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Taehyung

Ero nella mia camera con Jimin, lui seduto sul suo letto e io sul mio, un'intera stanza a separarmi dai pensieri del mio migliore amico. Stavo stritolando tra le mani l'asciugamano con il quale mi ero frizionato poco prima i capelli mentre i miei occhi erano incollati al suo viso. Lo avevo visto triste, felice, arrabbiato, ma mai gli avevo visto assumere quell'espressione di preoccupazione che aveva adesso. Forse aveva ragione ad essere preoccupato, di solito ci si preoccupa quando si sa che si sta per perdere qualcosa di importante, e quel qualcosa quella volta non ero io. Sentivo una punta di fastidio in fondo alla pancia per quel mio pensiero, insomma, non pretendevo di essere la sua persona più importante, per quello c'era Yoongi, ma ... venni distratto dai miei pensieri quando il cellulare accanto a lui prese a vibrare. Lo prese e un sorriso gli spuntò sulle labbra. – Chi è? Yoongi? – chiesi con una punta acida che sperai lui non notasse. Lui annuì e un muro si mise tra noi, un muro che aveva stampata a caratteri cubitali la scritta "solo personale autorizzato", e io non ci rientravo. Ricapitolando, era preoccupato per Yoongi, offeso dalle false accuse di Yoongi e sorrideva per Yoongi, possibile ruotasse tutto intorno a lui e al suo pessimo carattere? Mi sentivo messo da parte, come se ormai fossi un dettaglio marginale nella sua vita, solo qualcuno con cui sfogarsi, niente di più e la cosa mi infastidiva, parecchio. Senza rendermene conto mi ritrovai in piedi diretto al bagno, avevo un senso di fastidio che mi faceva saltare i nervi e avevo bisogno di schiarirmi le idee. Mi richiusi la porta alle spalle, forse con un po' troppa forza, e afferrai tra le mani i bordi del lavandino chinando la testa. Dovevo darmi una calmata, avevo i nervi a fior di pelle, non ero abituato a essere messo da parte, non da Jimin. Era così che si sentiva Jungkook quando stava con noi? Perché ci si sentiva da schifo e non volevo assolutamente lui si sentisse così. Sollevai lo sguardo, incontrando i miei occhi scuri allo specchio e aprii il rubinetto per sciacquarmi il viso. – Dio, Tae, stai facendo una tragedia perché ha ricevuto un messaggio da Yoongi – mormorai al mio riflesso per poi sorridere ironicamente. Scossi la testa e mi buttai l'acqua gelida in faccia sperando di sbollire, cosa che, strano, mi riuscii. Quando mi calmai, aprii la porta del bagno con l'intenzione di parlare con Jimin e magari chiedergli di fare qualcosa insieme, solo noi due, era da un po' che non uscivamo senza doverci preoccupare delle nostre rispettive metà e, al momento, mi sembrava la cosa migliore da fare, la cosa migliore per passare una giornata sereni, senza pensieri. – Jimin – cominciai mettendo un piede nella stanza, ma mi fermai all'istante. Lui mi dava le spalle, era senza maglietta, e si stava tirando su i jeans scuri. La pelle pallida della schiena era costellata di macchie rosse, una scia che partiva dal retro del suo collo e si fermava in mezzo alle scapole. Il cervello mi si annebbiò per un attimo e mi ritrovai a pensare a cose del tutto fuori luogo.

Non pensavo che Yoongi fosse il tipo da queste cose.

E poi ancora.

Perché tra di noi non è scattato nulla?

Perché hai scelto Yoongi?

Cos'ha lui che manca a me?

Perché ti lascia tutti quei segni addosso?

Perché hai la pelle così perfetta e pulita che sembra dire "Macchiami".

E ancora.

Perché mi da' così fastidio che tu non mi abbia dato una possibilità?

- Taehyung – disse lui voltandosi verso di me e avvicinandosi. Non mi chiamava mai con il mio nome completo e sentirglielo pronunciare mi fece un certo effetto.

E se io ci avessi provato, tu ci saresti stato?

Mi sventolò una mano davanti al viso, ma non gli prestai attenzione, completamente distratto dal suo fisico asciutto e così minuto rispetto a quello di Kookie. Continuavo a fissargli il petto, aveva un succhiotto gigantesco sul pettorale sinistro, proprio sopra il cuore, come se Yoongi avesse voluto dire "questo appartiene a me", e non so perché allungai una mano sfiorandoglielo con le dita.

- Vedo che qualcuno è geloso – dissi mentre la sua pelle si riempiva di pelle d'oca. Mi scappò un sorriso, vedendolo arrossire in maniera spropositata, e si allontanò per recuperare la sua felpa nera e infilarla in fretta, incastrandosi nella foga di metterla. Tornai a sedermi sul letto mentre lui si sistemava il cappuccio.

- Non è per questo che litighiamo sempre? – mormorò.

- Tu e Yoongi? – chiesi senza seguire il filo del discorso.

Si voltò a guardarmi e sorrise divertito. – Si, Tae, io e Yoongi.

Scrollai le spalle e mi sdraiai sul letto – Esci con lui?

- Si, credo voglia farsi perdonare per ieri.

Io annuii e riportai lo sguardo su di lui – Facciamo qualcosa insieme stasera?

Lui afferrò il cellulare, infilandoselo nella tasca posteriore dei jeans, e io seguii i suoi movimenti guardandolo , era come se il concretizzare quello che faceva con Yoongi lo avesse reso diverso dal mio Jimin.

Sgranai gli occhi, avevo davvero pensato "il mio Jimin?".

Lui mi guardò e annuì. – Potremmo guardare quel film dell'orrore, quello che vorresti vedere, ma che hai troppa paura per farlo da solo – continuai tirandomi a sedere e ridendo divertito. Lui rise e inclinò la testa all'indietro, cosa che faceva sempre. – Va bene – disse alla fine. Mi salutò e uscì dalla stanza lasciandomi da solo. – Be' Jiminie, divertiti con il tuo ragazzo – mormorai alla porta per poi sbuffare e tornare a sdraiarmi. Mi sentivo abbandonato, non mi aveva nemmeno considerato nella sua uscita, ma era giusto così, no? Infondo, era un appuntamento con il suo ragazzo e io non centravo nulla. Afferrai il tablet, intenzionato a guardarmi un anime e a non pensare a quanto mi mancasse il mio migliore amico, a quanto mi mancasse parlare con lui di niente, di quanto in quel momento mi stessi odiando per tutte quelle inutili paranoie da depresso, quando il mio cellulare prese a suonare. Lessi il messaggio che mi era arrivato, era da parte di Jungkook.

Mi manchi Tae. Pensi di fare qualcosa a riguardo?

Mi misi a ridere per il suo messaggio.

Mi basta mancare a Jungkook, infondo è lui il mio ragazzo. Allora perché non mi basta?

Perché ho così bisogno di mancare a Jimin tanto quanto lui manca a me?

Nervoso mi alzai afferrando in fretta un paio di jeans, la mia maglietta bianca preferita e abbandonai la stanza, lasciandomi alle spalle quello che rappresentava il mio mondo con Jimin, lasciandomi alle spalle quella sensazione di fastidio che si era impossessata di me fino a quel momento, sperando che Jungkook riuscisse a guarirmi, perché era questo quello che faceva, aveva la capacità di rendermi una persona più felice, speravo solo di riuscire ad essere lo stesso per lui perché lo amavo, era la persona alla quale più tenevo e volevo che fosse felice, che fosse felice con me perché, se Jimin trovava la sua felicità con Yoongi, volevo che lui trovasse la sua con me e con nessun'altro.

 

                                                                                                                                                                -Lost_Star_Kookie

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