Capitolo 3

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-buongiorno dormigliona
mi sussurró Luce all'orecchio sinistro mentro stavo ancora dormendo in quel comodissimo letto nella sua stanza.

-buongiorno
Replicai a mia volta alzando piano piano la testa dal cuscino.
Vidi nelle sue mani un vassoio con sopra un succo e una brioche

-come mai oggi colazione a letto? Ti vuoi far perdonare?
-dai qualche volta te lo meriti disse sarcasticamente

Ieri sera dopo che mi ero addormentata la signorina ha ben pensato di chiamare il ragazzo conosciuto quella sera e di invitarlo a casa. Hanno fatto un macello, ridevano, urlavano e ovviamente non sono riuscita a dormire tanto.

-di la verità, che vuoi farti perdonare avanti, non c'é nulla di male
-ok lo ammetto, mi dispiace averti svegliata
-ora va meglio

Le feci appoggiare il vassoio sul comodino, le presi il braccio e la  tirai giù verso di me. Iniziammo a farci il solletico l'una all'altra. Questa era una delle poche volte in cui ridevo con gusto, in cui ridevo senza pensare a niente, un momento in cui pensavo solamente a divertirmi con la mia migliore amica.

-oggi dove andiamo? Chiesi alzandomi dal letto e dirigendomi in bagno
-non so, andiamo a fare un giro ai Campi?

i Campi sono delle strade vicino al mare con una serie di campetti da calcio piccoli dove ogni giorni i ragazzini giocano

-si dai, peró portami prima a casa così mi cambio e andiamo
-ok, vieni a fare colazione intanto

Finito di fare le mie cose in bagno scesi le scale e mi diressi in cucina per fare colazione.

La casa di Luce é grandissima, é composta da due piani, 6 stanze, un giardino enorme dove ci divertiamo a giocare a calcio e una piscina. All'inizio mi perdevo sempre sembra quasi un labirinto questa casa.

Finito di fare colazione, mi portó a casa. In fretta e furia entrai ,salutai i miei e mi diressi in camera. Indossai un paio di shorts, una maglia bianca che lasciava scoperto l'ombelico e ai piedi le all stars bianche.

-ciao io esco con Luce dissi correndo verso la porta di casa
-ciao tesoro avvisa quando entri ed esci
-si si

Mi dovrei seriamente cercare una casa tutta mia

Mi ripetei tra me e me aprendo la portiera e salendo in macchina .

....

Una volta arrivate ai Campi iniziammo a guardare le verie partite dei ragazzini e devo dire che sono davvero bravi. Ci sono bambini e ragazzi fino ai 25 anni che giocano ogni giorno sotto il caldo sole di Barcellona.
Non ci sono grandi spettatori ma gente che capita li per caso e si ferma. Questi ragazzi e bambini sfruttano questa opportunità perché sanno che certe volte qua intorno si aggirano sponsor e menager che cercano ogni giorno nuovi talenti, come é successo ad un bambino  non benestante che abitava vicino a Luce.
Ogni giorno veniva qui e giocava con gli altri ragazzi, si faceva il mazzo per vincere e si vedeva che giocare a pallone era tutto per lui. Un giorno finalmente lo vide uno sponsor, si avvicinó a lui ,gli parló e da quel giorno lo aiutó a continuare a migliorarsi ed allenarsi con veri allenatori. Oggi il bambino ha 18 ed e si é trasferito a Madrid dove si allena con una vera squadra.

-oddio guarda chi c'é mi fece cenno con un dito, Luce, costringendomi a guardare verso la piccola fontana a 30 metri da me
-eh allora é una persona normale ci risposi continuando a guardare la partita
-ma che ti sei bevuta, guarda meglio

A quel punto fissai meglio l'uomo con i capelli grigi sulla quarantina che se ne stava vicino alla fontana.

-ora che lo vedo meglio é il tizio che mi ha spaventata una sera nel nostro posto
-o dio ma scherzi? Mi chiese iniziando lievemente a urlare
-che ti urli é una persona normale Gli risposi lievemente seccata

Mi rimisi a vedere la partita quando sentii Luce toccarmi continuamente il braccio

-che hai? Le sussurai a bassa voce
-guarda chi hai difianco

Mi girai e non potei credere ai miei occhi. Era Luis Enrique l'allenatore della mia amata squadra, l'allenatore del Barcellona.

-o merda dissi voltandomi verso di lei
-ora mi credi che avevo ragione a sclerare?
-si ti credo

Per un po fecimo finta di niente anche perché si era camuffato abbastanza bene per non farsi riconoscere.
Quando tutte le partite finirono io e Luce ne approfittammo per scendere in uno dei campetti e iniziare a giocare.
Con la coda dell'occhio vidi il signor Enrique allontanarsi ma un suo collaboratore, anch esso camuffato, po fermó.

Noi intanto fecimo dei palleggi, partita uno contro uno e tiri in porta. All'improvviso sentimmo degli applausi, Luis venne verso di noi

-scusi lei non é il signore che mi aveva spaventato quella sera al campo? Gli chiesi
-oh sii, allora é lei mi disse accennando a un piccolo sorriso
-si perché? Gli chiesi stranita
-l'ho cercata ovunque, volevo complimentarmi con lei. É bravissima a giocare a calcio, ovviamente anche la sua amica.
-grazie rispondemmo in coro

Dopo aver chiaccherato un pochino mi decisi e mi feci avanti

-ascolti so che non dovrei dirglielo perché c'é un po di gente qua in giro, peró abbiamo capito che é Luis Enrique
-la prossima volta devo camuffarmi meglio disse sorridendo
-eh si, così la si riconosce da km di distanza dissi facendo un occhiolino
-ascoltate ragazze, siete davvero brave e vorrei proporvi una cosa
-ci dica
-vorrei invitarvi ad un allenamento della squadra femminile domani alle 14:00 al Camp Nou

Incredula rimasi li con gli occhi spalancata, non avrei mai pensato che un giorno il grande Enrique mi invitasse ad un allenamento.
Vidi Luce che era già in braccio a lui per ringraziarlo e così feci anche io, costringendolo a cadere

-ragazze piano gridó in cerca di uno spazio in cui respirare
-grazie, grazie, grazie, grazie grazie continuammo a dire
-prego ragazze ora lasciatemi andare disse ridendo

Ci alzammo da terra ringraziandolo altre 100 volte mentre se ne andó .

-ci pensi che potrebbe essere un inizio per noi?
-lo spero tantissimo per noi due perché davvero ce lo meritiamo

Hi people.
Ecco a voi un altro capitolo.
Finalmente é stato scoperto
il misterioso uomo che spaventó
Jasmine.
❤✨



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