Tre sorelle a Rosewood

1c. L'inizio di Erika...

Erika's POV

Finalmente siamo arrivati. Non ho mai sopportato i viaggi troppo lunghi e tortuosi con la macchina ma ora che siamo qui, davanti alla nostra nuova casa, capisco che ne è valsa davvero la pena. Mi immagino questo nuovo trasferimento diverso da tutti gli altri... perché è proprio qui che ci stabiliremo, finalmente. Appena io e le mie sorelle mettiamo piede in casa vedo un guizzo di competizione apparire nei loro occhi e capisco che quello è il momento di... CORRERE! Devo aggiudicarmi una camera degna per poterci passare le più belle giornate in pace e relax. Sono la più piccola tra di noi ma anche la più alta e agile; faccio delle mosse da ninja facendo cadere Silvia al primo scalino e, saltandone tre alla volta, arrivo al primo piano. In fondo ad un lungo corridoio intravedo da una porta un fantastico soppalco! La cosa che ho sempre desiderato!  Mi fiondo dentro la camera sbattendo la porta (logico!). Mi brillano gli occhi vendo quello spettacolo... è molto spaziosa e luminosa! È... ASSOLUTAMENTE... STUPENDA!! Mi affaccio dalla finestra e guardo il tramonto come una ragazza innamorata (della sua stanza naturalmente) ma la voce di mia madre si fa spazio nei miei pensieri " ERIKA! Ma vuoi venire giù a darci una mano con gli scatoloni?" Scendo le scale di corsa ed esco. Prendo lo scatolone più grande alto quasi quanto me per portarlo dentro. Non vedo niente perché questo coso mi blocca la visuale ma non faccio nemmeno due passi che sbatto contro qualcosa e, perdendo l'equilibrio, faccio cadere tutto. La prima cosa che vedo quando mi rialzo è una ragazza bionda, occhi azzurro mare e con un look da principessa che mi guarda con faccia stupita e arrabbiata. Faccio per scusarmi ma "questa" da un calcio alle cose che sono cadute a terra e se ne va richiamando il suo gruppetto di quattro ragazze che aveva dietro quasi come una scorta. Vedo una di loro si  ferma per salutare silvia... mi sembra di aver sentito il nome Spencer.
Con la rabbia che mi ribolle dentro corro dietro alla ragazza e la prendo per un braccio urlandole contro
"SCUSA MA CHI TI CREDI DI ESSERE! Sarà stata anche colpa mia se ti sono venuta addosso ma potevi benissimo prenderti le mie scuse e andartene invece di prendere a calci le mie cose"
con la faccia tutto rossa mi risponde
"Avresti dovuto fare attenzione! L'ultima persona che mi è venuta addosso si è dovuta trasferire altrove"
"A si? Mi piacciono le sfide sai? Come ti chiami? Voglio conoscere il nome della mia nuova nemica"
"Mi chiamo Alison... Alison DiLaurentis"
"Piacere mio! Sono Erika... Erika De Angelis."
Me ne vado con aria soddisfatta e, girandomi, noto che mia sorella Giorgia le sta parlando; chissà di cosa deve parlare con quella lì. Quando finisco di sistemare i miei scatoloni decido di uscire per prendere un caffè e, non dicendo nulla ai miei genitori, prendo la bicicletta per cercare un bar nei dintorni. Dopo alcuni minuti di viaggio però non trovo nulla e quasi sconcertata mi rigiro per riprendere la strada per casa... se solo sapessi quale fosse. Mi metto a pedalare lungo la strada principale e trovo finalmente un piccolo bar dove avrei preso il mio caffè e mi sarei fatta dare indicazioni. Entro e mi siedo su uno sgabello ordinando un caffè con doppio zucchero. Mi guardo in torno per vedere bene il posto e subito noto una ragazza sola intenta a leggere una rivista di nuoto. Quella è una che della scorta di Alison! Era la più imbarazzata di tutte mentre io e "Alistronz" ( il suo nuovo soprannome) litigavamo. Mi sta guardando da alcuni minuti così decido di andare a fare amicizia ma, una chiamata mi interrompe.
"MIA MADRE!" Dico a voce alta.
Le rispondo con tono calmo e innocente ma non serve a nulla... oramai è abituata alle mie fughe inaspettate e con voce un pochino arrabbiata ma pacata mi ordina di tornare a casa per la cena. Mi faccio dare indicazioni dalla barista e torno a casa senza alcun problema.