11 Si può perdonare?(Revisionato)

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Dopo il lavoro, si incontrarono come al solito alla fermata dell'autobus.

"Ho letto la tua relazione" disse lui.

"E?"Domandò lei sulle spine.

Lui divertito, temporeggiò per dirle cosa ne pensasse.

"Che ne pensi?" domandò curiosa e anche un po' in apprensione.

"Hanamei sei licenziata! Che porcheria, ma davvero eh?"rispose lui serio e infuriato.

"Te lo avevo detto...che... ecco, volevo rivederlo...ecco...io..." esclamò in difficoltà.

Kai nel vederla così turbata e insicura, si sentì in colpa, così non tardò a dirle
che stava solo scherzando.

"Mi hai fatto preoccupare..." sbuffò seccata.

"Sei molto brava, anche se marchi un po' troppo la mano con dei termini un po' arcaici,si sente molto l'influenza della letteratura classica nel tuo modo di scrivere"

"La prossima volta cercherò di starci più attenta!" rispose lei.

"Invece, ecco mi piacerebbe assegnarti un lavoro diverso, che ne dici di scrivere un racconto per me?"propose lui.

"COSA?" Domandò allibita.

"Scrivi bene, quindi pensavo...che sarebbe interessante vedere come scriveresti un racconto..."

"Non credo di esserne in grado!" rispose, in apprensione.

"Anziché scrivere in dei siti di fanfiction, vorrei che scrivessi per me...non mi sembra così complicato no?"

"Kai è gentile da parte tua, questo interessamento,ma non ci riesco...e poi non sono brava!"

"D'accordo, come non detto!" esclamò rassegnato.

"Stasera...ecco...vuoi ecco...che venga da te?" domandò incerta,quasi in soggezione,ancora non sapeva come comportarsi con lui.

"In realtà stasera...ho un' appuntamento..." esclamò lui.

"Uhm...e..." biascicò lei, non sapendo se chiedergli di cosa si trattasse, ma non voleva allo stesso tempo essere troppo impertinente, tuttavia voleva al contempo sapere,dopotutto stavano o no insieme? O comunque si frequentavano,e lui aveva un appuntamento? Aveva o no il diritto di sapere?"

"Bè forse un' appuntamento è il termine sbagliato...ecco vedi...oggi è venuta Irie nel mio ufficio..."

Keiko lo interruppe al sentire pronunciare quel nome: "La tua ex?" domandò sconvolta.

"Già...ecco vedi..." esclamò lui, ma lei lo interruppe nuovamente.

"No, non c'è bisogno che mi spieghi ok...del resto...ecco...capisco no?Tu e lei stavate insieme da tanto...quindi...ecco sono felice per te!"esclamò lei con un sorriso forzato, e una voce flebile, quasi singhiozzata,
mentre faticava a trattenere le lacrime, sul punto di scivolarle dal viso.

"Ma che hai capito?" domandò confuso, notando la sua prestazione.

"Vi siete rimessi insieme no?"dedusse lei.

"No, lei sposa mio fratello, non lo sai?" Le ricordò con disgusto.

"Si ma...ecco, pensavo che forse ci avesse ripensato..." Spiegò lei.

"Sai se mi facessi finire di parlare forse capiresti!" rispose seccato dalle sue interruzioni.

"Ok, scusa" esclamò lei sollevata.

"Vuole che ricuci i rapporti con mio fratello...e d'altra parte lui lavora in una libreria della mia casa editrice, quindi stavo pensando che forse, ecco dovrei perdonarlo..."

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora