~Capitolo 5

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Entrai dentro alla casetta e posai il borsone sul tavolo, presi uno straccio dal cassetto del mobile  e iniziai a spolverare il grande specchio attaccato alla parete e la trave agganciata ad esso.
Dopo aver spolverato lo specchio e la trave presi un altro straccio e grazie all'aiuto di una scopa pulì il palchè per renderlo più liscio possibile.
Finite le pulizie presi il borsone e lo apri. Tirai fuori un paio di leggins neri che mi arrivavano sopra alle ginocchia, una canottiera  anch'essa nera e un paio di vecchie e trasandate scarpette da ballo rosate.
Mi cambiati velocemente e legai i capelli in una crocchia scombinata per evitare che mi dessero fastidio durante il ballo.
Guardai il mio riflesso allo specchio. Non potei fare altro che sorridere. Presi dal borsone uno stereo e misi la musica. Iniziai con il fare del riscaldamento base, tirando i muscoli delle gambe e delle braccia poi passai ad alcuni esercizi alla trave, infine passai alla parte che mi piaceva di più in assoluto: ballare.
Saltavo, giravo e danzavo. Era una gioia così immensa per me. In quel momento esistevamo solo io e il quartetto d'archi che suonava una meravigliosa sinfonia.
Stavo danzando tranquillamente quando appoggiai male il piede destro a terra dopo un salto e caddi a terra. Mi faceva malissimo.
<<Ufff di nuovo, stupide e vecchie scarpe!! Forse è ora che vi cambi. Ma mamma non me ne comprerà mai un altro paio>> sbuffai alzandomi piano piano e rivestendomi posando tutte le cose che avevo portato dentro al borsone.
Usci dal mio rifugio zoppicando leggermente e tornai a casa dove corsi subito in camera senza farmi vedere da mia madre a nascondere la borsa sotto al letto.
<<Bambi sei tu?>> disse una voce da dietro la porta che poco dopo si aprì rivelando la testa biondiccia di mia madre.
<<Si mamma sono io, sono appena tornata scusa ma avevo il telefono scarico e lo dovevo mettere con urgenza in carica per quello non sono passata a salutarti appena arrivata>> dissi mettendo il telefono in carica.
Perché non le ho detto la verità? Bhe... Mia madre da dopo l'incidente di alcuni anni fa mi ha vietato di partecipare ad altre lezioni di danza.
Mi ha buttato via tutti i completini, le foto e i ricordi che, sin da quando ero piccola, avevo custodito in una scatola.
L'unica cosa che ero riuscita a salvare furono le mie attuali scarpette di cui lei non sa l' esistenza e di cui non ne dovrà mai venire a sapere sennò farebbero la fine di tutta l'altra mia roba.
<<Allora ti va di venire a darmi una mano a preparare il tavolo?>> domandò mia madre uscendo dalla mia camera.
<<Sì mamma arrivo>> dissi alzandomi dal letto e andando in cucina cercando di non zoppicare. Ma non ci riuscì.
Mi faceva ancora male ma dovevo resistere. Non doveva sospettare di niente.
<<Che hai fatto?>> disse mamma guardandomi zoppicare. Dio se mi avesse scoperto sarei finita in guai molto, molto grossi.
<<Niente mamma, prima salendo gli scalini sono inciampata e sono caduta appoggiando male il piede, sai quanto sono goffa e sbadata>> dissi ridendo per rendere la cosa leggermente più credibile. Incredibilmente scoppiò a ridere anche lei con me.
<<Okay va bene, ma ora aiutami>> disse e insieme preparammo il tavolo per cenare.
Dopo cena andai subito in camera mia, misi del ghiaccio sul piede per alleviare il dolore, come mi aveva consigliato mamma, e chiamai Phoebe.
Restammo fino all' 1.30 a tenerci compagnia, quando la sentì russare dall'altra parte della cornetta staccai e anche io mi lasciai trasportare nel mondo dei sogni.

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora