~Capitolo 30

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Quella notte non dormì molto, mi addormentai solo alle tre ma la sveglia, puntualmente suonò alle sei. E così, per l' ultima volta in quella casa, mi alzai e mi vestì con dei vestiti che avevo preparato la sera prima di andare a dormire. Era presto, tutti dormivano ancora cioè, mia mamma dormiva ancora, mio papà lavorava all' estero, in America, chissà se mamma l'ha tenuto al corrente della situazione. Tra le pareti regnava il silenzio più assoluto, così per non svegliare mia madre rimasi in camera e decisi di riordinarla prima di partire, così goffamente feci il letto anche se non ero molto capace dato che me lo faceva mamma tutte le mattine dato che andavo a scuola. Misi a posto i libri e i quaderni dalla scrivania e misi a lavare tutti i vestiti sporchi sparsi per la stanza. Ora sembrava decisamente la cameretta di un'altra persona. Quando ebbi finito tutto sentì un odore di caffè provenire dalla cucina, segno che mia madre si era svegliata così scesi al piano inferiore.
<<Buongiorno tesoro>> mi salutò baciandomi la guancia, come tutte le mattine.
<<Buongiorno>> replicai sedendomi a tavola.
<<Hai fame? Ci sono delle fette biscottate se non vuoi la brioche>>
<<No mamma, sono a posto, ho solo voglia di un goccio di latte e caffè>> così mi versò nella mia tazza del caffè dato che era già piena di latte.
Durante il pasto nessuna delle due parlò. Quando ebbi finito la colazione salì in camera per controllare i messaggi dal telefono che avevo lasciato caricare per farmelo durare per tutto il volo. Nessun messaggio dal gruppo dei ragazzi. Stano. Di solito quando aprivo la chat c'erano più di trecentocinquanta messaggi da leggere, sempre. Ora manco uno. Vabbhe forse staranno ancora dormendo, in fondo è domenica mattina, niente scuola. Si staranno riposando.
Così dopo essermi messa la giacca, presi la valigia e la portai al piano di sotto.
<<Mettila pure in macchina Bambi>> mi disse mia madre vedendomi portar giù il bagaglio.
Caricai in macchina la valigia e mi sedetti al posto del passeggero. Accesi la radio per ascoltare la musica mentre aspettavo mia mamma che si assicurasse che io avessi preso tutto.
Guardai fuori dal finestrino e vidi passare un signore con una lunga e folta barba che portava a spasso un bellissimo pastore tedesco. Quel signore lo conoscevo bene. Durane l'estate lavoravo per lui come dog-sitter. Il pastore tedesco di cui mi occupavo si chiamava Artù. Era molto dolce e ubbidiva, qualsiasi cosa tu gli dicessi. Chissà come avrebbe reagito sapendo che avrebbe dovuto trovare un'altra dog-sitter per il suo amato Artù. Ormai io e lui ci conoscevamo bene, si fidava cecamente di me. Ma ora, non avrei più occuparmi di lui, a meno che mia madre non decidesse di farmi tornare dall'esilio per le vacanze estive.
Finalmente si diede una mossa e dopo aver chiuso casa partimmo.
La nostalgia stava già prendendo possesso di me quando, per arrivare all'aeroporto dovemmo attraversare tutto il paese. Mi sarebbe mancato quel posto. Mi sarebbero mancate le persone che lo abitavano.
Non ci volle molto tempo che la donna al volante trovasse parcheggio.
Scesi dall'auto e recuperai la valigia.
Entrai nell'aeroporto e restai ferma all'entrata.
Erano tutti lì.
Li corsi in contro.
<<Bambi!!>> mi venne in contro Phoebe e le saltai letteralmente addosso. Poi mi rivolsi a tutti con un sorrisone.
<<Che ci fate tutti qua?>>
<<Volevamo farti una sorpresina, che a quanto pare è riuscita>> mi rispose Colin.
<<Riuscitissima. La tua faccia è epica>> aggiunse Mark .
<<Non potevamo lasciarti andare senza salutarti come si deve cara>> rise Tyler.
<<Proprio per questo ti abbiamo portato questo>> Logan mi porse un pacchettino rosa.
<<Ma ragazzi non dovevate>> presi il pacchetto tra le mani e sorrisi riconoscente a tutti quanti.
<<E' il minimo che potessimo fare, spero che ti piaccia>> Allison mi sorrise. Aprì il pacchetto che al suo interno celava un braccialetto con un ciondolo fantastico. Un ciondolo a forma di scarpette da ballo.
<<Dio è stupendo, grazie mille a tutti>>
<<Bambi sei pronta? Dai adiamo che è ora>> mia mamma ruppe il momento magico che si era creato. Le risposi che sarei arrivata al più presto e dopo aver indossato il braccialetto al polso mi recai a salutare tutti con un abbraccio.
<<Mi raccomando prenditi cura di Phoebe mentre non ci sarò. E se vengo a sapere che l'hai fatta star male, ritieniti ufficialmente donna.>> sussurrai al biondo quando fu il suo turno.
<<Ai suoi ordini capitano>> rise mettendosi sull'attenti.
<<Allison, ho saputo che paghi l'affitto per fare le lezioni in palestra ed è anche molto alto. Io conosco un posto abbandonato fuori dal paese, era là che andavo a ballare, c'è tutto dentro. Fatti poi spiegare da Phoebe dov'è.>> dissi rivolgendomi ad Allison dopo averla abbracciata. Era il minimo che potessi fare per lei, le avrei ricambiato il favore.
Toccò a Phoebe con i saluti.
<<Chiamami tutte le sere mi raccomando>>
<<Sarà fatto>> risposi per poi lasciarla alle braccia del biondo.
Infine c'era lui. Lo abbracciai forte.
<<Mi mancherai Logan>> sussurrai.
<<Anche tu cerbiattina>> arrossì per quel nomignolo poi gli scoccai un bacio sulla guancia.
<<Ci vediamo presto ragazzi, è una promessa>> sorrisi. O almeno mi sforzai di sorridere, ero a pezzi dentro.
Raggiunsi mia madre che mi accompagnò a fare il controllo.
<<A presto tesoro, salutami tuo fratello>> e con questo mi abbracciò. Ero sorpresa di quel gesto. Non più di tanto dal suo abbraccio. No. Ma dal fatto che lo ricambiai. La abbracciai come mai nella mia vita. In fondo mi sarebbe mancata anche lei.
E dopo averla salutata mi trascinai dietro la valigia e mi incamminai verso la passerella.
Mi girai un attimo in dietro e vidi tutti salutarmi con me mani. Sorrisi e li salutai anche io, poi mi rigirai.
Non mi voltai più. Non potevo. Non dovevo.

CIAUUUU!!
Capitolo 30.
Eccovi il secondo capitolo di oggi, come promesso.
Ci tenevo davvero tanto a ringraziare tutte le persone che mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo che quando ho iniziato a scrivere non mi sarei mani sognata di arrivare. Davvero grazie.❤
Allora al prossimo capitolo,

Baci, Anna💓

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora