Capitolo 8-Un colpo al cuore

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Harry rimase con la lettera in mano,difronte la finestra che mostrava la luna,grande e splendente,in contrasto con il cielo blu.
La sua espressione era sconvolta,quasi spaventata,si era pietrificato,e sarebbe rimasto così forse per tutta la notte se qualcuno non l'avesse chiamato.
Ron era seduto sul letto,e lo fissava perplesso:
-Harry?Harry che stai facendo?
Chiese,stropicciandosi gli occhi.
Harry si piegò,stringendosi la testa fra le mani,tenendo forte i capelli corvini.
Ron si precipitò sull'amico e lo chiamò ancora:
-Harry!Che ti prende?Ti senti bene?
Poi notò la lettera ancora stretta tra le dita di Harry,un po' stropicciata,e la estrasse.
Scosse il capo più volte,e vide Harry che singhiozzava,e si voltò verso di lui.
-Harry!Harry miseriaccia riprenditi!
Lui cominciò a picchiare i pugni sul pavimento,cercando di urlare,ma nulla usciva dalle sue labbra se non un urlo soffocato.
Nel frattempo anche gli altri tre compagni si erano svegliati,e corsero verso Harry.
-Ron che succede?
Domandò Dean.
-Va tutto bene ragazzi.
Li rassicurò lui,ma era evidente che non era così.
-Non va tutto bene!Harry è nel bel mezzo di una crisi isterica,cosa è successo?
Chiese insistente Neville.
-Harry alzati,riprenditi miseriaccia!
Ron alzò il tono di voce,e si videro delle luci delle altre stanze accendersi,evidentemente avevano svegliato anche altre persone.
Un ragazzo era alla porta del dormitorio e sbraitò:
-Volete fare silenzio?
E un altro si accodò:
-Si,stiamo cercando di dormire!
Ma poi tacquero fissando la scena,e  sempre più persone si accalcarono a vedere.
Dean e Seamus cercarono di portarli fuori:
-Non c'è nulla da vedere!
-Andatevene!
Ma erano troppi,così tanti che anche la professoressa McGonagall,sicuramente allarmata della confusione,era alla porta.
-Fatemi passare per favore,sono un insegnan...-anch'ella vide ciò che stava accadendo,si portò una mano al cuore,e le parole le morivano in gola-Oh santo cie...oh santo cielo,portatelo in infermeria,subito.
Ordinò barcollando,ma Ron la avvertì che non voleva portarlo in infermeria.
Harry era in ginocchio,le mani tra i capelli,le lacrime che scendevano,ma la cosa più tremenda era quando cercava di auto-sferrarsi dei pugni,o quando con le unghie si graffiava il volto.
-Professoressa insisto che sta bene,deve solo calmarsi,così lo spaventano.
Continuò Ron,e a quel punto l'insegnante portò le braccia al cielo e si rivolse agli studenti:
-Fuori!Tutti fuori,o verranno sottratti cinquanta punti a grifondoro ciascuno!Via!
E tutti si diressero nelle loro camere,e allora l'insegnante proseguì-signor Finnigan,signorino Thomas,vi chiedo di rimettervi a letto per favore,anche lei,Longbottom.
I tre rientrarono nei letti,guardando ancora Harry.
L'insegnante stava andando verso di lui,ma due ragazze apparirono alla porta.
-Harry!
Gridò una,era Ginny,che gli corse incontro,ma Harry era giá svenuto.
Ron si voltò,e vide Hermione bloccata sulla porta,sull'orlo delle lacrime.
-Signorine,ho detto che cinquanto punti verranno sottratti a grifondoro se...
Ma Ginny la interruppe:
-Mu perdoni,professoressa,ma io vorrei stare con Harry.
-Oh,santo cielo,e va bene,ma solo per questa volta.
Ron però stava fissando Hermione,voleva andare lì e consolarla,ma la rabbia prese il sopravvento.
Andò verso di lei,la lettera fra le mani,e le urlò contro:
-Hai dato tu questa ad Harry!?Rispondimi!
-Ron,per favore,mi dispiace...
-No Hermione,guarda cosa hai combinato!Guarda come lo hai ridotto!
-Non è colpa mia,Ronald!
Tuonò allora la ragazza,ricacciando le lacrime.
-Lo ho trovato in camera mia che frugava per cercare indizi,era impazzito,cosa dovevo fare?!
-Cosa sta succedendo?-li interruppe la Mcgonagall-signor Weasley,cos'è quel foglio?
Ron fece un respiro profondo,passò qualche secondo prima che trovasse le parole.
-È una lettera...una lettera che gli diede Malfoy.
-Una...lettera ha causato tutto questo?
-Vi era scritto della sua...
-Oh..
La Mcgonagall sembrava scossa,preoccupata,immaginandosi cosa aveva pensato Harry leggendola.
-Molto bene-proseguì-su,signor Thomas,Signor Weasley,portate Potter nel suo letto.
Ginny era china su Harry,svenuto e privo di sensi accasciato a terra,e gli carezzava i capelli,Dean le lanciò un'occhiataccia,sapevano benissimo ciò che c'era stato fra loro.
Harry fu deposto nel suo letto,Hermione si sedette su di esso,e Ginny era in piedi.
-Se avete bisogno di qualcosa,chiamatemi,spero Potter si riprenda.Buonanotte.
Si congedò lei.
-Buonanotte professoressa.
Dissero tutti,e l'anziana tornò nelle sue stanze.
La mattina dopo,Hermione era stesa nel letto accanto ad Harry,Ginny era china su di lui,seduta su di una sedia.
Harry fu il primo ad aprire gli occhi,e si accorse della presenza delle due ragazze.
Era confuso,si sentiva spaesato,era una sensazione strana,che ti disorientava.
Hermione sbatté le palpebre e si svegliò,probabilmente accortasi dei movimenti di Harry,che ora era seduto.
-Harry,come...come ti senti?
-Her...mione che ci fate qui?
Si massaggiava la tempia,si sentiva esausto,e nel frattempo anche Ginny si era svegliata.
-Harry
Gli sorrise.
-Non ricordi nulla?
Gli chiese ancora Hermione.
-forse,che ore sono?
-Le dieci.
Rispose l'amica riccia.
Piano piano si svegliarono tutti,e tutti domandarono ad Harry le stesse cose.
Lui,però,si ricordò cosa era successo poche ore prima,mentì nella speranza che lo lasciassero andare.
Infatti,quando Dean,Seamus,e Neville scesero a fare colazione,Ron chiese ad Hermione se poteva parlare,voleva chiederle scusa,e anche loro decisero di seguire gli altri amici.
Ginny però non si diede per vinto,e rimase con Harry.
-Harry,mi...mi dispiace per l'altro giorno,sono stata troppo avventata.
-Non fa nulla,Ginny.
Cercò di sorriderle e le strinse la mano,lei gli diede un bacio sulla fronte,e se ne andò.
Harry aspettò di non vedere più neppure lei,quando si alzò,si vestì di fretta,e uscì dal dormitorio,seguito da sguardi e bisbigli,probabilmente per ciò che era successo.
Si era ricordato di un indizio,un indizio molto importante.

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