16 il valore di Keiko (revisionato)

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Keiko e Jun non si parlarono per giorni.

Lei d'altra parte non aveva dato ascolto ai consigli dell'amica, non aveva lasciato Kai.

La loro relazione procedeva in quella strana e tortuosa strada d'astinenza da sesso, e con lei entusiasta, e lui
con quell'aria sempre un po' musona e pessimista,ma anche se in apparenza rimaneva il solito Kai,dentro di lui qualcosa stava evidentemente cambiando.

Quel giorno, era il fatidico giorno, in cui Keiko avrebbe ricevuto il suo primo stipendio, era così emozionata,
finalmente avrebbe potuto comprarsi un cappotto nuovo e pagare l'affitto.

Kai la convocò nel suo ufficio per darle la sua busta paga.

Nei suoi incubi si era spesso immaginata una busta paga vuota, con Kai che le rispondeva:
"Stiamo insieme,quindi perché dovrei pagarti per il tuo lavoro?"

Le piaceva Kai, ma allo stesso tempo aveva anche un bisogno disperato di soldi.

Keiko quando entrò nel suo ufficio, si sedette davanti a lui, si sentiva in una situazione un po' spinosa:
L'uomo che le piaceva, era anche il suo datore di lavoro, e farsi pagare da lui lo trovava a dir poco strano, in
un certo senso disdicevole.

"Hanamei..." esclamò lui, in tono molto formale.

Lei si adattò al suo tono formale.

"Si, signor Ijimoto?" domandò lei.

"Il suo stipendio..." esclamò lui, tendendogli la sua busta paga.

"Ah, grazie..." esclamò con le guance rosse prendendo la busta.

"Non la apre?" domandò lui.

"E' un po'...imbarazzante..." rispose in difficoltà.

"E perché mai, dovrebbe essere imbarazzante? Sono soldi che lei si è sudata e guadagnata!"

"Si, ma accettare soldi da te... cioè da lei..."si corresse, poi aggiunse "è strano..."

"Se fossi mia moglie, prenderesti comunque dei soldi da me, per le spese familiari e tutto il resto...Io guadagno comunque più di te!"

Keiko a quell'affermazione arrossì più di prima, anche a Kai gli si imporporarono leggermente le guance, si pentì di aver fatto un esempio del genere.

"Posso aprirla, dopo?" domandò lei.

"D'accordo..." concluse lui.

Keiko si diresse sopra il terrazzo dell'edificio, per restare da sola, in un luogo dove nessuno l'avrebbe disturbata.

Aprì allora la busta con i soldi.

Li contò sorpresa, erano più di quanto si aspettasse.

Aveva detto che gli avrebbe calcolato nello stipendio quelli del taxi, e di sicuro non dovevo averlo fatto, dato che i soldi erano molti di più, erano TROPPI.

Non poteva accettare tutti quei soldi, non erano quelli che si meritava.

Voleva uno stipendio equo, quello che gli spettava.

Tornò al suo ufficio e gli restituì la busta.

Kai sorpreso le domandò cosa c'era che non andasse.

"C'è molto di più, di quello che mi meriti..."

"Ho pensato di darti un aumento, mi sei stata di molto di aiuto, hai fatto persino gli straordinari!"

"Sei sicuro, che non sia per altro? Per il fatto che abbiamo una relazione?"

"Dovresti sapere che sono molto serio e professionale, non ti darei di certo un aumento per una ragione
simile!"

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora