Chapter 26

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~Logan's Pov

La mattina seguente, appena arrivato al cancello della scuola, entrai: non volli aspettare nessuno.

-Prima ora? Motoria-

Andai direttamente in palestra e lasciai lo zaino negli spogliatoi.
C'erano già alcuni ragazzi che facevano un'amichevole di pallavolo.

Vidi entrare James, seguito da Carlos e Kendall.

"Ehi Logan" disse Kendall tutto felice.

Lo salutai con in gesto del capo e gli chiesi "Come mai così euforico?"
"Micaela è ritornata insieme a me" disse saltando.
"Felicitazioni" dissi allontanandomi da quei tre... Odiavo quando si parlava di riconciliazioni.

Camminando a testa bassa, sbattei a qualcuno.

Alzai il viso "Prof" dissi io ridendo impacciato.
"Henderson... Va fuori" disse indicando la porta.

Quello di motoria era uno stronzo di prima categoria.

Annuii senza fare storie e presi lo zaino, andandomene in corridoio.

Ormai non c'erano molte persone, eccetto lei: stava poggiata all'armadietto e non sembrava essere intenzionata ad andare in classe.

Mi avvicinai e vidi che respirava affannosamente... Un attacco d'ansia.

"Erika tutto ok?" chiesi raggiungendola.
"La pillola... Nello zaino" dissi le sedendosi per terra.

Aprii la zip del suo zaino e infatti trovai una pillola. Presi una bottiglietta che avevo io e riuscì ad ingoiarla.

Mi sedetti vicino a lei e solo allora notai un succhiotto al collo.

Non le chiesi niente, altrimenti sarebbe peggiorata.

"Vuoi andare in infermeria?"

Annuì.

La aiutai ad alzarsi; presi i due zaini e le misi su una delle mie spalle.

Le girò la testa, forse per mancanza di zuccheri, e per poco non cadde.

Riuscii a prenderla al volo e la portai in braccio fino all'infermeria.

Bussai e l'infermiera ci aprì.

La fece stendere sul lettino e le aprì i primi tre bottoni della camicia per farle prendere più aria.

"Sai cosa le è successo?"

Negai.

"Vado al bar a prenderle una camomilla... Se dovesse peggiorare, chiamami" mi avvertì la dottoressa e poi uscì.

Mi sedetti sul lettino e presi la sua mano nelle mie.

Lei chiuse gli occhi e iniziò a piangere.

"Erika calmati... Se fai così è peggio" le dissi dolcemente.

Si alzò e mi abbracciò.

"Quegli stronzi" disse tra un singhiozzo e l'altro.
"Shh... Dopo mi spieghi" dissi io accarezzandole i capelli.
"Mi hanno violentato" disse guardandomi.
"Cosa?!" dissi io... Stavo per andare in ansia anche io.

La abbracciai di più... Ero in preda all'ira.

Avevo capito chi era stato; appena si sarebbe sentita bene, sarei andato da quei coglioni e li avrei presi a sberle.

"Eccomi" disse l'infermiera entrando.

Erika bevve la camomilla restando tra le mie braccia per tutto il tempo.

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