~Capitolo 16

681 40 9
                                    

Ero seduta sul marciapiede a guardare le macchine e le persone sulla strada.
Avevo bisogno di parlare così presi il telefono e digitai il numero e portai il telefono all'orecchio in attesa di una risposta.
<<Pronto? Bambi?>> disse la voce dall'altra parte dell'apparecchio.
<<L-Logan?>> sussurrai. Non avevo più voce dopo tutte le grida disperate di poco prima.
<<Bambi, dimmi tutto. Che succede?>> chiese il ragazzo preoccupato.
<<Mi verresti a prendere? Sono ad una decina di metri dopo casa mia>> domandai guardandomi intorno mordendomi il labbro per la tensione.
<<Arrivo, non ti muovere da lì>> staccò la chiamata. Stava calando la sera ed io avevo freddo. Sentivo mille brividi percorrermi prima la schiena poi le braccia infine scendere fino alle gambe.
L' attesa era insopportabile. Non ce la facevo più. Ogni volta che sentivo il rumore dei passi mi guardavo intorno sperando di vedere dei riccioli castani chiari e un paio di occhiali, ma rimasi molte volte delusa. Poi.. Perché tra tutti ho chiamato lui?
Sinceramente non lo so, ho seguito solo il mio istinto. Speriamo che ne valga la pena.
Mi strinsi nella felpa cercando di calmare i brividi quando sentì una voce chiamare il mio nome. Era la voce di Logan ne ero sicura. Mi voltai e lo vidi avvicinarsi a me così gli andai incontro.
<<Bambi, cos'è successo? Perché sei senza giacca? Hai intenzione di amma...>> non gli feci finire la frase. Lo abbracciai. Avevo bisogno di un abbraccio, ne avevo tanto bisogno.
Mi sentì stringere tra le sue braccia e senza nemmeno accorgermene stavo di nuovo piangendo.
Gli stavo bagnando tutto il giubbotto ma sembrava che non gliene fregasse più di tanto. Dopo che mi fui campata un Pochettino sentì le sue labbra sulla mia fronte.
<<Stai tremando tutta e sei bollente, secondo me hai la febbre, su vieni che andiamo a casa>> mi disse per poi togliersi la giacca e obbligarmi a metterla. Non opposi resistenza.
Ci incamminando verso la meta che doveva essere probabilmente la casa di Logan. Non parlammo per tutto il tragitto. Io non sapevo cosa dire e lui sembrava che non volesse chiedermi spiegazioni dopo la "scenata" di poco prima.
<<Manca ancora tanto?>> chiesi ad un certo punto rompendo il silenzio che di era creato tra me e Logan.
<<No, giriamo quella angolo là e siano arrivati>> rispose accennando un sorriso.
Come aveva detto lui svoltammo l'angolo e dopo che lui ebbe aperto la porta entrammo in casa.
<<Vieni con me e non osare dirmi di no chiaro?>> annuì come segno di approvazione, mi prese la mano e mi portò in camera sua.
<<Togliti la giacca e le scarpe, fai come se fossi a casa tua, un attimo e arrivo>> disse Logan prima di uscire dalla porta. Ubbidì e feci come mi aveva detto lui: mi tolsi le scarpe e la giacca. La sua camera era davvero carina, le pareti erano grigio scuro tappezzate di poster di mille band diverse, in un angolino, accanto alla sua scrivania c'era una tastiera elettrica. Mi sedetti sul suo letto che doveva essere da una piazza e mezza e guardai le foto che aveva sul comodino, alcune di esse lo raffiguravano da bambino, altre insieme alla sua famiglia e altre ancora inseme con Tyler, Colin e Marck. Mi sentì la testa pesante così decisi di coricarmi per cercare i alleviare il dolore.
Passarono pochi minuti e una chioma riccioluta entrò dalla porta con una coperta in mano.
La coperta me la mise addosso poi si sedette accanto a me.
<<Grazie>> sussurrai accennando un sorriso.
<<Figurati, questo ed altro>> rispose per poi guardarsi intorno.
Calò un silenzio imbarazzante.
<<Mia mamma ha scoperto che ballavo ancora, dopo l'incidente che ho avuto mi ha proibito categoricamente di ballare ancora. Mi ha minacciato di mandarmi in un collegio a Londra semmai mi avesse scoperto a ballare ancora. Mi ha preso le mie ultime ballerine. Le ultime che mi sono rimaste dopo che lei mi ha buttato via tutto.>> parlai io ad un certo punto. Sapevo che voleva essere a conoscenza di cos'era successo così decisi di accontentarlo.
<<Oh.. Mi dispiace.. Non pensavo che..>> balbettò Logan. Sorrisi era buffo.
<<Non importa, capita>> sussurrai chiudendo gli occhi. Le palpebre mi si erano fatte pesanti probabilmente per via della febbre. Sentì che Logan si era alzato da dov'era poi qualcosa si mosse. Si era coricato affianco a me.
Mise un suo braccio intorno alla mia vita come per abbraccirmi poi lo sentì sussurrare un semplice <<Buonanotte Bambi>>. Dopo quelle parole caddii tra le braccia di Morfeo.

HOLAAA!!!!
Eccovi un altro capitolo, spero che vi piaccia, se , mi raccomando, lasciate tante STELLINE E COMMENTI.
Al prossimo capitolo.

Baci,Anna💓

Colpa di una piroetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora