizzando la camera e continuando a scrutare giù per il corridoio, cercanti per nemici.
<"Sto bene,"> rispose lui con un nodo alla gola, <"Va tutto bene.">.
Bilba fece un cauto passo avanti mentre lo squadrava con attenzione.
Thorin era grondante di sudore; erano addirittura presenti chiazze scure attraverso la sua tunica.
Kili si teneva stretto alla veste da notte di lei, annodandosela tra le mani.
<"Ho solo fatto un sogno,"> disse lui, sfregandosi la faccia con una mano.
<"Vuoi parlarne?"> chiese Bilba gentilmente.
Gli occhi di Thorin si buttarono su quelli di lei, mandandole un'occhiata irata.
<"Non sono debole, Madama Baggins. Non necessito di essere viziato,"> schernì lui, <"Ho affrontato ben peggio che misere immagini nella mia mente. Sto bene!">.
Lei trasalì, e fece un passo indietro.
Chiaramente lui non era quello che reclamava di essere.
Ma non c'era motivo di dirglielo di fronte ai bambini.
<"D'accordo, stavo solo controllando,"> disse lei <"Andiamo, ragazzi. Torniamocene a letto.">.
Diede una carezza sul retro della testa di Kili, e guidò i bimbi indietro alla loro stanza.
Fili si mosse a rilento sul suo fianco contro al muro, e lei distese Kili vicino a lui.
Lei afferrò la coperta che era stata buttata via con così tanta frenesia solo pochi minuti prima, e gliela rimboccò attorno al collo, confortevolmente.
<"Signora Baggins, Z'o Thorin sta bene?"> chiese Fili preoccupato.
Bilba pensò tra sé e sé quanto Fili fosse sempre sembrato responsabile, considerando quanto la norma di responsabilità infantile potesse essere.
Lui era costantemente sull'attenti, sempre preoccupato per Kili ed addirittura per Thorin.
<"È solo testardo, Fili. Mi assicurerò che stia bene. Voi due riposatevi adesso.">.
Gli sistemò i capelli dietro alle orecchie ad entrambi, e volse lo sguardo a loro affettuosamente.
Avevano visto già troppo per aver speso così poco tempo in questo mondo.
<"Buona notte, bambini. Dormite bene.">.
La porta conducente a Thorin era rimasta socchiusa, quando lei la approcciò.
Lentamente l'aprì, e si permise di entrare.
Thorin sedeva ricurvo, le coperte che parevano formare un laghetto tra le sue ginocchia.
Il suo volto era tra le sue mani, ma si raddrizzò per guardarla quando si accorse della luce.
<"Cosa c'è?"> ringhiò lui difensivo.
<"Thorin,"> lo implorò lei.
Non era certa di cosa dire.
Lui poteva essere tanto duro e freddo all'esterno, muro dopo muro.
Lei sospirò silenziosamente, <"Non c'è la necessità che tu mi parli di cosa sia successo, ma non devi tenertelo seppellito tutto dentro. Puoi parlare con me. Te ne prego, lo so che stai soffrendo, e capisco che tu possa non essere abituato ad essere aiutato, ma non hai bisogno di allontanare tutti per proteggere te stesso!">.
<"Avete fatto abbastanza, Signora Baggins. Vi siete preoccupata di me e dei miei nipoti, ma io non necessito di essere aiutato a combattere i trucchi della mia stessa mente! Ho affrontato armate di orchi, e delle visioni notturne non sono nulla in confronto ad una lama! Dipinti nella mia testa non possono ferirmi,"> rispose lui con sdegno.
Lei fece un profondo respiro, ed annuì.
Si allontanò verso la porta.
Aveva messo un piede in corridoio, quando si girò per parlare.
<"Hai ragione, Thorin,"> iniziò lei, e lui si girò indietro per ascoltarla, <"Le visioni nella tua mente non sono lontanamente pericolose tanto quanto i mostri nel mondo. Ma fuggire da esse è molto più difficile.">.
E con quello detto, lei se ne tornò a letto.
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Il giorno seguente, ne fu uno piacevole.
La maggior parte di esso venne sfruttata per insegnare ai nani le maniere e l'etichetta hobbit, la quale i bambini trovarono noiosa, e Thorin estremamente complessa e floreale malgrado l'affermazione di Bilba secondo la quale loro si presenterebbero come 'persone semplici'.
Hamfast venne a fare visita dopo pranzo, per recuperare il giardinaggio perduto in precedenza, e per annotare a Bilba del fatto che nell'intera Contea fosse presente un mormorio riguardante i suoi ospiti, molti curiosi in riguardo al nano adulto alloggiante nella casa di lei.
Alcuni dicevano che non era una cosa appropriata.
O sicura.
Oppure molto Baggins-osa.
Ma a Bilba non importava profondamente dei pensieri altrui, riguardanti due adulti nubili di sesso opposto e di razze differenti tra loro che vivevano solitariamente (più o meno) insieme fosse inadatto.
Thorin ed i suoi bambini avevano bisogno di lei.
Quello di cui si preoccupava era se gli hobbit li avessero accettati.
Lei, per nessuna e tutte le stranezze, rimaneva una hobbit, e trattata con decenza se non con gentilezza e rispetto.
I nani non erano graziati di questa fortuna, il che le faceva domandare cosa avrebbero fatto gli abitanti della Contea.
E quindi passò il resto del pomeriggio a confezionare i migliori indumenti per i loro rispettivi proprietari.
Era rallegrata nel sapere che a Kili, un giorno, sarebbero andati bene i vestiti appartenenti a Fili, essendo lui un modello in scala minore messo a confronto col fratello.
Sfortunatamente, ci sono comunque voluti entrambi gli adulti e pure una corruzione composta da dolcetti dopo la cena, per mercanteggiare i bambini nel sedersi abbastanza a lungo da permettere a Bilba di spillare correttamente i vestiti.
Kili si rifiutò di cessare la sua corsa, come se un cinghiale gli fosse alle calcagna, ed una volta che si fece prendere la mano, Fili lo seguì nelle sue malefatte subito dopo, indossando i suoi nuovi calzoni come d'un cappello e scattando in cerchio attorno agli adulti, fino a farli diventare storditi nel misero tentativo di acciuffarlo.
Eventualmente Thorin riuscì ad abbracciarsi Kili addosso talmente forte, da rendergli impossibile ogni tentativo di fuga, al fine che Bilba fu in grado di vedere dove le maglie e tuniche necessitassero di rammenda, e ne seguì la forzata ubbidienza di Fili, accompagnata da una minaccia di niente dolce.
Per i bambini, quella era una dichiarazione di guerra.
Concordarono nel considerare imprudente far pagare a Bilba un salario di guerra in qualsivoglia luogo dove potesse fare da testimone, allora, mentre lei era nella camera di Thorin a sistemargli i suoi vecchi indumenti, i due decisero di riorganizzarle la dispensa delle spezie.
E nascosero anche gli stivali appartenenti a Thorin, i quali erano rimasti in salotto per gli ultimi due giorni, e pure li riempirono con zucchero e miele, invitando ogni insetto nelle vicinanze ad infestarli, e rendendoli incredibilmente appiccicosi per la prossima volta che sarebbero stati messi all'uso.
I bambini mascherarono le evidenze, si ripulirono, e si sorrisero ambiguamente a vicenda.
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<"Potresti piantarla di muoverti?"> lo castigò Bilba giocosa.
Avevano liberato Fili e Kili praticamente per pietà, e si erano ritirati nella stanza di Thorin per provare e sistemare i suoi nuovi indumenti.
Lui, il quale stava impalato, con le braccia distese lontano dai fianchi, mentre lei gli girava attorno, spillando questo e segnando quello, pizzicandolo più d'una volta.
<"Lo farei se non fosse per il dolore! Chi ti ha insegnato a cucire? Un torturatore?"> ribatté Thorin come risposta.
Gli aghi non erano neanche alla lontana dolorosi con la pelle spessa che lui si ritrovava, ed il tempo passato a distanza dai bambini era rilassante.
Il duo si era tranquillizzato dalla pazzia passata, ed erano felicemente disposti a scherzare.
Anche se però, Thorin ricordò a se stesso che, una volta presentata la necessità, Bilba lo avrebbe potuto completamente sommergere in un'interrogazione.
Bilba rise sommamente e sorrise.
Thorin poteva essere piacevole se le condizioni erano adatte.
Ma anche se così, provò ad evitare il più possibile di andargli alle spalle, per paura di punzecchiargli accidentalmente qualcosa di più sensibile.
Quando ebbero finito, Bilba riferì a Thorin che, all'apparenza, pareva un vero e proprio hobbit, sempre che uno ignorasse i lunghi capelli, la muscolatura non indifferente, e i piccoli piedi.
Lo trovò anche considerevolmente magnifico, ma Bilba decise di tenersi quello spicchio d'informazione per sé, e serrò la mascella per trattenersi dall'arrossire.
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Al ritorno degli adulti, l'ora della cena era giunta, e se Bilba si chiese come i suoi chiodi di garofano si fossero mossi fino al fondo della dispensa, non lo vociò.
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Più tardi, dal momento che l'energia dei bambini iniziò a dileguarsi, ed il tè di Bilba a finire, concordarono che fosse finalmente giunta l'ora di andare a letto.
Bilba sparì nella propria stanza per cambiarsi, e Thorin prese in braccio i bimbi, portandoli nei loro rispettivi letti.
Li aiutò a cambiarsi nelle vesta da notte che Bilba gli aveva comprato, e li rimboccò dentro.
Gli trattennero le mani, e lo fissarono in alto, con occhi supplichevoli.
<"Ci canti una ninnananna, Z'o Thorin?"> domandò Fili.
<"Come Mama?"> aggiunse Kili.
Le spalle di Thorin si abbassarono, ma non c'era presente alcun tipo di dolore.
Non poteva rifiutargli questo, ed era lieto di cantare un'ode dedicata a giorni un tempo migliori.
Gli sorrise con dolcezza, ed iniziò con un profondo baritono.
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Scacciati e Accolti
Hayran KurguIn seguito alla caduta di Erebor e la tragedia di Azanulbizar, molti nani hanno iniziato ad odiare la stirpe di Durin. Dopo aver perso suo nonno, padre, e fratello, tutto quello che a Thorin è rimasto sono i suoi nipoti, i quali non sono più che lat...