<<Oh ciao ragazzi, lui è il signor Phillips>> ci presentò l'uomo al suo fianco.
<<Molto piacere>> disse l'uomo allungando la mano verso di noi che subito stringemmo.
<<Bene ora ragazzi andatevi a sedere che io e il signor Philips dobbiamo finire di parlare di una cosa>> così Alfred è il signor Philips si spostarono in corridoio, davanti alla porta.
Io mi sedetti in silenzio e li osservai.
Alfred quando parlava gesticolava come un direttore d'orchestra. Era davvero buffo.
Poi il mio sguardo passò sul signor Philips. Un uomo giovane, sulla quarantina d'anni. Portava i capelli molto corti e un paio d'occhiali rotondi. La sua espressione facciale mentre ascoltava Alfred parlare era seria, quasi come dovesse capire bene la situazione per poi compiere una scelta difficile. Ogni tanto però il mio insegnante riusciva a fargli spuntare un sorrisino divertito sul volto. Il mio occhio non cadde soltanto sul viso di questo misterioso signor Philips, ma anche sul suo fisico. Portava una camicia bianca che era abbastanza aderente e mostrava tutti i muscoli del petto e delle braccia molto allenati.
Finirono di parlare e si strinsero amichevolmente la mano per poi rientrare in classe.
Io, Giada e Kendall avevamo atteso in silenzio quei pochi minuti che erano passati.
<<Prima di tutto, io vorrei procedere alle presentazioni.>> incominciò Alfred appoggiandosi alla cattedra. <<Loro sono Kendall, Bambi e Giada>> disse indicandoci uno ad uno.
<<Penso vi starete chiedendo chi è il signor Philips e perché io l'abbia chiamato>> continuò senza smettere di muovere le mani a casaccio.
<<In effetti...spero sia qualcosa di importante perché non mi va di perdere tempo ad ascoltare anziché suonare il mio piano>> borbottò Kendall accanto a me girandosi verso il suo pianoforte che si trovava al fondo dell'aula per poi rigirarsi verso Alfred di malavoglia.
<<Allora, il signor Philips qui presente è un noto coreografo inglese che sta per iniziare una specie di tour per tutta l'Inghilterra ed è venuto qua per reclutarvi nel suo team>>
<<Ecco allora il perché mi era famigliare il suo nome. I suoi spettacoli, signor Philips sono qualcosa di incredibile, davvero. Ma quindi io e Bambi potremmo partecipare ad uno dei suoi magnifici spettacoli?>> Giada si raddrizzò sulla sedia. Era davvero entusiasta dal modo in cui parlava.
<<No ad uno. Ma a tutti gli spettacoli che ci sono in programma. Siete davvero due grandi ballerine. Due talenti così giovani! Sono onorato di prendervi nel mio team e di lavorare con voi.>> disse il signor Philips.
<<Un momento. Ma come fa a sapere che siamo due ballerine e per di più che siamo brave?>> chiesi. Qualcosa non mi tornava.
<<Ecco ragazze, dovete sapere che, in una delle mie lezioni, mentre voi ballavate io vi ho filmato>> fece con tranquillità Alfred.
<<Cosa? Lei ci ha filmato? Ma come? Come abbiamo fatto a non accorgercene?>> esclamò sbigottita Giada.
<<Eravate impegnate a ballare, semplice. Comunque, mi siete piaciute così tanto che ho mandato il video al signor Philips, un mio vecchio amico, che mi ha subito risposto dicendomi che voleva venire a conoscervi di persona>> finì di spiegare.
<<Non ci credo, quindi lei ci sta veramente offrendo di partire in tour con lei?>> dissi.
<<Sì, proprio così>> rispose il signor Philips sorridendo. Restai senza parole. Un tour. Un tour con uno dei più grandi coreografi inglesi di sempre. Era il sogno di una vita che si realizzava. Forse, dopo tutto non è stato un male venire in questo collegio. Forse, dopo dure lotte riuscirò a fare ciò che più mi piace fare: ballare. Forse quella era la volta buona. Forse.
Guardai Giada era così tenera. Era emozionata così l'abbracciai ed è lì che scoppiò in lacrime che dopo poco si asciugò dalle guance.
<<Tutto questo tempo per dire a queste due che andranno in tour? Bene, sono contento per loro, ora posso suonare il piano?>> chiese abbastanza irritato il biondo.
<<Verrai anche tu con noi, Kendall...giusto? Accompagnerai alcuni passi suonando il piano>> disse Philips.
Tutti e tre eravamo pieni di felicità. Quello che avevamo sempre sognato di fare era a pochi passi da noi.
Dopo un momento di felicità il signor Philips ci chiese un' esibizione dal vivo così lo accontentammo. Spostammo i banchi in modo da creare uno spazio abbastanza ampio poi, accompagnate dalla melodia di Kendall, io e Giada danzammo. Una danza piena di gioia, allegria e tutte le emozioni positive che sgorgavano in noi.
<<Complimenti! Siete state fantastiche!>> disse Philips applaudendo come un dannato. Quando smise rovistò nella sua borsa ed estrasse tre fogli.
Mentre io e Giada eravamo sedute per terra a riprendere fiato, il signor Philips ci consegnò quei tre pezzi di carta.
<<Queste sono le autorizzazioni che dovete far compilare ai vostri genitori, ad un vostro tutore, oppure lo potete firmare voi se siete maggiorenni. Entro una settimana lo dovrete consegnare ad Alfred che me lo farà avere. Senza questo modulo voi non potrete partecipare al tour. Ora scusatemi ma ho tantissimi altri impegni. Ci vediamo ragazzi>> e detto questo uscì di corsa portandosi dietro la sua borsa nera da lavoro.
Osservai attentamente il foglio. Dovevo farlo firmare ad un genitore. Per un attimo vidi quei pochi passi che mi distanziavano dal mio sogno trasformarsi in chilometri. Mi madre non avrebbe mai consentito ad una cosa del genere. Ero spacciata.
Senza dire niente né a Giada né a Kendall me ne andai in camera mentre loro rimasero a festeggiare con Alfred.
Mi stesi sul letto e, come al solito, iniziai ad osservare il soffitto della stanza. Dovevo trovare una soluzione a quel problema il prima possibile. Ne andava del io futuro.
Poi una lampadina nelle parti più remote del mio cervello si accese.
Alex.
Presi subito il telefono e digitai il suo numero.
Dopo un paio di squilli rispose al telefono.
<<Ponto Alex?>>
<<Ehi scricciolo, come stai?>>
<<Tutto bene, senti avrei un favore d chiederti, quand'è che vieni a trovarmi?>>
<<Guarda, domani sera ho l'aereo per Londra, quindi non lo so. Tra due o al massimo tre giorni sarò lì. Promesso>>
<<Okay, va bene, allora ti aspetto, anto sono sempre qua>>
<<Ci vediamo scricciolo, ora scusami ma devo andare>>
<<Ciao..>> riuscì solo a dire prima che chiudesse la chiamata.HOLAAAA!!
Dopo tanto tempo sono tornata con un altro capitolo: 37.
Spero che vi piaccia la piega che ATA prendendo la storia.
Volevo solo dirvi due cose.
1. Volevo dare un in bocca al lupo a tutti i miei lettori che in questo hanno gli esami. State tranquilli andrà tutto bene! ;)
2. Ho pubblicato un' altra storia: "She Will Be Loved". Mi farebbe piacere se riusciste a passare a leggerla.
Dopo questo ci sentiamo al prossimo capitolo.Baci, Anna💓
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Colpa di una piroette
Teen FictionDAL CAPITOLO 15: -Le vedi queste bambina mia? Bene, perché sarà l'ultima volta che potrai farlo...- disse la donna davanti a me sventolandomi davanti agli occhi le scarpette. -...se verrò a sapere che nonostante tutto tu continuerai a ballare, ti ma...