"Ti muovi, Jackie? O vuoi che Brian parta senza averti salutato?"
"Sì, sì, ho quasi finito!" Rispondo a Betty dopo essermi passata un altro filo di mascara sulle ciglia dell'occhio sinistro.
Mi guardo allo specchio dopo aver aggiustato i capelli con le dita ed averli messi avanti -tanto lo so che poi li porterò distrattamente dietro la schiena, rivelando il viso che non voglio mostrare a nessuno: sono messa proprio male, oggi- poi poggio le mani ai bordi del lavandino e fisso la mia immagine riflessa.
Puoi farcela, Jacklyn, mi dico, solo perché oggi ha il volo per Washington non significa che stia uscendo per sempre dalla tua vita! Anzi, sono sicura che quando troverete una soluzione e starete insieme davvero sarete molto più forti di prima! Non mollare per questa sciocchezza, Robinson!
No che non mollo. Non questa volta. Anche se tutto ciò non mi va bene, anche se ho paura che non possa funzionare...io lotterò per far sì che, invece, funzioni. Per Brian. Per noi.
Sospiro ed elimino un puntino nero -colpa della matita- sulla guancia con una salviettina, mi do un'ultima occhiata allo specchio ed esco dal bagno prima di prendere lo zainetto che avevo lasciato sul tavolo della cucina. "Madame Butterfly si è sbrigata. Comincia a mettere in moto!" Grida Betty a Freddie, il quale ci sta aspettando fuori da più di un'ora. Sento la sua risata anche da qui dentro per il nomignolo affibbiatomi dalla mia migliore amica, ma non rispondo e mi limito semplicemente a guardarla male.
Lei scrolla le spalle. "Che c'è?"
"Non sono in vena, Betty. Smettila."
"Tu non sei mai in vena!" Borbotta dopo aver attraversato il corridoio ed essere uscita fuori di casa.
Facile per lei. Mica stiamo andando a salutare il suo ragazzo che partirà per sempre a Washington, che a sua volta è a tantissime ore di distanza da qui. Mica lei sarà lontana dalla persona che ama per chissà quanto tempo. Mica lei sa come ci sto soffrendo io in questo momento; quanto vorrei andare via con lui. Ma sto zitta perché, se le rispondessi, cominceremmo a litigare e in questo momento è l'ultima cosa che voglio.
Salgo sul sedile posteriore e saluto Julie che siede accanto me, mentre la bionda e mio fratello si siedono avanti e lui parte verso l'aeroporto.
Non voglio tornare lì. Non voglio salutarlo con le lacrime agli occhi, sperando di rivederlo il prima possibile per la seconda volta. Non voglio che sia lui a salire su un altro cavolo di aereo. Portatemi via da quest'incubo oppure svegliatemi, vi prego!
Sta accadendo tutto troppo velocemente: solo ieri Brian mi ha detto che deve andarsene da Boston e che non c'è nulla che possiamo fare per impedirlo. Mi è anche venuta la brillante idea di accoglierlo in casa nostra, ma ovviamente è impossibile: la casa di per sé è già piccola, non ha stanze per gli ospiti e, anche se si trasferissero da noi per l'estate, il padrone si arrabbierebbe perché non possono stare via quanto gli pare e piace -a meno che non sia per lavoro come in questo caso- e venderebbe la casa a qualcun altro, facendola perdere a Brian e Hector.
E poi, come farebbero a trovarne un'altra prima che ricominci la scuola?
No, non si può fare.
È tutto un gran casino.
Sembra che la situazione adesso si sia capovolta: se nove anni fa ero io a partire per sempre per New York, ora è Brian che lo fa per Washington. Strano scherzo, la vita...eh?
Devono esserci sempre complicazioni, tra di noi: che siano litigi o trasferimenti non importa, basta che rovinino la nostra relazione. Ma questa volta sarà diverso: affronteremo tutto insieme; sfideremo chiunque voglia lasciarci e cercheremo di superare tutto, senza scappare per paura di soffrire o altre stronzate simili. Perché abbiamo capito che solo stando insieme siamo in grado di risolvere tutti i tipi di problemi e affrontare qualsiasi cosa senza paura, come stiamo facendo adesso.
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Io volevo te. [#2]
Romance[#2] "Quando ci sono di mezzo i sentimenti, alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti." -Massimo Petrucci ______ Tutto ciò di cui avevo bisogno ce l'avevo già: mio fratello, la mia migliore amica, la mia casa, Boston, i miei libri, Aaron. Mi...