~Capitolo 28

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I giorni passarono e sembrava che tutto andasse per il meglio. Era un periodo di assoluta tranquillità. Era tutto nella norma, o quasi. Avevo passato la maggior parte del tempo con Phoebe e non posso dire che mi abbia tenuto molta compagnia. Già, la mia Phoebe sembrava uno zombie. Okay, sto esagerando. Non era proprio uno zombie, solo che ogni tanto si incantava, rispondeva a monosillabi, era strana come lo era pure Tyler ovviamente. Erano tutti e due strani, forse questi sono gli effetti collaterali dei baci. Da dopo quel pomeriggio dove fecero scintille erano cambiati. Tutte le mattine li aspettavo davanti alla scuola, li vedevo arrivare in silenzio. La cosa mi preoccupava, insomma, una chiacchierona come Phoebe che restava in silenzio per tutto il tragitto mi sembrava strano. Ma non finì lì. Per i primi due giorni non si parlarono minimamente, anzi sì, la loro unica conversazione fu:

"Tyler mi impresi una biro, l'ho persa"

"Certo, tieni"

Non sto dicendo che si ignorarono, anzi. Passarono tutti e due i giorni a scambiarsi sguardi cercando di non farsi beccare dall' altro e quando i loro sguardi si scontravano era divertente vederli arrossire. Insomma anche se cercavano di scambiarsi meno parole possibili i loro occhi parlavano. Parlavano eccome. I loro occhi si cercavano. I loro occhi si volevano.
E questo fu il primo step, superato questo ricominciarono a parlarsi normalmente, come se fossero amici. Poveri illusi forse non si rendevano conto dei sorrisini da ebeti che facevano ogni volta che erano nella compagnia dell'altro. Alla fine superarono anche questo step da "amici". Iniziarono a comportarsi da fidanzatini, più o meno. Insomma non si sbaciucchiavano in pubblico, davanti a tutta la scuola, ovvio. Erano solo diventati un po', forse troppo, premurosi nei confronti dell' altra parte. Poi, secondo me, altri bacini ci furono. Baci in segreto. Si vede che doveva intrigarli il rischio di essere scoperti mentre si baciavano poco castamente sul piano da cucina di Tyler quando gli altri ragazzi erano sotto a chiacchierare e loro se l' erano svignata con la scusa della merenda. Certo. Peccato che ci misero un tantino troppo a portare sotto dei biscotti. Eh si, li beccai in flagrante. Le loro facce, darei milioni di euro per rivederle. Però feci finta di niente, come se fosse tutto normale, presi i biscotti e tornai dai ragazzi sotto non prima però di aver fatto l'occhiolino ai due piccioncini accompagnato da un sorrisetto malizioso.
Le lezioni con Allison andavano avanti tranquille. Mi stava aiutando a perfezionarmi nei movimenti. Braccia più tese, più ampie, gambe più alte. Erano duri gli allenamenti, ma mi facevano stare bene anche se alla sera arrivavo a casa stremata e andavo a dormire alle otto. La mia vita in quel periodo era perfetta, scuola, amici, danza, mamma. Mia madre iniziava a fidarsi di più di me, forse stava iniziando a capire che non ero più una bambina, che stavo crescendo, infondo avevo quasi diciassette anni.
Ma si sa, ogni momento bello della vita è destinato a finire, non durerà mai in eterno. Ad ogni momento di felicità ne segue sempre uno di buio. E quel momento buio arrivò quel pomeriggio.

<<Finalmente ce l'hai fatta Bambi, è un'ora che ti stiamo aspettando>>
<<Oh Tyler, ho ritardato solo di due minuti, dovevo farmi lo chignon, su dai andiamo ciurma>>
<<Sì signor capitano!>> esclamò Phoebe mettendosi sull'attenti. Così ci incamminammo verso la palestra tutti e quattro insieme. Phoebe stava discutendo animatamente con Tyler su quale film andare a vedere al cinema, lei film d'avventura, lui film horror. E andarono avanti così per tutto il tragitto fino alla palestra. La decisero il film da guardare.
Mentre stavamo camminando mi fermai e mi girai di scatto. Non sapevo il perché ma lo feci. Un po' come quando state tornando a casa da sole alla sera ed ad un certo punto vi girate per controllare se qualcuno vi stia seguendo. Rimasi lì a guardare la strada dietro di me per qualche secondo.
Una morsa allo stomaco.
<<Bambi, tutto bene?>>Logan mi si avvicinò. Mi girai verso di lui poi guardai davanti a me, ero rimasta indietro, ad una decina di metri più avanti c'erano Tyler e Phoebe fermi ad aspettare.
<<Eh? Si si scusa. Dai andiamo>> risposi ed insieme a lui raggiunsi i due piccioncini.

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora