I minuti che seguirono in ospedale, furono gli istanti più lunghi e terribili, che Keiko potesse mai vivere.
Continuava a ripetere dentro la sua mente:
"Ti prego, ti prego, Svegliati!
Svegliati!Non puoi farmi questo!"
Kai non sei un codardo, tu non scappi dalla vita eh?"
La vita di Kai era appesa ad un filo, Keiko attese in quel lungo e pallido corridoio,la vista le si appanò per l' enorme quantitativo di lacrime versate.
Percepiva appena i suoni e i rumori, e l'andirivieni dei pazienti e del personale dell'ospedale, anche la voce di Ingrid gli parve così lontana.
La sua percezione della realtà era distorta e distaccata, non riusciva a visualizzare nulla, se non quell'immagine indelebile e sconcertante di Kai incosciente e con le vene sanguinanti.
Era in attesa, di quella tanto sperata notizia, che stesse bene e si fosse rimesso.
Ma tardava ad arrivare, e lei rimaneva lì ad aspettare insieme ad Ingrid.
In quel frangente arrivarono Irie e Ijiro, entrambi agitati.
Keiko fece appena un cenno di saluto.
Non aprì bocca, ritornava a smarrirsi e a perdersi in quel agghiacciante ricordo.
Ingrid fu l' unica ad aprire bocca, era più padrona di sé stessa e delle sue emozioni, e aveva compreso che doveva esserci qualcuno in grado di dare appoggio e sostegno, altrimenti sarebbe stata una vera catastrofe.
Dopo quella lunga estenuante tortura,apparve il medico, con il suo camice bianco, si mimetizzava perfettamente con i muri opachi dell'ospedale.
La sua figura era appena scorgibile da lei, aveva la vista e la mente offuscata.
La voce del medico,era appena udibile, in quel suo moto di emozioni
inquiete e disperate.Stava tremando, aveva paura di quello che avrebbe detto: se fosse stato un laconico :"non c'è stato niente da fare".
Aveva visto le sue labbra muoversi, ma non udì le sue parole.
Quando il medico, se ne andò, fu Ingrid a ripeterle,tranquillizzandola,
dato il suo evidente stato catatonico."Sta bene!" esclamò Ingrid.
"Davvero?" domandò lei, riprendendo colore in viso,e un tono di voce, più
vitale.A quella notizia, riprese pieno contatto con la realtà, come ridestata da un sonno profondo.
Intravide anche i significativi sorrisi aperti di Ijiro e Irie.
Kai quando si svegliò se la ritrovò, letteralmente addosso.
Lo baciava febbricitante, lo stringeva forte a lei, gli baciava i polsi fasciati.
Aveva pianto a dirotto dalla commozione, di vederlo sano e salvo.
Kai avrebbe voluto trovare la forza di rifiutarla, ma non ci riuscì.
Vederla piangere per lui, sentire il contatto delle sue labbra sulla sua pelle, non poteva fare a meno di pensare di essere così fortunato, aveva trovato una ragazza così innamorata di lui.
Le sue lacrime lo facevano sentire in colpa e stupido, non avrebbe dovuto pensare che non ci fosse niente per cui valesse la pena vivere, solo perché su una sedia a rotelle, perché nonostante tutto lei era lì, lo amava e desiderava alla stregua di un uomo "normale".
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La primavera di Kai #wattys2020
RomanceIl titolo"Primavera di Kai" è simbolico,la primavera racchiude il significato di rinascita e rivalsa, ed è giocato sul nome della protagonista di nome "Keiko" scritto in caratteri Kanji, che vuol dire appunto "figlia della primavera". Le foglie e i...