Capitolo 47

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Un mese dopo...

È passato un mese da quando sono venuta qui in America.
Tutto era diverso: il clima, il cibo, le tradizioni, i modi di fare...
Insomma tutto differente dalla mia routine a Barcellona.

Ora sono all'aeroporto, sto aspettando l'aereo per la mia amata Barcellona.
Mi sono mancate tante cose ma soprattutto tante persone.

-passengers gentlemen, please fasten your seat belts. we are leaving for Barcelona

Disse una voce maschile dalla cabina.
Mi affrettai ad allacciare le cinture, mi misi le mie amate cuffiette alle orecchie e premetti play.
Passai tutto il tempo a guardare fuori dalla finestra perché in un certo modo le nuvole mi facevano rilassare, così soffici, così morbide.
Passano il loro tempo a vagare nel cielo in diversi paesi.

-eiiiìiii disse una voce squillante vicino al mio orecchio

Mi alzai di scatto e vidi lo stesso bimbo che vidi il giorno della partenza

-Ciao piccolino dissi entusiasta di vederlo come stai?
-benissimo te? Rispose poi farmi la stessa domanda
-bene bene, finalmente torno a casina risposi contenta
-yeee disse urlando

Passai tutto il tempo a giocare con lui per non pensare al viaggio e a quello che mi sarebbe aspettato.

-Gentlemen Passengers in a few minutes we land in Barcelona

Quando sentii la parola Barcellona mi venne un nodo alla gola.
Ordinai la borsa e misi tutto dentro.
Tolsi le cuffiette e le Riposi nella tasca del Giubbino.

Dopo che l'aereo si fermó Tolsi la cintura di  sicurezza, presi tutte le mie cose e Scesi dalle scalette.

Il sole era forte per cui non riuscii a vedere papà che mi aspettava dietro al vetro.

-Tesoro mioooooooo lo sentii urlare dopo che mi avvicinai

Lo abbracciai forte perché mi iera mancato troppo.

Dietro di lui non c'era nessuno e ci rimasi un po' male

-ei sei triste perché ci sono solo io? Mi chiese papà come se mi avesse letto nel pensiero
-un po' risposi mettendomi un paio di occhiali

Salimmo in macchina e gli raccontai tutta la mia esperienza li in America e per concludere gli dissi che non ci sarei più andata. Non era il posto adatto a me.

Quando papà parcheggió la macchina mi salì un nodo in gola per la forte voglia che avevo di vedere mamma.
Aprii la porta di casa e venni invasa da un rumore assordante: le urla di quei scemi.

C'erano tutti tranne Neymar. Forse era meglio cosí. Avremmo parlato in altri momenti.

Tutti mi guardavano in attesa che cominciassi a parlare.
Gli spiegai tutto per filo e per segno quello che avevo vissuto e tutti mi guardavano stupiti.

-tornerai ancora in America?  Mi chiese Leo
-ma scherzate. Ok è stato bello ma non è il posto adatto a me iniziai a ridere
-ieee la piccola rimane con noi inizió ad urlare Dani dalla cucina
-te calmo con quella "piccola" lo rimproveró Luce

Gli salti addosso in men che non si dica . Mi era mancata tanto come del resto tutta la squadra

-sta sera tutti insieme a mangiare fuori noh? Chiese Rafi

-ovvio baby rispose Ter
-cierto rispose Dani
-of course rispose io

-ei ei qua non si parla inglese eh disse papà

Lui odia l'inglese, per lavoro l'ha dovuto imparare ma cerca di usarlo il meno possibile.

Dopo mezz'ora se ne andarono tutti e io me ne approfittai per farmi un bagno caldo e rilassarmi in vasca

Mamma era ancora dalla sua amica e non vedevo l'ora di vederla.

Alzai la musica a tutto volume e mi immersi nell'acqua

"Tú eres puro, puro chantaje 
Puro, puro chantaje 
Siempre es a tu manera 
Yo te quiero aunque no quieras

Tú eres puro, puro chantaje 
Puro, puro chantaje 
Vas libre como el aire 
No soy de ti ni de nadie"

Amo questa canzone.
Ogni volta che la ascolto mi fa sentire viva, come d'altronde tutte le canzoni latino americane.

Uscii fuori dall'acqua e mi misi il Cappatoio.
Appena sentii la porta di casa sbattere aprii la porta, scesi le scale e ancora tutta bagnata andai incontro a Mamma..La abbracciai forte e inevitabilmente scese una lacrimuccia.
La mamma è sempre la  mamma.

-vai ad asciugarti Va la disse strofinandomi il cappuccio dell'accapatoio
-subito capo rispose portandomi la mano alla testa e facendo il gesto

Ero distrutta così mi buttati sul letto senza neanche prendere il mano il telefono e giú una bella dormita. Ne avevo davvero bisogno.

Dopo qualche ora mi svegliaia ed erano le 7 di sera e come sempre ero in ritardo per la cena.
Guardai il telefono:
300 messaggi su whatsapp
16 chiamate perse
4 messi normali

Ok forse ho dormito troppo.

Le chiamate erano tutte di Rafi e Dani così li chiamai a turni

-Rafi scusami stavo dormendo rispose con la voce impastata dal sonno
-mi hai fatto preoccupare. Tra 40 minuti ti vengo a prendere ok? Mi chiese chiudendo subito la chiamata senza farmi rispondere

Suppongo non sia stata una domanda

Poi chiamai Dani

-Dani scusa dormivo
-ci sarà anche Neymar sta sera fu la prima cosa che mi disse

Il mio sguardo si rattristó ma non volevo assolutamente fargli capire che di lui Mi importava ancora

-cosa mi fa. Lui sta in un angolo e io al mio posto. Problema risolto Riposi

Fosse facile ripetei dentro la mia testa

Mi affrettai a prepararmi.
Indossai un vestito nero con uno scollo tra i due seni e uno spacco nella gamba.
Delle scarpe con tacco, una borsetta una collana e degli orecchini.
Poi andai in bagno a truccarmi e  mi misi un pizzico di profumo finalmente potevo ritenermi pronta.

Scesi al piano di sotto Dove aspettai Rafi

-sei bellissima disse Mamma guardandomi con gli occhi lucidi
-Grazie mamma risposi andando vicino lei per darle un bacio ma non feci in tempo perché Rafi era già in macchina che mi aspettava

-io vado ciaoooooo, dissi salutandoli entrambi

Chiusi la.porta alle mie spalle e mi avviai verso la macchina

-sei bellissima disse guardandomi negli occhi sorridendo
-Grazie dissi avvicinandomi per dargli un bacio nella guancia

-Dove si va sta sera? Chiesi impaziente come sempre
-non la fai proprio a resistere vero?
-no Risposi alzando il volume della musica

prospetta una serata fantastica










Buonasera belle.
Lo so, lo so.
Dovevo scrivere il capitolo tempo prima.
Questa volte niente scuse.
Il fatto è che non avevo tanta ispirazione e nemmeno tanta voglia. Spero continuerete a seguire la mia storia.
Baci ❤


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