XVI

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Non avevano mai visto le Hawaii. Quella grande, autentica, meravigliosa isola.Solo in foto ma da quegli scatti spettacolari non riusciva a trasparire tutta la meraviglia che quell'isola riusciva a esprimere. Qualsiasi cosa era unica, spettacolare, meravigliosa. Niente era umanamente paragonabile al tramonto che videro Max e Phebe.
Erano appena arrivati in albergo. Hank aveva prenotato 4 camere: una per lui, Barb e Cloe, una per Billy e Nora, che avevano espressamente chiesto di essere nella stessa stanza, una per Max e una per Phebe.
Lei guardava la hall ammirata. C'era una sala di accoglienza. Al centro un tavolino e intorno ad esso diverse poltrone e divani. C'era anche un enorme libreria piena di libri che attirò subito l'attenzione di Phebe. " hey ci sta spiegando cosa c'è qui dentro vieni ad ascoltare o preferisci continuare a intralciare i clienti?" Phebe era ancora meravigliata e spaesata e l'intervento di Max la aveva spiazzata. Lo superò e inizio ad ascoltare "... Oltre alle vostre stanze vi offriremo 7 ingressi gratuiti per una giornata alle terme e in piscina. In più questo albergo offre la visita guidata nell'oceano alla scoperta delle creature che ci vivono. Oltre a questo avrete posto, ombrellone e lettini prenotati nella più bella spiaggia dell'isola. Spero che le nostre offerte vi soddisfino e se avrete bisogno di qualsiasi cosa i nostri dipendenti saranno pronti ad offrirvi il loro aiuto. Se avete bisogno di me invece potrete trovarmi qui" l'uomo aveva appena finito di parlare. Indossava l'uniforme dell'albergo, una camicia bianca coperta da un gilet nero, pantaloni neri e un paio di scarpe chiuse. Come faceva a non avere caldo? Non era tanto vecchio. Si chiamava Charles Harrison, nome scritto sulla targhetta dorata che possedevano tutti i dipendenti. Probabilmente non superava i venticinque anni ma non lo dava a dimostrare troppo. Cercava di essere il più serio possibile anche se dalle sue espressioni facciali si capiva che voleva solo divertirsi e trovarsi una bella ragazza. Era un sognatore e dai suoi occhi traspariva una voglia di conoscere il mondo e da piccolo voleva fare il pilota o l'esploratore. Probabilmente non si aspettava di finire a lavorare alla reception di un albergo per ricchi. Phebe aveva imparato a osservare le persone e si divertiva a capire quale personalità e quale storia nascondessero. A proposito... Dove avevano trovato i soldi per una vacanza del genere?
" bene. Ora che ho finito di parlarvi vi consegnerò le chiavi delle stanze che avete prenotato" consegnò le chiavi ad Barb, a Nora e a Max.
" mi scusi ha dimenticato le chiavi della mia stanza" gli disse Phebe.
" mi dispiace ma qui c'è una prenotazione di 3 stanze a nome di Hank Thunderman. Non risulta una quarta stanza"
"Mi scusi ma io avevo prenotato 4 stanze" intervenne Hank, senza più il suo sorriso appena arrivato. Phebe intervenne senza neanche dare la possibilità all'uomo di ribattere.
" avete un'altra stanza?"
" mi dispiace signorina ma abbiamo tutte le camere prenotate. Non so veramente come sia potuto succedere" Barb lo ringraziò e ci prese in disparte.
" ora come facciamo? Non possiamo abbandonare nostra figlia per strada!"
" potrebbe dormire con me. Sono l'unico che ha un posto libero nel letto"
Phebe rimase sorpresa da quell'offerta.
" Phebe a te va bene?" Le chiese Hank, speranzoso di ottenere un si.
" si va benissimo" a Barb tornò quello splendido sorriso e corse ad informare il signor Harrison della scelta. Tornò di corsa.
" ok ragazzi. Ora è tutto sistemato. Direi di andare nelle nostre camere a svuotare le valigie. Ci incontreremo qui all' una e andremo a mangiare tutti insieme. Che ve ne pare?" Barb aveva sempre un programma per tutto. Era un'ottima organizzatrice. Max e Phebe si incamminarono verso la loro stanza. Phebe non sprizzava gioia da tutti i pori però era felice che Max le avesse proposto di stare in camera con lui. Era un po' preoccupata per come sarebbe andata la vacanza. Max aveva salvato la vacanza anche se era stato un errore dell'Albergo. Max aprì la stanza con le chiavi. Sopra la porta era segnato un grande numero colorato  in oro su una targhetta rossa "405". Nessuno dei due aveva ancora parlato.
" speravo che almeno mi dicessi grazie" la guardò con un sorrisetto arrogante che fece alzare gli occhi a Phebe.
" grazie" entrarono nella stanza. Era enorme. Al centro c'era un letto matrimoniale e sulla destra una porta che conduceva al bagno. Davanti a loro si alzava un enorme finestre scorrevole che portava al balcone.
" nient'altro?" Le chiese Max che non si era ancora tolto quel sorrisetto.
" nient'altro" i suoi occhi si spostarono al letto. Lei e Max avrebbero dovuto dormire insieme.
" che c'è hai paura di dormire insieme a me? Paura che ti tenti?" Alzò un sopracciglio che diede fastidio a Phebe.
" in realtà ho paura che TU cada in tentazione" voleva giocare a questo gioco? Allora giochiamo. Max scoppiò in una meravigliosa risata che era melodiosa e che riempì quella stanza vuota. Presero le valigie e le misero su letto. Max aiutò Phebe con la sua dato che era troppo pesante per lei. Disfarono le valigie. Phebe occupò quasi tutto l'armadio con le sue cose. Fecero il letto e poi passarono al bagno. Phebe si prese l'armadietto di sinistra e Max quello di destra. Sistemarono tutto e poi uscirono. Si era fatta l'una e tutti si trovarono nella hall.

Thunderlove: I Hate You, Don't Leave Me [TERMINATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora