Chapter 25

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~James' Pov

Era da più di un'ora che stava chiusa in casa e non mi aveva chiamato.

Mi preoccupai e decisi di andare dentro.

Trovai un bicchiere rotto in cucina e la preoccupazione divenne paura.

"ERIKA" gridai.
"Sono qui James" disse lei comparendo dalle scale.

La abbracciai e le alzai le maniche della felpa, probabilmente di Logan, per vedere se c'erano tagli.

Fortunatamente non ne trovai.

"Mi hai fatto spaventare" dissi abbracciandola forte.
"Come ti senti?"
"Una merda" rispose lei chiudendo gli occhi e lasciandosi andare alla mia presa.
"Perché non provi a parlare con lui?"
"Non servirebbe a niente. Io sapevo che amandolo avrei avuto una grande delusione" disse lei, scacciando una lacrima dal suo viso.
"Erika io sapevo che Logan era da Colton" le confessai.

Lei si staccò di scatto dall'abbraccio.

"E NON MI HAI DETTO NIENTE?!" gridò lei dandomi un leggero pugno sul petto, per poi nascondere il suo viso nelle mani.
"Non volevo farti stare male... Anche perché eri già triste" dissi mortificato.
"Dio scusami. Non volevo prendermela con te" disse lei guardandomi.
"Non preoccuparti piccoletta" dissi accennando un sorriso.

Sentimmo il campanello suonare.

Mi avvicinai alla porta e aprii.

~Logan's Pov

Sentii mia madre chiamarmi.

Mi alzai dal letto e asciugai le lacrime.

"Dimmi mamma" dissi entrando in salotto.

Mi diede una busta.

"Porta questi vestiti ad Erika. Se li è dimenticata qui" mi ordinò.
"Può andare Presley?" chiesi... Non avevo il coraggio di vederla.
"Non fare storie e cammina" disse spingendomi verso l'ingresso.

Uscii di casa e mi diressi verso quella di Erika lentamente.

Non sapevo come agire: le avrei dato la busta e basta? Avrei cercato di parlarle? Ma soprattutto, lei cosa avrebbe fatto alla mia vista?

Dopo all'incirca, 5 minuti arrivai.

Tirai un grande sospiro e suonai al campanello.

-Ti prego fa che mi apra James, ti prego fa che mi apra James, ti prego fa che mi apra James-

La maniglia si abbassò e la porta venne aperta.

Era lei.

Stava piangendo era ovvio... Aveva gli occhi rossi e gonfi.

Non mosse una ciglia.

La osservai: aveva la mia felpa.

"Questi te li manda mamma" dissi con un filo di voce.

Le avvicinai la busta e lei impugnò il manico, toccando la mia mano.

A quel contatto, ci guardammo tutti e due.

Distolse i suoi occhi dai miei e la prese.

"Grazie" disse flebilmente., lasciando la busta sul tavolino d'ingresso.

Rimanemmo tutti e due a fissare i nostri piedi... Non sapevamo cosa fare o dire.

"Per quando riguarda chimica... Come facciamo?" le chiesi.
"Continueremo domani: ho preso un impegno e io li rispetto" disse fulminandomi con lo sguardo.

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