XVIII

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Cosa aveva appena fatto? Aveva veramente baciato suo fratello?Phebe non poteva credere a quello che aveva appena fatto e continuava a porsi domande su domande. Cosa penseranno gli altri di noi due? Lo amo veramente?
Mentre attraversava il lungo corridoio le sembrava che le persone che incontrava la stessero giudicando per quello che era successo. Avevano gli sguardi accusatori e sembrava che nei loro occhi ci fosse solo disapprovazione. Ma era tutta un illusione creata dalla mente di Phebe.
Iniziò a correre verso il luogo d'incontro che avevano deciso. Non aveva più fiato ma continuò a correre. Barb la vide arrivare e la guardò come per dire " ti sembra questa l'ora di arrivare?" Phebe guardò l'orologio e in effetti era in ritardo di un quarto d'ora. Sua madre detestava i ritardatari e Phebe la guardò con uno sguardo di scuse.
"Dov'è Max?" Le chiese Barb.
"Ehm, be', cioè..." Rispose Phebe un po' colta alla sprovvista. Barb la stava guardando confusa  ma altrettanto sospettosa. Phebe, per non farla preoccupare, iniziò a parlare velocemente come se avesse puntata una pistola alla testa.
" Max sta arrivando solo che sai com'è Max è lentissimo soprattutto per sistemarsi i capelli, come se fossero la cosa più importante del mondo, ma non ti devi preoccupare perché starà sicuramente arrivando, dobbiamo dargli il suo tempo, non trovi anche tu? Soprattutto perché ognuno è fatto in modo diverso e sicuramente starà facendo qualcosa di importante di certo non starà bacian..." Phebe venne interrotta bruscamente dalla madre che ormai non riusciva più a starle dietro talmente parlava velocemente.
" ho capito tesoro. Lo aspettiamo e quando arriva gliene dico quattro sull'orario e sulla puntualità" Barb le sorrise ma la guardava come se fosse caduta in una piscina piena di budino o gelatina e che in quel preciso instante ne fosse piena fino al collo portandola in giro per tutto il resort.
In quel preciso istante entrò nella hall Max, con la stesso espressione di Phebe: confusione, meraviglia, felicità ma anche un po' di tristezza che solo Phebe riuscì a scorgere. Sembrava come assorto dai ricordi, ma Barb non se ne preoccupò pensando che fosse soprappensiero per quello che gli avrebbe detto a proposito della puntualità.
"La prossima volta Max cerca di arrivare un po' più in orario per rispetto verso gli altri che ti stanno aspettando. Ok? Ma non importa perché questa è la nostra vacanza. Andiamo a mangiare?"
Billy e Nora sorrisero e i loro occhi si illuminarono. Hank non stava nella pelle, ma Hank è Hank quindi non lo possiamo contare. Era troppo felice, e quando Hank è troppo felice significa che avrebbe mandato in bancarotta il ristorante. Barb prese Chloe che le chiese se poteva teletrasportarli per fare prima e Barb le spiegò perché non si devono utilizzare i superpoteri in pubblico, lo scopo di avere dei superpoteri, la possibilità di poter fare le cose come gli umani,  che in vacanza dobbiamo dimenticarci di averli...
Max e Phebe si guardarono negli occhi per un istante interminabile che durò meno di un secondo ma per loro sembrò che fosse passata un'ora. Phebe non resse più lo sguardo del fratello e si girò di scatto, portandosi i capelli davanti in modo tale da coprirsi entrambi i lati del viso. Iniziò a camminare velocemente fino a raggiungere il resto della famiglia. Max fece lo stesso ma si limitò a stare zitto. Non perché non volesse parlare con la gemella di quanto era accaduto nella stanza, ma perché aveva capito che Phebe non era pronta a portare di nuovo al centro dell'attenzione il discorso. È sempre stato così tra loro. Bastava un minimo sguardo perché si capissero e Max non voleva mettere Phebe a disagio, non in mezzo ad altre persone, soprattutto familiari che avrebbero potuto fare domande alquanto scomode.
" sul volantino dell' hotel c'era scritto che si poteva trovare un ristorante all'aperto, oppure se preferite possiamo andare a camminare per l'isola finche non troviamo un ristorante che ci piace" disse Barb tutta contenta.
Billy, Nora e Hank si guardarono negli occhi e in coro dissero: " basta camminare!!"
Barb a momenti avrebbe potuto perdere l'equilibrio, ma lo recuperò immediatamente.
"Va bene, va bene che ristorante sia" E si incamminarono tutti contenti verso l'ala est.
Max prese Phebe per il gomito e la tirò delicatamente verso di se.
" so che non ne vuoi parlare, ma so anche che ne dobbiamo parlare, e tu sai che prima o poi ne dovremo discutere quindi scegli tu quando, basta che tu sia pronta e che non scappi dalla stanza senza neanche degnarmi di una spiegazione logica, ok?" Le disse con tono convinto anche se dentro sembrava spaventato quanto lo fosse Phebe da fuori a tirare in ballo la questione.
" saresti disposto a parlarne anche adesso, in questo preciso istante?"
" solo se ti senti pronta. Te la senti?" Le chiese Max. Non pensava che avrebbero dovuto affrontare la questione così presto.
" assolutamente no" Phebe lo guardò, gli sorrise e aumentò il passo lasciando il fratello assai perplesso.
"Chi le capisce le donne" e fece una smorfia da esasperato ma con divertimento. Guardò di fronte a se e si accorse che erano ormai arrivati e che Barb aveva ragione a dire che non era lontano.
<ottimo> penso Max <speriamo che almeno sappiano cucinare>.

Thunderlove: I Hate You, Don't Leave Me [TERMINATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora