2 primo giorno di lavoro (revisionato)

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Non aveva intenzione di fare altri colloqui, avrebbe scelto un nome a caso.

Tanto non ci voleva chissà ché laurea per un lavoro del genere.

Ma non riusciva ancora a prendere una decisione su due piedi, escluse comunque il tizio che avesse sbagliato l'ideogramma e anche quella Keiko.

Era bella come ragazza, e per masturbarsi aveva il suo perché, ma per lavorare in una casa editrice,
una tipa del genere non serviva, era solo un bel faccino privo di contenuto, come la maggior parte delle ragazze che gli capitava di incrociare per strada.

Anche le altre, non erano state da meno, ma alcune erano state secondo lui anche peggio, odiava quelle che si presentavano con delle scollature per mostrare il loro seno prosperoso ai colloqui.

Keiko non era stata una di quelle, nonostante fosse apparsa ai suoi occhi la più carina, non aveva ostentato la sua bellezza in abiti succinti, aveva semplicemente indossato un tailleur come un altro, eppure la sua bellezza non era sfuggita al suo occhio.

Ma non erano, però quelle delle ottime motivazioni per assumerla, anzi doveva assolutamente scartarla, dato che era stata un assoluto disastro, aveva mostrato troppa emotività e poi aveva detto delle cose spiacevoli, non si era giocata bene le sue carte.

Gli aveva dato in un modo o nell'altro del figlio di papà e questo non poteva accettarlo, anche se era in parte vero...cioè che avesse ereditato la casa editrice e che era stato facilitato nel lavoro, ma non era di certo ricco, era vero che non aveva problemi di soldi, ma neanche navigava nella fortuna, diciamo che tutto sommato non si poteva lamentare.

Però se avesse potuto fare più soldi, per lui non sarebbe stato male...perché con i soldi forse avrebbe potuto permettersi almeno una donna da sposare ed essere apposto.

Non che volesse sposarsi per chissà quale grande sogno d'amore, semplicemente era per status sociale, per adesso il suo status era single e invalido, e il fatto di essere anche single, scaricato e tradito, non faceva che accentuare la commiserazione della gente, mentre se si fosse sposato, sarebbe parso meno invalido.

E poi se diventava ricco, tanto meglio, si sarebbe spostata sempre più l'attenzione su queste due definizioni, per definire la sua persona :"Ricco sfondato", "Sposato" e poi per
ultimo: "Invalido", quasi la gente si sarebbe dimenticata di quel piccolo particolare.

Soprattutto se avesse sposato qualche modella famosa, qualche gnocca da prima pagina.

Era questo ciò cui aspirava e sapeva che solo con i soldi avrebbe potuto, dato che nessuna donna, nello stato in cui era adesso, lo avrebbe anche solo desiderato per una notte, mentre se fosse stato ricco il fatto di essere su una sedia a rotelle, avrebbe addolcito molto la pillola.

Ma per ora i suoi rimanevano solo sogni impossibili da realizzarsi.

Riprese a leggere i curriculum e poi si decise di farla breve, tanto un dipendente valeva un altro.

Scrisse i cognomi dei candidati e lasciò decidere alla sorte, decise anche di non escludere nessuno, neanche Keiko e neanche quello che aveva sbagliato l'ideogramma.

Tanto sapeva bene che in realtà non era un favore che gli faceva, anzi tutt'altro, lavorare per lui, era molto dura, alcuni mollavano e si licenziavano pur di non aver a che fare con lui.

Era una vera prova di sopravvivenza lavorare per lui, sovraccaricava i dipendenti di lavoro come se fossero per lui solo macchine, solo con Ingrid era più comprensivo, mentre con gli altri non transigeva, e per un permesso equivaleva una riduzione di stipendio...e le ferie erano quasi un miraggio.

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora