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Suga

Fissavo il pezzo di carta tutto pasticciato che mi stava davanti rigirandomi la penna tra le dita, era da più di un'ora che provavo a comporre qualcosa, ma ogni due note cancellavo quelle precedenti, cambiai degli accordi e poi li ricambiai. Comporre mi aveva sempre rilassato. Il mio primo amore assoluto era stata la musica, in particolare il pianoforte, me ne innamorai nell'esatto momento in cui poggiai le mie piccole dita su quei lisci tasti bianchi. Non ero più riuscito ad allontanarmene. Suonare era stata la mia unica preoccupazione, il mio unico pensiero da sempre ... lo era stato fino a quando due anni prima, un ragazzetto era entrato nella mia vita stravolgendola. Un piccolo uragano che mi aveva incasinato la testa. Mi appoggiai con la schiena contro la sedia e buttai la testa indietro sorprendendomi quando entrò in contatto con qualcosa di morbido –cosa stai facendo?- non avevo bisogno di aprire gli occhi per riconoscere quella voce divertita, sentivo le sue mani che scorrevano tra i miei capelli e pregai che non smettesse mai, mi piaceva quella sensazione

-provavo a comporre qualcosa- recuperai il foglio sulla scrivania davanti a me e accartocciandolo lo lanciai verso il cestino lì vicino. Centro.

-woah ti stai esercitando per la partita?- alzai le spalle

-ehi, io sono Min Yoongi- lo sentii ridere, dietro di me, adoravo il suono della sua risata, era capace di metterti di buon umore anche nel giorno peggiore della tua vita, mi alzai dalla sedia e me lo ritrovai davanti, splendente come il sole, per quanto possa risultare sdolcinato lo era davvero. Era il mio sole. Era una di quelle persone che non appena entra in una stanza lo percepisci, era come se con lui tutto prendesse vita, come se i colori fossero più brillanti, il sole più luminoso, la neve sembrava più candida insomma ogni cosa era migliore quando c'era lui e sapere che Taehyung potesse godere di questo privilegio ogni giorno mi faceva prudere le mani. Nonostante cercassi di non dimostrarlo mi infastidiva il fatto che condividessero la camera. Sapevo fossero migliori amici, Jimin mi aveva assicurato più e più volte che tra loro non c'era nulla se non una profonda amicizia, ma non riuscivo a togliermi questo pensiero dalla testa. avevo sempre sospettato che Taehyung avesse un debole per lui e nessuno avrebbe mai potuto farmi cambiare idea. Ormai convivevo con questo tarlo da due anni e dovevo ammettere che fino a quel momento si era rivelato essere solo una mia paranoia, Jimin mi accusava spesso di essere paranoico. Forse aveva ragione. Feci scivolare le mie mani su i suoi fianchi e lo attirai verso di me, sentii le sue mani intrecciarsi dietro la mia nuca il che mi fece partire alcuni brividi lungo la schiena. Mi stupiva ancora l'effetto che aveva su di me

-cosa c'è?- chiese, spostando una mano dal mio collo e portandosela davanti alla bocca per nascondere la sua risata. Alzai le spalle

-niente stai molto bene con questa tutina- mi diede un paio di pacche sulla spalla ridendo

-anche tu dovresti mettere la tua sai? Anzi ero venuto a vedere se fossi pronto- si passò una mano tra i capelli tirandosi la frangia all'indietro e mostrando quei suoi adorabili nei sulla fronte, lo lasciai andare e mi allontanai per evitare spiacevoli inconvenienti. Mi avviai verso l'armadio e aprii la mia anta, sentii che si stava sedendo sul letto e cercai di controllare i miei pensieri, tirai fuori la tuta che ci era stata data per partecipare a quella dannata corsa, dovevo dire che l'idea non mi entusiasmava più di tanto soprattutto per ...

-ah comunque ti ricordi il cartellone di cui ti parlavo? – soprattutto per questo, lo guardai con la coda dell'occhio –l'ho preparato veramente,non scherzavo. giusto per fartelo sapere – arricciai il naso

-aish Jimin- buttai la tuta sul letto affianco a lui senza riuscire a togliermi dalla faccia quella che probabilmente era un'espressione molto accigliata .

First LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora