Capitolo 19

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Si in quel momento stavo per fare una cosa di cui mi sarei pentita poco tempo dopo. La mia solita cazzata del momento. Entrai nel retro di una ferramenta e presi un tubo di ferro abbastanza grande

-ei ragazzina cosa vuole fare? mi chiese il poprietario del negozio avendomi visto

io non risposi continuai per la mia strada. Mi diressi nella mia vecchia casa, presi in mano quel grosso tubo di ferro e iniziai a distruggere la macchina di quell'essere. Iniziai dai finestrini per poi passare alle porte. Avevo tanta rabbia mischiata a dispiacere addosso per questo mi sfogai in quel modo. Tutto il vicinato sentendo quei rumori scese nelle strade a vedere cosa stava succedendo. Nessuno riusciva a realizzare che quella ero io, tutti mi conoscevano come la ragazza angioletto, la ragazza sempre gentile, altruista e cordiale. Ma sapete pure io sono umana e ho i miei momenti NO.

Mentre continuavo, quelle fottute lacrime continuavano a scendere senza che riuscissi a fermarle. Improvvisamente sentii due mani afferrare il tubo che tenevo in mano cosi mi girai di scatto

-che succede? disse guardandomi dispiaciuto da quello che stavo facendo

non risposi ma mi limitai a guardarlo, li, ferma, mentre tutti mi osservavno con stupore

-salvami lo implorai

non mi rispose, mi prese la testa a la appoggiò al suo petto. In quel momento scoppiai in un pianto liberatorio. Sapevo che la vita non è tutta rosa e fiori e che la felicità va conquistata, ma non pensavo che una persona potesse rovinarmi la vita in questo modo.

Mi prese la mano portandomi via da quel posto.

-dove andiamo? gli chiesi una volta saliti in macchina

-andiamo a prenderci la felicità mi rispose sorridendomi e subito dopo mise in moto l'auto

poco dopo ci fermammo in un grande cancello

-vieni disse prendendomi la mano ed entrando

vidi tantissime giostre gigantesche. Sembrava di tornare quando ero piccola, quando, in Brasile,correvo tra le immense strutture con il mio adorato peluche che purtroppo ho perso. C'era poca gente per questo riuscimmo a provare tutte le giostre possibili.

dai entriamo qui

questa era la frase che praticamente mi ripeteva appena vedeva una giostra super figa per lui e paurosa per me. Tutti mi vedevano come la ragazza forte ma nessuno sapeva che queste giostre mi mettevano una fottuta paura che riusciva a calmare solo Amelie.

se solo sarebbe qui

-no Neymar li io non ci entro ok

-dai andiamo. Ci sono io con te.

-proprio perchè ci sei tu che ho paura scoppiai in una risata

-mi considero offeso annui' facendo il labbruccio per intenerirmi

lo abbracciai forte. Avevo bisogno di una affetto maschile, che è quello che mi è mancato più di tutti.
Mentre stavamo li iniziò a piovere e appena delle goccie di pioggia ci bagnarono il viso ci guardammo negli occhi e ridemmo.

-piove disse

-non mi importa se mi bagno. In questo momento voglio solo te, qui ,ora dissi

proprio come nei film parti' una musichetta, diversa da quelle delle giostre. Ormai l'unica cosa che sapevamo fare ,oltre a giocare a calcio, era ballare.

-balliamo? mi chiese

iniziammo a muoverci a ritmo di musica sotto il fantastico rumore della pioggia. Era la classica scenetta dei film che tanto mi disgustava ma viverla con lui era tutt'altra cosa, era diverso. Presa dall'emozione che provavo in quel momento gli rivelai una cosa che non dissi mai a nessuna persona

-Neymar Da Silva Santos Junior io ti amo

in quel momento gli aprii il mio cuore, misi a nudo le emozioni cosa che non avevo mai fatto

-Jasmine Enrique ti amo anche io disse prendendomi il volto tra le mani

...

NEYMAR POV'S

la vidi li, mentre rovinava la macchina della persona che riteneva suo padre fino a pochi giorni fa. Piangeva ma non si fermava.

testarda questa ragazza

pensai tra me e me. Mi avvicinai a lei, non potevo lasciarla continuare. Quando si girò la guardai negli occhi, quei piccoli occhi indifesi che imploravano pietà. Non è facile per una ragazza di 23 anni subire tutto che ha subito lei. Mi sentivo in dovere di aiutarla cosi la portai a svagarsi un po'. La portai al luna park per farle riacquistare almeno un po' di felicità, mi sbagliai, riuscii a farle venire tanta paura. La feci salire nelle giostre più paurose e appena partiva mi stringeva la mano e non me la lasciava finchè non toccava la terra ferma. Urlava e rideva allo stesso tempo e io ridevo insieme a lei per la sua reazione. Questa era una delle poche volte che rideva davvero con gusto, rideva rideva a non finire. Direi che la mia missione RENDERE LA MIA PICCOLA FELICE è compiuta.

A un certo punto ci ritrovammo abbracciati mentre una leggera pioggia bagnava le nostre teste.

-Neymar Da Silva Santos Junior ti amo mi rivelò

era la prima volta che mi diceva una cosa del genere e ne rimasi sorpreso cosi risposi

-Jasmine Enrique ti amo anche io

questo è il primo passo per essere felici insieme.

Fecimo altri giri sulle giostre e prendemmo dello zucchero filato. Finito di fare i nostri bei giritti sulle giostre della felicità andammo a casa.

JASMINE POV'S

Avevo proprio bisogno di passare un bel pomeriggio con Neymar, avevo bisogno di divertirmi come non mai, far si che i miei problemi svanissero accanto a lui , far si che tutte le mie paure e le mie insicurezze svanissero con un suo sorriso.


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