Jungkook
Pedinarlo era diventata una mia abitudine, seguire tutti i suoi movimenti, imparare l'orario delle sue lezioni, farmi trovare sempre nel posto in cui stava andando solo per poterlo salutare, insomma quella era la mia routine. Lo avevo seguito fino in biblioteca dove lo avevo osservato scegliere con cura un libro, aprirlo, sfogliarlo e poi rimetterlo al suo posto per circa un quarto d'ora torturandomi il labbro inferiore e scavando nel mio profondo per raccogliere un briciolo di coraggio per andare a salutarlo. Feci un respiro profondo e, fingendo una sicurezza che non possedevo, non in quelle situazioni almeno, mi avvicinai a lui.
- Ciao – dissi facendolo sobbalzare e voltare verso di me.
- Ciao Jungkook – disse lui riportando lo sguardo sul libro. Dio, sei così terribilmente bello che il solo pensiero di te che mi guardi mi fa stare male. Mi schiarii la voce.
- Che cosa leggi? – gli chiesi e mi diedi dell'imbecille perché non era quella la domanda che volevo fargli, o meglio si, mi interessava, ma ...
- Un libro d'arte – fece un sorriso e mi si bloccò il respiro in gola.
- Non pensavo te ne intendessi – dissi e lui riportò lo sguardo su di me.
- Non me ne intendo, infatti, ma mi piace.
- L'arte?
- L'arte.
E lì morì la conversazione. Lui riprese a sfogliare il suo libro, quelle dita lunghe e sottili, le sue labbra, leggermente aperte, i suoi occhi scuri, i suoi capelli che sembravano così morbidi e ...
- Esci con me – mi ritrovai a dire avvicinandomi di un passo.
Lui sollevò lo sguardò e spalancò gli occhi.
- Cosa?
- Esci con me – ripetei lentamente. Wow, avrei dovuto essere felice, non avrei mai pensato che sarei riuscito a dirglielo, ma in quel momento il suo sguardo confuso mi stava uccidendo l'entusiasmo facendomi venire voglia di chiudermi da qualche parte, di nascondermi sotto le coperte del mio letto per non uscirne mai più.
Scosse la testa – Devo andare – disse indietreggiando e lasciandomi completamente imbarazzato e congelato sul posto.
Era un no, giusto? Mi stava dicendo molto educatamente di no e mi sentivo così ... vuoto?
- Taehyung – dissi allungando una mano verso di lui.
- Jimin mi sta aspettando – distolse lo sguardo puntandolo sullo scaffale pieno di libri accanto a noi – devo andare.
Già si be' anche io ho un volo da prendere, un volo per "cazzo Jungkook riprenditi e trovatene uno che ti voglia". Annuii impercettibilmente e lui mi fece un sorriso incerto.
Vattene e non guardarmi in quel modo perché mi viene voglia di rompere qualcosa.
- Ciao – disse e velocemente sparì lasciandomi come un cretino davanti a uno scaffale pieno di libri d'arte. Mi voltai a guardare i dorsi consunti e ci passai sopra l'indice per poi soffermarmi su un libro. Sorrisi.
Da quel giorno in poi la mia ossessione per lui, per il suono della sua voce e per il suo sorriso solare divenne ancora peggio. Mi ritrovavo a guardarlo in continuazione, lo cercavo ovunque e quando i miei occhi si posavano su di lui non potevo fare altro che guardarlo, guardarlo e pensare che non ci fosse niente di più perfetto al mondo, che lui racchiudeva dentro di sé tutto quello che di buono e bello, dannazione se era bello, c'era al mondo. Ero poggiato contro il suo armadietto e lo stavo fissando, si perché lo fissavo, mentre usciva dalla sua classe seguendo Jimin e Yoongi che parlavano tra di loro. Dovevo ringraziare quei due se avevo conosciuto Taehyung, essendo Yoongi il mio compagno di stanza, nonché fidanzato di Jimin, e Jimin il migliore amico di Taehyung. Se non fosse stato per loro non avrei mai avuto la possibilità, la fortuna di conoscerlo. Forse avevo firmato la mia condanna a morte, ma dio era una morte così piacevole. Salutai Yoongi e Jimin, che mi passarono davanti, e Tae fece un impercettibile cenno con il capo. Stava per sorpassarmi, ma allungai una mano afferrandolo per il braccio. Lui mi guardò e notai il panico nei suoi occhi, panico che prova chi sa di aver rifiutato un qualcuno che non vuole capire. – Posso parlarti?
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First Love
FanfictionPersonaggi: Jimin,Suga,V,Jungkook Ships: Yoonmin, Taekook, Vmin, Yoonkook Non postare o condividere la storia su altre piattaforme senza consenso. Grazie.