28. Cambio di programma.

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"Betty, dov'è il phon?" Giro per tutta casa con l'asciugamano che mi avvolge i capelli, in cerca della bionda, la quale l'avrà sicuramente preso.

"Betty!" Grido ancora, non ricevendo alcuna risposta. "Se ti trovo, ragazza, puoi farti il segno della croce." Borbotto mentre mi dirigo nella sala da pranzo. La trovo a massaggiare con il cellulare, seduta tranquillamente sulla poltrona, che ridacchia da sola.

Incrocio le braccia al petto e la fulmino con lo sguardo. "Ma le orecchie le hai!?" Urlo. La diretta interessata alza il capo e il sorriso svanisce. "Che è successo?" Domanda.

"Dov'è il..." Non riesco a dire altro perché il suono di un campanello mi interrompe. Chi sarà a quest'ora? Io e la mia amica ci guardiamo. "Vai tu." Dice semplicemente.

"Cosa? Ma hai visto lo stato in cui sono o sei diventata anche cieca?" Sbotto. Quanto è pigra! Lei mi osserva da capo a piedi, impassibile, poi alza le spalle in aria e abbassa gli occhiali sul naso. "Non capisco cosa tu abbia fuori posto." Il campanello suona ancora e Betty non accenna a muoversi.

"Me la pagherai." Digrigno a denti stretti, prima di gridare: "un secondo!" e dirigermi all'ingresso.

Quando apro la porta, quasi scoppio a piangere per la sorpresa: Julie è davanti a me, con un grande sorriso ed una borsetta in spalla. Resto pietrificata e la osservo meglio: i capelli, un tempo lunghi, sono ormai diventati un grazioso caschetto che le incorniciano il viso, il fisico è atletico e magro come l'ultima volta che l'ho vista ed è truccata molto più di quanto lo era prima, il che la rende bellissima. "Beh, non mi inviti ad entrare?" Domanda come se non ci vedessimo da ieri, con una certa tranquillità.

Porto le mani sulla bocca, incapace di proferire parola e, incurante dell'asciugamano che potrebbe cadermi dalla testa da un momento all'altro, corro ad abbracciare la mia amica. "Non ci credo." Sussurro mentre dondoliamo da un piede all'altro.

Lei mi accarezza la schiena e ridacchia. "Anche io sono contentissima di vederti, Jackie."

Mi scosto subito dopo, poi la prendo per mano e la conduco verso casa. Mentre attraversiamo il corridoio comincio a parlare. "Perché non ci hai avvisati? Avremmo preparato qualcosa, ci saremmo organizzati..."

"Volevo farvi una sorpresa." Mi frena subito. "Sarò qui solo per due settimane. Comunque, vai ad asciugare i capelli perché così ti raffredderai." Mi consiglia.

"È estate, posso anche girare senza questo coso." La liquido, poi mi blocco e sorrido quando raggiungiamo la porta. "Ora devi andare da Betty. Sorprendila." Bisbiglio. Poggio due mani sulle sue spalle e la spingo delicatamente nella sala in cui ero prima.

Vedo la mora guardarsi attorno, poi gli occhi ricadono sulla nostra amica che è ancora al cellulare. "Non è male, anche se quella che avevamo a New York non la supera nessuno." Sembra parlare da sola mentre annuisce, parla in tono calmo e, quando la bionda alza finalmente lo sguardo e vede Julie, butta il telefono sul divano finendole addosso, accompagnata da gridolini contenti.

Entro nella camera con un grande sorriso mentre loro si abbracciano fortemente. "Che bello averti qui, sapevo che ci saremmo riviste!" Urla lei. "Non avrei mai potuto dimenticarmi di voi!" Segue l'amica.

Sento dei passi alle mie spalle e Freddie non tarda ad arrivare. Si mette di fianco a me e osserva la scena, dapprima indispettito, poi sorpreso. "Ma che è tutto questo-...J-Julie?" Balbetta quando la mora si stacca da Betty e gli dedica la sua attenzione. "Freddie! Da quanto tempo!" Lo saluta quest'ultima.

Dopo aver scompigliato i capelli della ragazza, si dirige da mio fratello e si guardano per una manciata di secondi. "Mio Dio...sei bellissima. Vieni qui!" Allarga le braccia. La mora non ci pensa due volte e si avvicina per farsi stringere.

Io volevo te. [#2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora