Capitolo 26-Obliviate.

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Hermione afferrò il cappello.
-Oh Godric-rise,con il fiatone-non farlo mai più,Ron!
-Scusi,madame!
Rise lui.
-Che piacere vedervi!
esclamò qualcuno,e quando i due alzarono lo sguardo videro Ginny,in compagnia di una sua amica.
-Tu!-Ron era furioso-a che ora sei tornata ieri sera!?
-Ron,calmati,era solo una festa,e poi sarò tornata verso le due...
-Le due!?
Urlò Ron ancora più forte.
-Oh,piantala!-si infuriò allora Ginny-voi due,piuttosto,cos'è questo?un appuntamento romantico?
Domandò loro con sguardo malizioso.
Hermione arrossì violentemente e subitò biascicò qualcosa:
-No!No!noi...il mio cappello...
-Come mai siete senza Harry?
Chiese Ginny.
-Cosa?Sì c'è anche lui...
Ron si voltò a chiamarlo,ma né lui,né Hermione,e né Ginny,lo videro.
-Harry...-sussurrò Hermione-dov'è finito!?
Ron partì giù per la piccola discesa urlando il nome di Harry,e Hermione lo seguì.
-Scusami,Lisa,torno subito,tu aspetta qui.
Ginny avvertì la sua amica,e anche lei partì a cercare Harry.
-Harry!
Lo chiamava Hermione.
-Harry!
Lo chiamava ancora Ginny.
-Harry!
Gridava anche Ron.
Fin quando non si trovarono al confine di Diagon Alley.
Notturn Alley.
-Voi credete che...
Stava per dire Hermione.
-È Harry!Non mi stupirebbe!
La interruppe Ron.
-Bhè,dobbiamo provarci.Andiamo.
E Ginny si buttò a capofitto nei vicolini stretti e maleodoranti di Nottur Alley.

E quando Harry sentì gridare la strega non ci vide più.
Al diavolo il pericolo che correva,chi c'era lì dentro,e dove si trovava.
Le gambe non gli reggevano e lui cercava di alzarsi.
Era come se urlasse loro 'alzatevi!',era come trovarsi in un brutto sogno in cui qualcosa ti blocca,e ti impedisce di camminare.
Ma a contrario dei brutti sogni,tu non puoi svegliarti.
E quando finalmente si alzò,corse dentro,ma sia Bellatrix che gli altri mangiamorte erano spariti.
Draco era lì,steso a terra,il corpo inerme e gli occhi socchiusi immobili.
Harry barcollò,e si dovette appoggiare alle pareti per non svenire.
Era come se non percepisse dove si trovasse,se fosse reale o no.
Si avvicinava piano al corpo di Draco,a cadde in ginocchio difronte ad esso.
E poi urlò,un urlo straziante,accompagnato dal pianto,gridava che tutto ciò non era possibile,si prese la testa fra le mani,e iniziò a prendere il pavimento a pugni.
-Draco!
Lo chiamava disperato.
-Draco!
Lo chiamava ancora.
E ciò che era peggio,è che sapeva,sapeva che Draco non poteva udirlo,vederlo,o toccarlo.
E questo mai più.
Ma non voleva crederci,lui non voleva.
Ginny,Ron,ed Hermione,entrarono spalancando la porta.
Ad Harry sembrava di vederli camminare a rallentatore,sfuocati.
Udiva solo poche cose che gli gridavano.
Lo chiamavano,lo chiamavano di continuo.
-Harry,dobbiamo andarcene!Questa è una casa oscura!Scompare e riappare ogni qual volta che il possessore lo desidera,e se noi vi siamo all'interno,scompariremo con la casa!
Harry sentì quello che disse Hermione,ma in quel momento lui poteva anche sparire.
Ron lo strattonò via,mentre le due ragazze correvano con loro.
Deviarono numerosi vicoli,poiché incontravano sempre più gente losca,e correvano,correvano a perdifiato,con Harry che ogni tanto perdeva i sensi.

-Shhh,si sta svegliando...
-No,io dico di no.
-Guardalo,gli si stanno aprendo gli occhi.
-Secondo voi può sentirci?
-Harry?
Harry si svegliò,con un senso di smarrimento totale.
Posto sconosciuto,volti sconosciuti,motivo per cui era lì sconosciuto.
E dopo un po' non solo riconobbe i suoi amici:Hermione,Ron,Ginny,Fred e George,e non solo capì di trovarsi ai tiri vispi Weasley.
Ricordò quanto accaduto.
E tutte le scene a cui i suoi occhi avevano assistito gli invasero la mente,scorrevano tutte,una dietro l'altra,quasi a causargli un emicrania,erano sfuocate,buie,ma erano lì.
Era come un film dell'orrore,un film dell'orrore senza fine.
Gli risuonava la voce spietata di Bellatrix che gridava 'Avadakedavra!',la paura di Draco,le sue suppliche di perdono,percepì un pizzicorio alle labbra,ricordando dell'ultimo bacio che gli aveva concesso.
I passi svelti di Draco,la logora e maleodorante Notturn Alley,la sensazione di paura e adrenalina che lo fece uscire dal proprio corpo.
E poi vide Draco.
Steso a terra,che esalava l'ultimo respiro.
E fu orribile.
Rivisse quei momenti tutti insieme,come continue lame affilate che gli incidevano la pelle.
E allora si alzò di scatto,e mise tutto a fuoco.
Hermione lo guardava preoccupata,con gli occhi ancora impastati di lacrime,e si vedeva il terrore in lei,non proferiva parola.
E poi c'era Ron,che mai lo aveva visto così serio e davvero preoccupato.
Vicino Hermione si trovava Ginny,la mano sulla bocca e il cuore che batteva a mille.
E alla fine,accanto a Ron,vi erano Fred e George,mai seri fino al midollo,ma comunque incerti,e anche in loro si percepiva una punta di paura.
-Ha...Harry...noi non abbiamo chiamato nessuno,devi dirci tu la tua scelta.
Disse Fred.
-io...ditelo a Silente,lui sa cosa fare.
Hermione gli poggiò una mano sulla spalla:
-Vuoi tornare?
Harry annuì.
Non salutò Fred e George,che si limitarono a fissarlo con aria triste,incerti se parlare o no.
Il viaggio da Hogsmeade a Hogwarts sembrava interminabile,ma finalmente,Harry si buttò sul divano.
Era in sala comune,difronte al solito fuoco.
-Harry,io e Ron andiamo a parlare con Silente.
Lo avvisò Hermione,ma Harry non rispose neppure a lei.
Ginny gli si sedette accanto,e lo svrutò con i suoi bellissimi occhi castani.
Harry si gettò fra le braccia di lei,e pianse,pianse a tempo indeterminato,e forse,per la prima volta,non si vergognava di mostrare le sue lacrime.
Perché tra le braccia di Ginny aveva il conforto,sapeva che quelle braccia lo avrebbero sempre accolto.
Ginny prese ad accarezzargli i capelli,e poi posò la sua guancia sulla testa di Harry.

-Avanti.
Rispose Silente,al sentire bussare la porta.
-Signore noi dobbiamo parlarle di una questione grave...
Cominciò Hermione,ma Silente la interruppe:
-Mi spiace interromperti,signorina Granger,ma riguardo a Draco Malfoy...sappiamo tutto.
Rispose Silente,con un'aria afflitta.
-Cosa?Lei e chi?Come fate a sapere tutto?
-Ho delle ottime spie,signor Weasley.Ora,volete sedervi?
Ron ed Hermione si fissarono per un attimo e poi si sedettero.
Ci fu un attimo di Silenzio,prima che Hermione scoppiasse in lacrime.
-Signorina Granger...
-Professore,io ho paura per Harry.Lui adesso soffrirá!E io non voglio,ha giá sofferto abbastanza,io...
Ron le prese la mano.
-Oh,sì,questo preoccupa anche a me,perciò,discutendo con gli altri professori,siamo giunti ad un accordo.Rischioso,ma è l'unica speranza che abbiamo.
-Ovvero,signore?
Lo incalzò Ron.
-Noi abbiamo deciso di obliviare Harry...
-Obliviarlo!?
Saltò su Ron.
-Ma professore,davvero crede che...
-Adesso Harry ha un bel fardello a cui pensare,tanti fardelli.A volte si dimentica che questi pesano ancor di più se posati sulle spalle di un ragazzo di soli sedici anni.
Spiegò Silente calmo.
Hermione annuì e aggiunse:
-Sì,ha ragione.
-Hermione!
-Ron,non abbiamo altra scelta!Vuoi continuare a vederlo soffrire!?
Sbottò Hermione.
-Chi dovrá obliviarlo?
Chiese Ron a Silente.
-Abbiame pensato a te,signorina Granger.Sei una strega molto competente e passerá anche più inosservato.Se se la sente.
-Sì.-affermò determinata Hermione-lo farò per Harry.
-Molto bene.Buona fortuna,allora.
Augurò Silente.

Hermione e Ron tornarono al dormitorio,inconsapevoli del miglior momento per agire.
Ginny si voltò e andò da loro.
-Allora?Cos'ha detto?
Domandò a bassa voce.
-Vieni,ne parliamo di sopra-rispose Ron-Hermione.
Le disse,facendole cenno con il capo.
Ron e Ginny sparirono,ed Hermione rimase lì,fissando Harry da dietro.
Fissava con aria assente il camino,e la testa gli pulsava.
Poi Hermione prese tutto il coraggio che aveva,alzò la bacchetta,la puntò verso Harry,e sussurrò:
-Obliviate.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2017 ⏰

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