21 Stress (revisionato)

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Il giorno seguente, era un altro giorno di lavoro.

Soliti post it, soliti insulti.

Ormai Keiko li toglieva dalla sua scrivania e dallo schermo del suo pc,
in un gesto quasi meccanico senza neanche leggerli.

A quale scopo leggere le loro offese gratuite.

Ma questo gioco, quel giorno sfociò in qualcos'altro.

La pausa pranzo, si svolse come al solito, lei seduta accanto a Morita.

Kai li osservava come sempre, tuttavia lenì come poteva la sua gelosia insensata, Keiko gli aveva assicurato di non provare affatto interesse per lui.

Quando Keiko si rimise alla sua scrivania e accese il computer, non trovò tutto il suo lavoro, quella storia a cui stava lavorando, era come sparita.

Cercò nel cestino, ma non c'era, in qualche altra cartella, ma niente.

Keiko andò nel panico.

Indako sorrideva sotto i baffi, non sopportava l'idea che lei potesse
ottenere una promozione,mentre lei no, e sapeva che Kai per quanto fosse
innamorato, così serio e professionale com'era, se Keiko avesse commesso una falla non sarebbe stato tanto comprensivo, neanche con la sua ragazza.

Keiko dovette riprendere il suo lavoro da capo.

Poi Kai la mandò a chiamare.

Lei entrò nel suo ufficio, sedendosi davanti a lui.

"Keiko, consegnami il tuo lavoro, volevo farlo vedere a Shikato, vuole vedere le correzioni iniziali della storia!"

"Ecco, io..." incespicò lei.

"Keiko, che c'è?" Domandò sorpreso.

"Si è cancellato tutto" ammise con dispiacere.

"Come si è cancellato tutto?" Alzò la voce lui, alterandosi.

"Non ne ho idea!" Spiegò sconfortata.

"Ma Keiko davvero, ti ho lasciato questo lavoro, perché mi fido di te! E tu cosa mi combini?" si indispettì.

"Mi dispiace, ma posso fare gli straordinari, posso recuperare!"suggerì prontamente, per porre rimedio al terribile disagio venutosi a creare.

"D' accordo..." Rispose seccato.

Lei si alzò per dargli un bacio, ma lui si discostò.

"Non è un buon momento, torna a lavoro, Hanamei!" Rispose con diffidenza.

"Come minimo dovrei licenziarti per una cosa del genere...Sto perdendo tutta la mia professionalità" pensò lui.

Keiko quel giorno rimase a fare gli straordinari per recuperare,e anche i giorni a seguire, si portava anche il lavoro a casa,dormiva pochissime ore ed era sempre stremata.

Aveva raggiunto la quota di 5 o 7 caffè al giorno,nel tentativo di recuperare in pochissimo tempo tutto il lavoro perso,ma era molto stressata
e giù di corda.

Aveva sempre la scrivania, e lo schermo del pc tempestato da quegli
odiosi post-it gialli colmi di insulti, poi sentiva riecheggiare di continuo le fastidiose risatine dei colleghi,i loro sguardi pesanti addosso; e come se tutto questo non bastasse, tanto sonno arretrato e lavoro da sbrigare, non riusciva più a concentrarsi, era  stremata,non ne poteva più, poi anche Kai, adesso non credeva neanche più in lei.

"Anche Kai, adesso pensa che io sia una buona a nulla, alla fine devo esserlo veramente,altrimenti non mi spiegherei tutte queste sfortune!" pensò lei.

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora