Chapter 14

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~Erika's Pov

Passammo la mattinata ciascuno per conto suo.
Io mi occupai della casa e lui stette per tutto il tempo al cellulare.

A pranzo nessuno dei due osò parlare. Sembrava che la nostra attenzione fosse incentrata sul telegiornale.

Ma in cuor mio, sapevo che tutti e due pensavamo alla discussione della mattina stessa.

Era tutto così difficile.
Per non parlare di James che mi avrebbe detto le stesse identiche parole di Logan.

Dopo aver finito di pranzare, Logan si sedette sul divano e fece zapping in tv, finché non trovò un film thriller.

Io lavai i piatti e rimasi in cucina, seduta su uno sgabello intorno al tavolo.

Verso le 5:00 del pomeriggio, James arrivò.

Lo feci accomodare in soggiorno, mentre Logan salì in camera mia.

"Bene James... Risolviamo questa faccenda una volta per tutte" dissi sedendomi; cosa che fece anche lui.
"Non è molto semplice da spiegare" confessò.
"James, se hai una cotta per me, ti dico che stai perdendo solo tempo"
"Cosa? Io? Cotta per te? No, Erika... È qualcosa di più serio"
"Allora su... Raccontami" dissi mettendomi a braccia conserte.
"Innanzitutto ti chiedo di rimanere calma... Allora... Dio... Da dove comincio" disse prendendo un lungo respiro "Tutto ha inizio da 20 anni fa, ovvero dalla mia nascita. I miei genitori erano giovani e non si erano neanche sposati. Mamma aveva 26 anni e papà 27. I genitori di mamma non accettarono la gravidanza e così, alla mia nascita, venni affidato ad un orfanotrofio. Mamma e papà continuarono a vedersi e dopo un anno, mamma risultò dinuovo incinta. Papà venne allontanato del tutto e quando mia sorella nacque, mamma si sposò con un altro uomo. Venni affidato a dei genitori adottivi e a 18 anni me ne andai da casa loro. Non ebbi più notizie di mamma, ma papà circa una settimana fa, è venuto a trovarmi a casa mia. Mi ha detto che non si era dato pace per tutti questi anni, che aveva tentato di trovarmi. Mio padre si era rifatto una vita, ma nonostante ciò, voleva ritrovare i suoi figli. Solo una settimana fa, sono venuto a conoscenza del fatto di avere una sorella di 19 anni che abitava nella mia stessa città e frequentava la mia stessa scuola" disse tutto questo con gli occhi lucidi.
"Ok... Ma io cos'ho a che fare con tutto questo?"
"Erika i miei genitori si chiamano Nick Maslow e Lusilla Crower"

Persi un battito.

-Io? Sorella di James? Che diavoleria era mai questa?-

Mi alzai infuriata e andai difronte a lui "JAMES COSA CAZZO STAI DICENDO?! PENSI DI POTERMI PRENDERE PER IL CULO?!"
"NO ERIKA. TI HO SOLO DETTO LA VERITÀ CHE TI È STATA NASCOSTA PER TUTTI QUESTI ANNI"

Dopo questo, scoppiai a piangere.

"James siamo stati a letto insieme" dissi singhiozzando.
"Ancora non sapevo niente di tutto questo" disse mortificato.
"Quindi mi stai dicendo che io mi chiamo Erika Maslow?" chiesi guardandolo.

Annuì alzandosi.

"Io e te siamo fratelli. Quello stronzo che mi ha abbandonato, in realtà non era mio padre"
"Ehi va tutto bene. Non sei sola. Ora ci sono anche io... Il tuo fratellone" disse abbracciandomi.
Ricambiai l'abbraccio e mi calmai.
James non aveva colpa.
Nessuno aveva colpa.

Avevo un fratello, avevo una famiglia.

Passò una mano sulla mia guancia per asciugarmi le lacrime e mi stampò un bacio in fronte.

Sorrisi e gli dissi "Ti voglio bene fratellone"
"Ti voglio bene sorellina" mi rispose dolcemente.

~Logan's Pov

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