~Capitolo 13

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Io e Logan andammo a prendere uno youghurt e passammo del tempo insieme. Era riuscito almeno in parte a farmi stare meglio. Era stupidissimo. Sparava battute ogni cinque secondi e la maggior parte di esse non faceva ridere.
Quando Tyler ci raggiunse mi accompagnarono a casa.
Il biondo dopo un po' si accorse della mancanza di Phoebe e Logan gli rispose al posto mio dicendogli che era dovuta andare via per un impegno. Tyler ci credette anche se io in fondo sapevo che avesse dei dubbi, pure io ne avevo. Phoebe non aveva nessun' impegno. Ne ero certa.
<<Ciao ragazzi ci vediamo>> dissi salutandoli per poi entrare in casa.
Quella notte non dormì.
Almeno feci fatica a prendere sonno.
Avevo solo in pensiero per la testa: Phoebe.
Chissà cosa stava facendo ora? Chissà se stava sorridendo o se era sotto alle coperte a piangere?
La mattina dopo mi svegliai, come al solito, dal suono della mia "adorata" sveglia. Mi alzai e andai in bagno per farmi una doccia veloce poi mi vestì, misi le mie adorate Converse bianche per poi prendere la trousse dei trucchi ed avvicinarmi allo specchio.
Avevo due occhiaie che quasi toccavano terra così le coprì con del fondotinta poi misi della matita e del mascara, slegai i capelli e gli diedi una spazzolata. Li odiavo. Più li spazzolavo più diventavano elettrici e se non lo facevo si riempivano di nodi.
Dopo aver messo il giubbotto di jeans e aver messo a spalla lo zaino verde acqua uscì di casa e con le cuffiette nelle orecchie mi incamminai verso la scuola.
A metà strada mi accorsi che ero leggermente in ritardo, ma non accellerai il passo anzi, me ne fregai. Oggi non avevo proprio voglia di restare chiusa tra quelle mura a sentire i professori parlare.
Arrivai in ritardo. Il professore di latino era già in classe e iniziò a tirare giù tutti i santi appena varcai la soglia della classe.
Allungati lo sguardo verso il mio posto per vedere il viso di Phoebe.
Era assente.
Dopo che il professore ebbe finito la sua sgritata mi mandò a posto ed io ubbidì mentre lui riprese a spiegare.
Tirai fuori dalla cartella il quaderno, il libro e l' astuccio poi mi girai verso Tyler.
<<Sai qualcosa di Phoebe?>> gli chiesi in un sussurro per non farmi sentire dal professore.
<<No, è da ieri che non la sento>> mi rispose con un altro sussurro, accennati un sorriso per ringraziarlo e mi rigirai per seguire la lezione.
Dopo che lezioni terminarono salutai Tyler al cancello e mi incamminai verso casa.
Mi venne un dubbio così chiamai Logan, forse lui aveva una risposta a questo mio dubbio oppure un consiglio.
<<Pronto? Bambi?>> disse una voce che riconobbi come quella del ragazzo riccioluto.
<<Ciao Logan, si sono io>> dissi guardandomi le scarpe continuando a camminare.
<<Tutto bene? Come mai questa chiamata?>> mi chiese. Come faceva a capire tutto?
<<Si tutto bene tu? No niente... Volevo solo.. emm... Sentirti>> menti spudoratamente.
<<Vabbhe guarda che il tuo naso si vede fino a qua sai? Ora sputa il rospo>> replicò il ragazzo.
<<Uff e va bene hai vinto...>> dissi mordendomi il labbro tenendo sempre lo sguardo basso.
<<.. Allora oggi Phoebe non è venuta a scuola e stavo pensando di andarla a trovare magari di cercare di capire cosa le prende realmente, tirarla su di morale. Faccio bene secondo te?>> chiesi timidamente.
<<Bambi, non fare l'appiccicosa, ha bisogno di riflettere, di capire, lasciale i suoi spazi, avrei tempo di chiederle cosa le sia preso più tardi, fidati di me, domani si ripresenterà a scuola raggiante ma mi raccomando non andare subito al punto giraci un po' intorno sarà lei a raccontarti tutto>> rispose chiaramente Logan.
<<Ah, okay. Grazie mille, scusa il disturbo>> lo ringraziati per il consiglio.
<<Figurati, io sono sempre qua, se hai bisogno chiama>> accennò una risata dall altra parte del telefono. Sorrisi.
Distrattamente andai a sbattere contro un palo della luce.
<<AHIAAA!!!! Maremmaaa!! Perché tutte a me??>> sbraitai urlando.
<<Che succede?>> domandò non capendo il ragazzo.
<<Ho sbattuto contro un palo della luce, mi sono fatta male al nasino>> dissi con la voce da bambina mentre mi massaggiavo il naso rosso e pulsante. Scoppiò a ridere come un deficente.
<<Vaffanculo Logan!! Non ridere!!! Mi hai offeso. Ciao.>> chiusi la chiamata. Poi rendendosi conto della situazione scoppiaia anche io a ridere.
Oggi avevo il pomeriggio libero.

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora