~Capitolo 42

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Un raggio di luce entrò nella stanza,  grazie ad una fessura creata dalle tende bianche, e mi risvegliò dal mio sonno profondo.
Aprii lentamente gli occhi disturbata da quel bagliore.
Subito non capii dove fossi poi quandomisi a fuoco tutto mi fu più chiaro. Io quella stanza la conoscevo bene, c'ero già stata una volta, e notai con sorpresa che niente era cambiato da allora.
Richiusi di nuovo gli occhi, cercando di rituffarmi nel mondo dei sogni quando sentii qualcosa stringermi la vita e poi dei brividi che mi percorrevano la schiena a causa di un contatto. La mia schiena era schiacciata contro il petto di Logan che emanava calore, lo stesso calore che mi procurava i brividi.
Sentivo il suo respiro pesante sul collo, segno che stava ancora dormendo, così lentamente, cercando di non svegliarlo con movimenti bruschi, cercai di girarmi verso di lui.
Come avevo immaginato stava ancora dormendo e sorrisi a quella vista. Aveva i capelli spettinati e sembrava così tranquillo mentre il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo regolare.
Chiusi gli occhi lasciandomi cullare da quel ritmo ma nuovamente il suo braccio mi strinse al suo corpo e non potei fare altro che riaprire gli occhi. Alzai lo sguardo verso il suo viso, mentre continuava a stringere il mio fianco. Aveva un'espressione cupa in volto, forse stava facendo un incubo così senza pensarci lasciai che la mia mano iniziasse ad accarezzargli il viso, i capelli e il collo. Subito notai che al mio tocco il suo viso si rilassò addolcendosi leggermente, arrossii. Davvero gli facevo quest'effetto?
In quel momento avrei desiderato che il tempo si fermasse, era così bello stare tra le sue braccia e ammirare il suo viso mentre dormiva beatamente, ma come sempre rovinai il momento. Sentii un prurito al naso e dopo poco starnutii rumorosamente facendo spaventare Logan che apri di colpo gli occhi.
<<Scusami non volevo svegliarti, almeno non in questo modo>> sussurrai sentendo ancora le guance andare a fuoco e ritirai la mano dal suo volto. Logan sorrise per poi far sfiorare le nostre labbra in un bacio casto.
<<Buongiorno piccola>> sussurrò con la voce impastata dal sonno mostrando un altro sorriso.
<<Hai fatto un incubo?>> chiesi accoccolandomi ancora al suo petto.
<<Sì, come fai a saperlo?>> disse curioso mentre giocava con una ciocca dei miei capelli.
<<Prima che ti svegliassi avevi un espressione cupa, ed ho immaginato avessi un incubo>> gli risposi tralasciando la parte delle carezze.
<<Dimmi un po', da quanto tempo mi guardavi dormire?>> alzai il viso verso il suo e lo vidi sorridere sornione ed avvampai per l'imbarazzo. In effetti ero rimasta a guardarlo per molto, molto tempo.
<<Nessuno ti ha mai detto, che quando diventi rossa sei terribilmente dolce e bella?>> sussurrò baciandomi la fronte facendo sì che le mie guance divennero viola per l'imbarazzo.  Ciò gli procurò  una risata.
<<Che hai sognato?>> chiesi cercando di sviare l'argomento. In quel momento lo vidi serrare la mascella e stringermi di più a lui.
<<Che un certo Lucas, mi strappasse dalle braccia la mia ragazza>> disse per poi affondare il suo viso nell'incavo del mio collo. <<Non voglio che ti portino via da me Bambi>> sussurrò in aggiunta. Inutile dire che a quelle parole sorrisi diventando ormai arcobaleno in volto.
<<E da quando sarei la tua ragazza?>>  chiesi per sdrammatizzare.
<<Mhmh, fammici pensare.. da ora>>
<<E chi ti dice che io voglia essere la tua ragazza?>> ribattei per stuzzicarlo un pochettino.
<<Il fatto che arrossisci ogni volta che dico che sei bella, o che ti faccio un complimento. Oppure perché io per te non sono soltanto un amico, ricordi, me lo hai detto tu stessa. E poi perché questa notte non ti sei rifiutata di fare l'amore con me, e non penso che tu sia il tipo di persona che si concede a tutti>> sorrise beffardo. Arrossii per la miliardesima volta quella mattina quando disse "fare l'amore", facendomi tornare ala mente i ricordi di quella notte indimenticabile. La sua pelle, il suo corpo contro il mio, il suo respiro sul mio collo, i sui baci, le sue carezze, i suoi sorrisi, i suoi sguardi. Non mi sarei dimenticata niente di quella notte passata con Logan.
<<Touchè>> dissi sorridendo prima di fargli la linguaccia ed alzarmi dal letto. Ma non feci in tempo  che Logan mi prese per il braccio e mi tirò di uovo a se e mi baciò. Vi assicuro che quello non fu un bacio casto come quello di prima, tutt'altro.
<<Ora puoi andare>> disse quando ci staccammo per riprendere fiato, sorrisi e questa volta mi alzai veramente dal letto.  Scelsi dall'armadio di Logan una maglietta e dei pantaloncini dopodiché corsi in bagno a cambiarmi.
Ne uscii venti minuti dopo, vestita con i suoi indumenti e con i capelli raccolti in una crocchia disordinata. Appena aprii la porta del bagno sentii subito un'odore di caffè provenire dalla cucina.  Corsi in camera a recuperare il mio telefono e poi scesi in cucina dove Logan mi aspettava con due tazze di caffè.
<<Grazie mille, vedo che hai imparato ad avvitare la moca e a fare il caffè>> dissi sedendomi a tavola, dove c'era la tazza, ricordando un vecchio episodio.
<<Sei sempre così spiritosa al mattino Bambi>> disse cercando di fare l'offeso prima di bere un sorso di caffè dalla tazza, ma non ci riuscì. Vidi spuntare un sorriso da dietro alla tazza.
Sentii squillare il telefono che avevo appoggiato sul tavolo e vidi che mi erano arrivati quattro messaggi:

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora