4 Figuraccia (revisionato)

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Kai pagò il taxi e se ne tornò a casa.

Era di umore nero, come ogni giorno.

Ormai per lui vivere era solo un susseguirsi di giorni tutti uguali.

E quando tornava a casa, era anche peggio.

Ingrid aveva un marito e un figlio di 5 anni che la aspettavano con impazienza a casa.

E con molta probabilità era certo che gli altri dipendenti avessero' qualcuno, o una vita al di fuori dal lavoro.

Mentre lui non aveva più niente.

Niente fidanzata e persino niente famiglia.

Non sopportava che sua madre e altri parenti, assecondassero il fratello che si era messa con la SUA fidanzata, non riusciva ad accettarlo.

E così i rapporti si erano infranti.

Ma la cosa peggiore era che lo trattavano tutti come un bambino, da quando era su una sedia a rotelle, soprattutto sua madre.

I primi tempi lo chiamava in continuazione, per sapere se stava bene, se aveva bisogno di aiuto, era diventata troppo fastidiosa per lui.

E sicuramente presto si sarebbe fatta viva, perchè quasi sicuramente il fisioterapista l'aveva tenuta informata riguardo alla riabilitazione e i giorni che stava saltando.

Anche questa cosa detestava, aveva 30 anni e doveva essere libero di prendere le decisioni che voleva riguardo la sua vita... e invece no, sua madre si intrometteva... e il fisioterapista faceva la spia... gli sembrava di essere tornato a scuola, quando saltava le lezioni, che la maestra lo andava a dire a sua madre.

"Di cosa cazzo si preoccupa, tanto ci devo stare io qui a trascinarmi su questa fottuta sedia!" pensò rabbioso.

Si sentiva di vivere in un modo ostile, sembrava che tutto gli andasse sempre storto, era come se il mondo confabulasse contro di lui.

Ingrid glie lo aveva sempre detto che soffriva di manie di persecuzione.

Quel che era peggio, era che non riusciva a scrollarsi di dosso il pensiero dell'imminente matrimonio tra Irie e suo fratello.

"Che schifo!" urlò a quella fastidiosa immagine, che gli si figurava davanti agli occhi.

Purtroppo i pensieri non si fermavano di certo lì, la sua ossessione più grande, era che lei si vedesse di nascosto con suo fratello, mentre stavano ancora insieme.

Quindi lo aveva tradito.

L' immagine di lei e suo fratello insieme, in una camera, in certe situazioni...lo faceva star male.

Era quello il boccone amaro che non aveva mai digerito.

Per quanto cercasse di capire, di motivare lei o lui non riusciva a trovare delle motivazioni ragionevoli e sensate,che potessero' giustificare l'immoralità del loro gesto.

Anzi, non voleva neanche trovare delle giustificazioni.

Erano per lui una bella coppia di stronzi, e insieme avrebbero fatto faville.

Dieci lunghi anni di fidanzamento, per rendersi conto di non aver mai conosciuto la propria fidanzata e neanche il proprio fratello.

Tentò di distrarsi, pensando ad altro.

L'unica cosa che gli venne in mente, era quella nuova dipendente.

Era molto carina, fastidiosamente carina.

"Poco importa...non riuscirà mai a fare tutto entro stanotte...e la licenzierò!"

Ma poi un dubbio gli balenò in testa: "Ma voglio veramente licenziarla? E' l'unica dipendente che sembra capirne qualcosa di libri!"

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora