Chapter 51

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~Erika's Pov

"SEI PRONTA?" mi chiese Logan dall'ingresso.
"SI" risposi scendendo.

Presi la borsa con il cellulare... Dovevamo andare a comprare i regali per Natale.

Prima di uscire, si mise un attimo davanti la porta e mi osservò.

"Cosa c'è?" chiesi.

Lui passò una mano sulla mia fronte.

"Sei piuttosto pallida... Ma non hai febbre" constatò.
"Sarà per il freddo" risposi.
"Copriti bene" mi disse dolcemente sistemandomi la sciarpa e dandomi un bacio.

Uscimmo e chiusi la porta a chiave.

"Dove si va?" chiese lui aprendomi lo sportello della macchina.
"Cosa piace a tua madre?" chiesi; lui intanto mise in moto.
"So che aveva bisogno di un set di creme per la pelle" rispose immettendosi nel traffico.
"Allora non so, andiamo al centro commerciale e glielo regaliamo" dissi.

Annuì.

"Tua sorella invece?" chiesi dopo un po'.
"Le ho promesso di comprarle un nuovo cellulare, dopo che ho fatto fuori quello che ha adesso" mi rispose facendo spallucce.
"Va bene" dissi "E tu?" domandai dopo.
"Io sto bene così" rispose, guardandomi per qualche secondo sorridendomi.
"Allora non devi fare neanche a me un regalo" gli imposi.
"Certo" rispose vagamente.
"Secondo te cosa vuole James?"
"Un nuovo casco per la moto" rispose.
"Mhm ok... E mio padre?"
"Nessuno dei due lo conosce... Io direi di parlare con James... Gli facciamo un regalo tutti e tre insieme" propose.
"Ottima idea"
"Modestamente" disse sorridendo sghembo.

Risi di poco.

Arrivammo al centro commerciale dopo 10 minuti.

Passammo mezza giornata per fare regali a tutti... Alla fine, per papà, dopo aver parlato con James, decisi di comprare un set 'Fai da te' per ristrutturare il suo garage.

Andammo al McDonald's per mangiare un panino al volo.

"Erika... Vado un attimo in bagno" mi disse Logan.
"Ok, ti aspetto qui" gli dissi.

~Logan's Pov

Uscii dal fast food e mi diressi alla gioielleria.

Entrai e trovai una signora sulla quarantina alla cassa.

"Mi scusi... Dovrei comprare un anello per la mia ragazza" dissi.
"Certo... È per un avvenimento importante?" chiese; credo alludesse al matrimonio.
"Ehm nono... Un regalo" risposi.
"Venga, le faccio vedere"

Andammo davanti ad una vetrina con anelli di tutti i tipi... Alcuni con diamanti, alcuni d'oro, altri d'argento, altri ancora colorati.

"Potrebbe consigliarmi lei?" chiesi.
"Com'è la sua ragazza?" domandò.
"Dolce, stupenda, ha un sorriso mozzafiato, gli occhi verdi... E la amo tanto"

La signora sorrise intenerita "Bè, credo che questo vada bene" disse indicandone uno: era un anellino d'argento, con uno smeraldo incastonato, molto semplice ma sempre bello.
"Si, direi che è perfetto" risposi.

Lo prese e lo portò alla cassa.

"Io vorrei farci incidere una frase... Si può?" chiesi.
"Certo... Me la scriva qui" disse passandomi un foglio "5 minuti ed è pronta"

Presi una penna e sul foglio scrissi: I'll catch you when you fall... L

Lo passai alla commessa.

Mentre incideva quella frase, ricevetti una telefonata da Erika.

"Pronto?"
"Logan, dove sei finito? È da un quarto d'ora che stai in bagno" mi disse.
"Non riuscivo a trovarlo e ora che sono arrivato ho trovato fila. 5 minuti e sono da te" dissi d'un fiato.
"Va bene" rispose attaccando; l'aveva bevuta.

"Ecco a lei" disse passandomi l'anello dentro un cofanetto.
"Grazie... Quanto è?" chiesi prendendo il portafogli e mettendo la scatolina nella tasca.
"650 dollari" rispose.

Pagai e corsi da Erika.

"Ehi" dissi sedendomi.
"Hai fatto?" chiese.

Annuii.

Prendemmo le buste e andammo al parcheggio.

Caricammo tutto nel cofano e ritornammo a casa.

Una volta arrivati, sistemammo i regali sotto l'albero, e io nascosi l'anello in modo che lei non potesse trovarlo.

"Bè... Che si fa?" chiesi sedendomi sul divano accanto a lei.

Fece spallucce.

"Erika sicura di stare bene? Sei ancora pallida" chiesi premuroso, guardandola.
"Ma si Logan... Mi si sarà abbassata la pressione... Niente di che" disse rassicurandomi "Comunque non so... Che potremmo fare?" continuò.

La guardai e sorrisi.

Mi avvicinai, presi il suo viso tra le mie mani e la baciai dolcemente facendola stendere sul divano.

"Che ne dici?" chiesi.
"Mi sembra un'ottima idea" rispose riprendendomi a baciare.

Mi posizionai meglio su di lei e le tolsi la giacca; lei fece la stessa cosa con la mia.

Ma... Non avevo intenzione di fare chissà cosa... Volevo solo ricordarmi del sapore delle sue labbra e dei brividi che i nostri baci mi davano.

La misi a cavalcioni su di me e passai le mie mani sui suoi fianchi, mentre lei mi tirò qualche ciocca.

Ci staccammo dal bacio lentamente; la guardai: le sue labbra erano gonfie e la causa ero io.

Passò le sue mani sul mio collo, accarezzandomi con i pollici la mandibola.

Poggiò il capo nell'incavo del mio collo; io intanto la abbracciai sussurrandole nell'orecchio il ritornello di Nothing Even Matters.

Vidi che chiuse gli occhi mentre io le bisbigliavo quella canzone.

Sorrise chiudendoli definitivamente.

Le accarezzai delicatamente la schiena, imprimendole un bacio sulla fronte.

"Sarai per sempre la mia principessa" sussurrai stendendomi sul divano con lei sopra di me.

Le accarezzai le braccia, mentre delle lacrime uscivano repentine dai miei occhi.

"Non piangere Log" sussurrò lei continuando a tenere gli occhi chiusi.

Non capii se stesse sognando o aveva notato il mio pianto.

"Ci sarò per sempre... Sarò per sempre il tuo angelo, ti proteggerò piccola mia" bisbigliai con voce rotta.

In quel momento, ad interrompermi, fu il cellulare.

Guardia sul display il disturbatore: Sparks

-Merda! Mi ero dimenticato dell'appuntamento-

Sospirai.

"Si?" balbettai.
"HENDERSON DOVE CAZZO SEI FINITO?! TI HO ASPETTATO FINO A MEZZOGIORNO!" sbraitò lui.
"Ho avuto un contrattempo" mi giustificai.
"AVVISARE È UN OPTIONAL?!"
"Non avevo credito" mi giustificai nuovamente.
"È L'ULTIMA POSSIBILITÀ CHE TI DO: DOMANI MATTINA QUI ALLE 9 OPPURE SARAI LICENZIATO" gridò attaccando.

"Che carattere" si lamentò Erika sul mio petto.
"Mi porterà alla pazzia quell'uomo" constatai io, poggiando il cellulare per terra.
"Diventerai famoso grazie a lui, però"
"Tu pensi davvero che io possa essere così tanto famoso ai livelli dei Coldplay e oltre?"
"Basta crederci" rispose sorridendo Erika.

Si alzò dal mio petto, dicendomi "Vado a dormire"
"Vengo anch'io" risposi.

Salimmo in camera e andammo a sciacquarci.

Dopodiché, ci coricammo.

Lei prese subito sonno, io rimasi a riflettere: meno 2 giorni e poi non l'avrei più rivista per un anno.

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