8b. Un arrivo inaspettato

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SILVIA'S POV
Mi sveglio dopo un incubo, con la fronte un po' bagnata, guardo la schermata del mio telefono, sono le 7 e mezza, è il caso di svegliarsi.
Finalmente tutti i bagni sono utilizzabili, quindi non devo fare tutte le mattine le gare di velocità con Erika. Al bagno mi preparo molto velocemente perchè non vedo l'ora di arrivare a scuola e di vederlo. Non ho lezione con lui oggi, ma lo vedrò sicuramente in corridoio. Quando scendo le scale per arrivare in cucina, mi accorgo stranamente che a tavola c'è solo Erika, mi da il buongiorno ed io ricambio. Poi le propongo la mia idea "Sai?Da quando siamo a Rosewood non abbiamo mai fatto la giornata sorelle, che ne dici se oggi stiamo un po' insieme?"
Erika mi sorride " Per me va benissimo, poi ne parliamo meglio a motoria oggi" mi dice. Giorgia ancora dorme, ma accorgendoci che è molto tardi la chiamiamo, dicendole di svegliarsi. Si prepara molto velocemente, ma visto che comunque è abbastanza tardi decide di guidare Erika. Guida come una pazza, credo che pensi di stare in una gara, tutte le volte che sta al volante. Io vado pianissimo, perchè ho paura di combinare qualche guaio e perchè soffro di mal di macchina. Quando scendo dall'auto dopo la sua corsa ho lo stomaco sottosopra, ma ce l'ho ancora di più pensando che finalmente vedrò Ezra.
Lo vedo nel cortile della scuola, con dei compiti tra le mani che sta correggendo. È così bello quando è concentrato, rimango a guardarlo imbambolata, fino a quando non mi viene davanti Aria.
"Ehy Silva" mi saluta, io un po' confusa ricambio il suo saluto. "Volevo dirti che mi sono comportata male con te, e che io non sono la Aria dei primi giorni di scuola." "Lo so" le rispondo convinta. Lei continua a parlarmi "Tu sei davvero carina, Spencer quando sceglie un'amica non sbaglia mai." mi dice sorridendo. "Aria se tu non vuoi avere un buon rapporto con me io lo capisco" le riferisco in modo comprensivo. Lei percepisce a cosa mi sto riferendo.
"Ezra merita di essere felice" dice. "Anche tu però meriti di essere felice" le dico in modo sincero. "Lo sono, davvero." non credo molto a quello che ha detto ma le sorrido, sentiamo la campanella suonare e ci salutiamo. Vedo che Ezra ci ha viste parlare, mi guarda preoccupato. Vorrei andare da lui a parlagli della conversazione con Aria, ma ho già fatto troppi ritardi.
Gli sorrido e lo lascio lì senza dargli nessuna spiegazione.
La seconda ora ho educazione fisica con le mie sorelle, oggi abbiamo fitness, non abbiamo mai fatto questi tipi di attività a motoria nelle altre scuole.
Vado in palestra, Erika e Giorgia non sono ancora arrivate.
Vado negli spoiatoi, e non sono neanche lì, mi metto una maglietta abbastanza grande e comoda, mi lascio i leggins e mi metto un paio di scarpe da ginnastica. Poi torno in palestra dove c'è un bella donna, non molto giovane, che immagino sia la nostra insegnante. Vedo arrivare Giorgia e successivamente Erika, ci mettiamo sedute vicine mentre la professoressa inizia a presentarsi. "Io sono la professoressa Cicogna e vi farò fare un po' di fitness" dice in modo autoritario, è una donna molto sicura di sè, a momenti anche troppo diventando insopportabile.
Ordina a tutte di andare a prendere uno step, guardo le mie sorelle con faccia disperata, e noto con mia gioia, che anche loro sono nella mia situazione.
La Cicogna inizia a fare delle coreografie usando lo step, mi guardo intorno, vedo che tutte le ragazze vanno a tempo con lei e sono molto coordinate. Faccio un respiro di sollievo quando vedo Giorgia davanti a me e Erika perfettamente dietro muoversi in modo impacciato.
Io e Giorgia ad un certo punto rinunciamo e ci fermiamo per evitare brutte figure, io sto ridendo come una pazza, pensando a quanto siamo scordinate, Erika invece di fermarsi sta inventando una coreografia tutta sua, guardarla di certo non mi fa smettere di ridere.
La professoressa mi sgrida, così torno a muovermi e cerco di soffocare le risate. Anche Giorgia rinizia a ballare, subito dopo sento un forte tonfo e la vedo a terra, non posso più trattenere le risate così esplodo. Mentre rido con tutta me stessa non riesco a fare nulla, così mi butto a terra a fare compagnia a mia sorella. Sento la forte risata di Erika dietro di me, che si unisce alle nostre.
La Cicogna ferma la musica e inizia ad urlare "Per le sorelle De Angelis la lezione è finita!".
Erika non smette di ridere, ma io mi faccio seria, Giorgia si nasconde dietro di noi. Ho paura che dica qualcosa al preside, mi si stringe la gola ma Erika notando la mia preoccupazione mi rassicura, dicendomi che non dirà nulla. Arrivati agli spoiatoi Giorgia si lamenta dicendo che le fa molto male la caviglia, ci saluta e si dirige verso l'infermeria.
Intanto io e Erika decidiamo cosa fare il pomeriggio, poi dopo aver visto Giorgia tornare con le stampelle le chiediamo come sta, lei risponde che non è niente di grave, e che oggi pomeriggio verrà con noi.
Dopo scuola ci rincontriamo tutte dentro la macchina, Erika è alla guida, iniziando ovviamente la sua gara automobilistica. Mentre accellera lungo una strda rettilinea vedo attraversare un piccolo gatto rosso, urlo a Erika di fermarsi, e fortunamente frena poco prima di metterlo sotto. Scendo velocememte dalla macchina per vedere come sta, inizialmente non si avvicina, poi piano piano inizia a venirmi in contro. È ridotto male ed è pelle ossa, lo prendo in braccio e dico a Erika di accompagnarmi dal veterinario. Entro nello studio e chiedo se possono visotare il gattino, ha il pelo sporco ma si vede che è rossiccio. Il veterinario mentre lo visita mi dice che sicuramente non ha una madre perchè non mangia da diversi giorni, guardo il suo musetto dolce spaventato e decido di prenderlo io.
Decido di chiamarlo Red Coat proprio perchè ha come un cappottino rosso al posto del pelo. Erika e Giorgia un po' scocciate mi guardano tornare verso la macchina, mi riaccompagnano a casa, do un po' di latte a Red Coat e lo lascio dentro la mia stanza dicendogli che tornerò presto.
Poi con le mie sorelle facciamo una passeggiata al centro di Rosewood, Giorgia è molto distatta così le chiediamo cosa ha, lei si inventa una scusa, sta così da quando è successa quella cosa con Jason.
Verso sera torniamo a casa, faccio un bagno a Red, anche se non è di suo gradimento, mi infilo il pigiama ed inizio a giocare e a coccolarlo un po'. Poi mi addormento, lui si accoccola in fondo al letto accanto ai miei piedi.

Tre sorelle a RosewoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora