Chapter 42

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Il giorno dopo

~Logan's Pov

Mi svegliai alle 7:30. Balzai immediatamente in piedi, mi lavai e mi vestii in fretta e in furia.

Misi nello zaino i libri necessari, scesi in cucina, presi una fetta della crostata rimasta il giorno prima e informai mia madre del fatto che non sarei ritornato per l'ora di pranzo.

Uscii e sellai sul mio bolide nero.

Alle 8 precise arrivai davanti a scuola.

C'era Carlos che mi avvistò mentre entrava nel cancello, così mi aspettò.

"Giorno" disse.

Ricambiai con un gesto del capo.

"Ho saputo di te ed Erika" disse guardandomi.
"Chi te lo ha detto?" chiesi.
"James" rispose facendo spallucce.

Annuii.

-Quel pettegolo di James-

"Giorno ragazzi" disse Kendall raggiungendoci sorridendo.
"Come mai così felice?" chiesi.
"Meglio se non te lo dico" disse ricomponendosi.

Inarcai un sopracciglio.

"Uff e va bene" disse facendomi una smorfia "Stasera uscirò con la mia Micaela e ho già pensato al dopo-cena" disse maliziosamente.
"Ah" risposi seccamente.

Abbassai il capo.

"Sei tu che lo hai voluto sapere" mi sussurrò.
"Non preoccuparti amico... Sono felice per voi" dissi sorridendo falsamente dandogli una pacca sulla spalla e avviandomi all'ingresso lasciando Kendall e Carlos a parlare.

Camminai a testa bassa.

Il pavimento era molto interessante.

-Con tutte le orme degli studenti, ricoperto di una polvere risalente a quando io andavo in primo-

Ok... Non volevo vedere in faccia nessuno.

E per questo, diedi una spallata a una persona che andava dalla parte opposta alla mia facendogli cadere quello che aveva in mano.

"Oddio scusa... Non ti ho" non finii la frase.
"Non è successo niente" balbettò lei raccogliendo i libri.

Rimasi immobile a guardare ogni suo minimo movimento.

"Ciao" disse lei allontanandosi.
"Nonono Erika aspetta" gridai io.

Lei si girò e rimase a guardarmi.

Mi avvicinai a piccoli passi a lei.

Rimasi qualche secondo fermo sul mio posto, ma poi la abbracciai.

Così, d'istinto, senza pensarci la seconda volta.

Lei rimase un attimo sorpresa, ma poi fece cadere i libri dal suo braccio per mettere le mani attorno alla mia pancia e affondare il viso nel mio petto.

Niente parole, niente sguardi... Solo un abbraccio.

Sentii il mio cuore iniziare a battere irregolarmente.

Ci sciogliemmo lentamente.

"Non è giornata" dissi indicando i libri.

Rise un po' e li raccolse.

"Li fai cadere sempre tu" ribattè scherzosa.

Un sorriso da ebete si formò sul mio viso guardando il suo.

"Tutto ok?" chiese battendo le mani davanti il mio viso; mi ricomposi.

Annuii "Ci si vede" dissi allontanandomi.

And Nothing Even Matters Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora