First Love

-13-

Jimin

Rigirandomi la lattina di coca cola fra le mani stavo seduto ad uno dei tavolini del bar della sala da bowling. Il posto era pieno di ragazzi che avevano avuto la nostra stessa idea per passare la serata e quindi ci toccava aspettare una decina buona di minuti prima che una pista si liberasse per poter giocare. Davanti a me Yoongi stava parlando di qualcosa, forse un discorso sul bowling o sulla nuova canzone che stava componendo, avevo sentito pronunciargli il nome "Jungkook", ma le sue parole fluttuavano nell'aria intorno a me disperdendosi senza riuscire ad arrivare davvero alle mie orecchie. Nonostante cercassi di concentrarmi sulle sue labbra per riuscire a captare qualche parola, la mia testa era altrove, era spostata all'altro estremo del tavolo dove Jungkook stava bisbigliando qualcosa a Taehyung che rideva. Ero consapevole che non stessero facendo nulla di male, ero consapevole che fosse normale che stessero così vicini, ero consapevole che Taehyung e Jungkook fossero fidanzati e avessero momenti molto più intimi di quello, ma non riuscivo a pensare razionalmente, una goccia d'acqua scivolò dalla superficie di alluminio della lattina e finì sulla mia mano.

- Jimin mi stai ascoltando?- Yoongi mi sventolò una mano davanti al volto creando una ventata d'aria che mi riportò coi piedi per terra, annuii, sapendo che lui non mi avrebbe creduto –è tutta la sera che sei strano, lo sai? È successo qualcosa? - scossi la testa incapace di dire qualsiasi cosa, sentii la risata di Taehyung e mi voltai spontaneamente a guardarlo. Era abbandonato con la schiena contro lo schienale della sedia, una gamba piegata e l'altra distesa, guardava Jungkook con uno sguardo stupito mentre si copriva il suo bellissimo sorriso quadrato con il dorso della mano –è successo qualcosa con Tae? – a quelle parole il mio cuore ebbe un sussulto e riportai lo sguardo sul mio ragazzo, aveva un espressione corrucciata sul volto, lui sapeva che qualcosa non andava e tutto ciò che avevo fatto per nasconderlo aveva accesso in lui solo più sospetti. –avete litigato? – incominciai a giocare con uno dei tanti anelli che decoravano le mie dita.

-qualcosa di simile si – poggiò una mano sulla mia incominciando a massaggiarne il dorso .

-lo hai evitato durante tutto il tragitto – già forse non era stata un'idea geniale. Evitando totalmente il mio migliore amico avevo fatto venire dei sospetti al mio ragazzo e conoscendo Taehyung probabilmente adesso era confuso e forse anche rattristato dal mio comportamento. Sospirai. Yoongi mi sorrise e io ricambiai, sentii il cuore stretto in una morsa mentre i sensi di colpa mi dilaniavano dall'interno. Per uno stupido gesto rischiavo di rovinare tutto, ma alla fine lo sapevo solo io, Taehyung non lo sapeva. Yoongi non lo sapeva.

-in realtà stasera non ci vorrei pensare, vorrei soltanto divertirmi con te e i miei amici tutto qui, scusa se ero distratto prima- lui arricciò il naso.

-non so se riuscirò a perdonarti – risi.

-ehi si sono liberate due piste, che ne dite di fare una sfida? – Kookie ci guardava sorridendo –io e Tae contro voi due, che ne dite ci state? – Yoongi mi guardò.

-che ne dici? – scrollai le spalle e poi annuii.

-perché no- Jungkook sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori mentre Taehyung comparve alle sue spalle stringendo tra le mani un grande bicchiere di plastica colmo di succo di fragola, tra i denti stringeva la cannuccia.

-che mi sono perso? –

Le piste da bowling erano affollate e nell'aria si riusciva a sentire un odore acre, un misto tra odore di sudore e qualche profumo scadente in cui qualcuno aveva deciso di farsi il bagno. Le luci delle piste rendevano le nostre scarpe, dateci dalla cassiera, fluorescenti.

-guarda- dissi a Yoongi indicando i nostri piedi. Lui rivolse l'attenzione verso il basso, seguendo la riga immaginaria tracciata dal mio indice – sono fluo – lui mi sorrise dolcemente e sentii il mio cuore sciogliersi, tutta la tensione che avevo accumulato sembrava essersi dissolta quasi totalmente, una sua mano prese ad accarezzarmi la schiena e spingermi leggermente verso i divanetti, di fronte a noi Jungkook stava scegliendo in modo accurato la palla da usare e rimasi sorpreso nel vedere che non se l'era portata da casa. Il gesto non mi avrebbe stupito per niente.