10b. Terza incomodo

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30 giorni dopo...

SILVIA'S POV

È passato un mese da quando io ed Ezra ci siamo "lasciati", inizialmente cercavamo entrambi di non cercarci, ma io non sapporto un giorno senza vederlo.
Ultimamente, sembra che lui voglia riavvicinarsi a me.
Ieri, durante un test, ho alzato lo sguardo ed ho incontrato immediatamente il suo, che non riusciva a distogliere da me.

Tutti questi pensieri di prima mattina, però, non mi fanno affatto bene, quindi decido di iniziare a prepararmi.
Non ho mai detto nulla di tutto questo alle mie sorelle, anche se vorrei, ma non mi sembra affatto il caso.
Fortunatamente ho Spencer, con la quale parlo di tutto, il nostro rapporto è diventato davvero importante.

Vado a scuola in macchina con le mie sorelle ed ovviamente guida Giorgia.
Quando arriviamo al parcheggio della scuola, ognuna si dirige nella propria aula.
Io, guarda caso, ho letteratura la prima ora.
Rimango comunque tranquilla perchè so che accanto a me ci sarà Spencer.

Quando entro in aula lei è già lì, mi siedo nel banco accanto al suo e la saluto, dopo poco entra Ezra.

La lezione procede normalmente, ad un certo punto Ezra, o meglio il signor. Fitz, fa una domanda piuttosto difficile e solo io alzo la mano per rispondere.
In quel momento sento un mio compagno dietro di me che esclama, accompagnato da qualche risatina dei suoi amici, "Silvia ogni tanto potresti anche tenerlo il braccio abbassato"
"E tu la bocca chiusa." Sento dire ad Ezra piuttosto alterato.

Volevo rispondere a tono a quel deficiente e azzittirlo, invece Ezra ha rovinato tutto.
Non si è mai comportato così, è sempre stato rispettoso con tutti, anche con gli alunni peggiori.
Ha fatto questa scenata solo per me ed ha peggiorato ancora di più la situazione.
Fortunatamente, questo terribile momento viene salvato dal suono della campanella.
Corro verso l'uscita già abbastanza imbarazzata, ma Ezra mi ferma "Signorina De Angelis potrebbe rimanere un attimo?"
"Mi scusi, ma ho un importante test proprio la seconda ora" gli dico non guardandolo neanche per un secondo negli occhi, per poi uscire definitivamente dall'aula.

Quando è l'ora di pranzo cerco Spencer, dato che mi ha chiesto di mangiare con lei.
Mentre sono alla sua ricerca la vedo vicino ad Erika. Che dopo poco ci saluta.
E mi lascia con la mia triste e stranamente sola amica.
Non ho mai visto Spencer così giù, quindi le faccio diverse domande per capire il motivo del suo umore.
"Come mai sei qui tutta sola?"
"Alison è insopportabile, Emily le va dietro come un cagnolino, Hanna è piena di gelosia e Aria..." mi risponde fermandosi sull'ultimo nome.
"È successo qualcosa fra di voi?" le domando preoccupata sapendo quanto Spencer tenga a lei.
"In realtà non è successo niente....ma, comunque, sei tu quella piena di problemi.
Non preoccuparti per me, tu come stai?" cerca di sviare il discorso, ma io voglio assolutamente sapere cosa c'è che non va.
"Sto male se non mi dici cosa ti prende"
Fa un lungo respiro e si avvicina di più a me, poi inizia a parlare "Questa notte Aria è rimasta a dormire da me, eravamo entrambe nel mio letto e lei si è addormentata sopra di me, tutta rannicchiata.
Io sono rimasta gran parte della notte ad osservarla e ho provato una grande voglia di baciarla..."
Riamango stupita da quel discorso, ma cerco di non darlo a vedere e prendo la mano di Spencer "Non devi pensare troppo a questa notte, ma pensa ad ogni volta che la vedi. Cosa provi?"
"Io...io penso di amarla"
È così dolce quando parla di lei, la stringo forte tra le mie braccia e le dico "Allora è davvero fortunata ad averti"
"Ma lei non ricambia"
"E perchè lo pensi? Non ne avete mai parlato"
Abbassa lo sguardo sul vassoio, mentre a me viene un lampo di genio "Ho un'idea, oggi staremo insieme tutte e tre, così non sarai sola con lei ma ci starai comunque insieme. E poi vedremo..."
"Grazie, Silvia. Non so come farei senza di te" mi dice appoggiando la testa sulla mia spalla.
Rimango a mangiare con Spencer, quando finisco il pranzo vedo Giorgia all'uscita della mensa e vado da lei.

Parliamo di come sono andate le prime ore e passeggiamo per la scuola.
Le nostre chiacchiere si interrompono quando sentiamo un gran trambusto in fondo al corridoio.

Purtroppo vedo quello che non avrei mai voluto immaginare, Erika intenta a picchiare Alison ed Emily per terra, non ho la minima idea di cosa sia successo ma so che mia sorella non deve assolutamente mettersi nei casini.

Giorgia inizia a chiamarla tentando di fermarla, mentre io, in preda al panico, penso ad un modo migliore per mettere a posto le cose.
Mike. Lui la farà ragionare sicuramente.

Ricordo che Erika mi aveva informata sul fatto che aveva un corso di recupero, così corro verso l'aula al piano di sopra dove credo e spero che sia.

Appena salite le scale lo vedo poco lontano da me, mentre parla con un suo amico.
Corro per raggiungerlo, ma, poco prima che lo raggiunga, entra dentro l'aula e quando sono arrivata davanti alla porta mi ritrovo un insegnante che mi domanda "Anche tu sei qui per il test di recupero?"
"No...in verità" cerco di spiegarmi, ma lei mi chiude la porta in faccia.
"Diamine!" esclamo toccandomi la fronte con una mano e spostandomi i capelli ricci da davanti al viso.
"Tutto ok?" Sento domandarmi e in quel momento mi rendo conto che non sono sola, ma che quel suo amico è rimasto fuori l'aula.

Questo mi fa scattare in mente il piano B, pochi secondi dopo rispondo alla sua domanda, "No, non va affatto bene, ma sei piuttosto muscoloso, quindi credo che vada bene pure tu" esclamo osservando i suoi bicipiti.
Lui mi guarda perplesso, penserà che sono matta, questa situazione imbarazzante mi fa scappare una piccola risata.
"Mi devi aiutare a fermare una rissa" mi spiego meglio e lo prendo per il braccio e inizio a correre verso il piano di sotto.

Fortunatamente riesce a prendere Erika e ad allontanarla da Alison, ma per colpa mia si prende una punizione.
Mentre il preside infuriato sta dando le punizioni a mia sorella, Alison, Emily e quel ragazzo, guardo Erika con il mio sguardo di rimprovero da sorella maggiore.
Poi imito uno scusa con le labbra a quel ragazzo, che però, sembra non prendersela.

Quando alle 4:00 suona la campanella mi precipito verso l'uscita dato che fra mezz'ora devo essere da Spencer.
Prima di arrivare davanti al portone, passo davanti alla segreteria e noto che hanno appeso il foglio degli alunni delle squadre di calcio che domani andranno alla trasferta.
Leggo con sollievo che andremo al Miami state high school sia io che Erika, scorro nella lettura e alla fine del foglio leggo "Insegnanti accompagnatori" e tra diversi professori leggo il nome Ezra Fitz.

Lo ha fatto solo perchè ci sono io, ne sono sicura.
Non so se essere arrabbiata per questo o estremamente felice, ma so che non permetterò che si avvicini a me, perchè non voglio essere illusa. E non voglio che succeda esattamente quello che è avvenuto un mese fa.

Distolgo i miei pensieri e li riporto a Spencer; ha bisogno di me.
La vedo insieme ad Aria nel cortile, le saluto entrambe, e poi andiamo tutte e tre a casa sua.

Passiamo un pomeriggio meraviglioso, anche se a volte mi sento un po' esclusa.
Non ho molto a che fare con gli sguardi che si lanciano quelle due.
Aria è dolcissima e finalmente Spencer è felice.
Sono meravigliose insieme e spero davvero che Aria si possa rendere conto di chi ha accanto e che non la respinga.

Verso l'ora di cena le saluto dato che è ora di tornare a casa.
Le abbraccio entrambe e mi accorgo, con gran stupore, che Aria mi guarda leggermente storto quando mi trovo tra le braccia di Spencer.
Sicuramente non se ne sarà neanche accorta, sarà diventato un riflesso incondizionato, quello di volerla tutta per se.

Quando entro dentro casa mi sembra che non ci sia nessuno, ma quando salgo in camera mia mi scontro con Giorgia che stranamente ha scelto di fare il bucato...
Ha in mano le sue lenzuola e quando le domando il perchè, sicuramente si inventa una scusa, non è assolutamente una brava bugiarda.
Ma lascio stare, dato che sono stanca e devo preparare tutto per la trasferta di domani.

Tre sorelle a RosewoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora