10 Incomprensioni (revisionato)

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Kai riprese il suo solito micragnoso lavoro.

Ma quel giorno nulla sembrò andare per il verso giusto.

Aveva realizzato che Keiko non facesse per lui:Non la conosceva molto bene, ma quel poco che aveva visto nell' arco di quella fatidica mattina gli era bastato per capirlo.

"Ragazza troppo immatura, spensierata e solare per uno come me!" si disse tra sé.

Ma nel bel mezzo di quei suoi forzati pensieri, in netto contrasto con il battito del suo cuore, si presentò dinanzi a lui una figura femminile alquanto familiare.

"Irie?"sollevò lo sguardo dal monitor del computer, udendo la porta aprirsi e poi la vide.

"Ciao... quanto tempo..." esclamò lei, un po' titubante.

Superato l' effetto sorpresa, Kai si irrigidì e gli sbottò contro: "Cosa cazzo ci fai qui?"

Tentò di guardarla con un certo distacco, ma i suoi ricordi lo tradirono
e risentì una nota malinconica e dolente in fondo al suo cuore.

Kai guardandola non riuscì a far a meno di pensare che non era cambiata affatto, e che fosse come sempre bellissima.

Ma questi suoi pensieri, lo resero più scorbutico e sulla difensiva.

"Kai, io lo so che tu non mi perdonerai mai.... Ma dovresti perdonare Ijiro è tuo fratello e ti vuole bene!"

"Se sei venuta per questo ... puoi anche andartene! Per me siete entrambi morti!" esclamò severo.

"Non ti pare di essere troppo drastico?" domandò costernata.

"Puoi anche metterti a piangere se vuoi... fai pure! Ma fuori dal mio ufficio!"

Ingrid entrò in quel momento, e non si aspettava di certo quella situazione.

"Oh ecco io...." Esclamò Ingrid sorpresa.

"La accompagni fuori dalla porta?" domandò lui, in tono secco, rivolgendosi ad Ingrid.

"Kai... tu sei proprio un bambino eh? Non vuoi proprio superarla questa cosa?"

"Ah io sarei un bambino, sino a prova contraria... non mi pare che il tuo atteggiamento come quello di Ijiro sia stato molto maturo nei miei confronti!"

"Ti abbiamo chiesto scusa un milione di volte"

"Le scuse non sono sufficienti..."

"Io... non ho bisogno del tuo perdono... ma Ijiro si" esclamò risoluta.

Poi si chinò verso di lui e si scuso' abbandonandosi ad un pianto disperato.

Kai era stato ironico nel dire: "Puoi piangere quanto ti pare, ma fuori dal mio ufficio", conosceva troppo bene Irie, lei non si era mai piegata veramente davanti a lui, gli aveva chiesto spesso scusa, ma mai le sue scuse erano state così sentite e sincere.

Irie era troppo orgogliosa per piegarsi ed era stato quest'aspetto del suo carattere a farlo innamorare di lei.

Ma a distanza di tempo la riteneva solo egoista e immatura: Lei non ascoltava mai nessuno, per lei gli altri non esistevano,era troppo presa da sé stessa per prendersi la briga di preoccuparsi di qualcuno.

Ma in quel momento, sembrava veramente scossa e in apprensione.

Tra le lacrime continuava a ribattere con insistenza "Perdona Ijiro, ti prego!"

Kai ne rimase profondamente colpito, anche se non voleva darlo a vedere.

Non poteva lasciarsi intenerire da lei, la sua ex, quella che lo aveva tradito con suo fratello, mentre risentiva ancora del trauma dell' incidente, quella che usciva la sera a divertirsi mentre lui era depresso e stremato dal suo handicap.

La primavera di Kai #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora