Capitolo 37

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"Su dai ora alzati a fai tornare il sorriso su questo viso."dice tirandomi per un braccio.
"No Cam non me la sento,sono stanca. Rimani con me?"gli chiedo facendo gli occhioni dolci mentre mi sistemo nel letto.
"Eh va bene. Però non ti assicuro che quando ti sveglierai troverai me nel letto."
"Ok".
Ci stendiamo entrambi nel letto e lui mi abbraccia.
Vengo cullata dalle sue braccia e dai bei ricordi degli anni passati,per poi addormentarmi con il sorriso sulle labbra.

"Persona svegliati. Daiii. Andiamo a mangiare la nutella!"e appena sento la parolina magica apro un occhio e osservo il biondo che mi guarda diverito.
"Nutella? Dove?"domando stopicciandomi gli occhi. Oh Cristo ma quanto ho dormito?
"Sai sono le 9p.m. ... Domani avrai la forza di alzarti per andare a scuola?"mi domanda.
"Chissà... Comunque sai se i miei genitori sono tornati? Ieri dovevano tornare ma avevano annullato il volo e per le 8 p.m. avevano il rietro nel nido."
"No. I tuoi fratelli mi hanno detto che non riescono a tornare perché devono partire di nuovo per non so dove."mi informa dispiaciuto.
"Ma non è possibile! In pratica non ci vediamo da tre settimane! Si ricordano dell'esistenza dei loro tre figli?!"esclamo esasperata iniziando ad alterarmi. Non è possibile. C'è qualcosa che non va.
"Puoi chiamare i miei fratelli per favore?"
"Ok."ed esce dalla stanza per andare a chiamarli dopo avermi mostrato un sorriso rassicurante. Ecco cosa mi serve ora. Sicurezza.
In questo periodo sembra che tutto stia andando male,contro corrente,oppure sono io che continuo ad andare contro corrente anche sapendo di sbagliare.

In più c'è ancora quel ragazzo sconosciuto che mi bació alla festa che mi ronza in testa. Voglio scoprire chi è,anche perché io conosco quasi tutta la scuola e quindi dovrebbe risultarmi più facile.

Ehi allora ti faccio un regalo di Natale anticipato.
Ah vedo che sei tornata. Quale sarebbe questo regalo?
Un discorso serio,senza il mio fantastico sarcasmo.
Proposta allettante. Ci sto.
Spara tutto, baby.
In questo periodo sta andando tutto una merda. Non riesco a trovare più stabilità. Dicono che durante l'adolescenza serva molto ma io purtroppo non la riesco a trovare e mi sento 'persa'.
Devi trovare la persona giusta. Non so che dire per questo tipo di situazione. Io però avrei un mente già qualcuno.
Del tipo?
Il biondino che è uscito qualche attimo fa di qui. Con un solo sorriso hai detto che ti ha trasmesso tranquillità,serenità.
No,non esiste.
Ma andiamo! Per una volta che faccio un discorso serio tu rifiuti anche la mia proposta! Poi non dire che sono fastidiosa.
Ma tu lo sei.
Anche tu ma nessuno ti dice niente quindi, shut up!
In verità mi dicono che sono fastidiosa.
E hanno ragione,fanno bene.

"Che succede?"chiedono tranquillamente i due sedendosi sul tappeto della stanza mentre Johnson rimane sul luscio della porta.
"È quello che io vorrei chiedere a voi! Mamma e papà non sono mai stati via per così tanto tempo. Voi sapete qualcosa? Non so cosa pensare! Non ci vediamo da tre fottute settimane quando inizialmente doveva essere solo una settimana. C'è sicuramente qualcosa sotto,ne sono convinta. E poi si sta avvicinando Natale..." dico iniziando ad avere il respiro pesante.
"Lara tutto ok? Respira. Noi non sappiamo niente,lo giuriamo. Scopriremo qualcosa o ne parleremo con loro però respira profondamente ti prego." mi risponde allarmato Josh bloccandomi per le spalle. Le sue promesse però non funzionano a tranquillizzarmi per niente visto che la mia respirazione peggiora.
"Toglietevi ragazzi,fate fare a me. Mio fratello soffriva di attacchi di panico e ogni tanto anche questo. Uscite me la vedo io." dice Johnson correndo nella mia direzione preoccupato.
"No,noi rimaniamo qui."controbattono.
"Uscite,per favore."cerco di parlare. Evidentemente mi hanno sentita visto che guardano prima il ragazzo al mio fianco che annuisce e poi me per poi uscire definitivamente dalla camera anche se ancora molto preoccupati.

"Siediti,guardami e respira."mi ordina scrivendo velocemente qualcosa al telefono, per poi metterlo in tasca.
"Respira con me,respiri profondi. Vai dai. Dove ti fa male?" domanda. Non riuscendo a parlare gli indico il petto.
"Adesso ti farò un massaggio e ti sentirai meglio. Tu cerca di respirare in modo regolare,ora passa." cerca di tranquillizzarmi.
Lui inizia a massaggiarmi la parte dove sento un dolore lancinante,mentre io continuo a fare respiri profondi. Dopo un paio di minuti inizio a respirare regolarmente.
"Grazie."sussurro per poi abbracciarlo di slancio.
"È mio dovere."sussurra tra i miei capelli stringendomi a se.

Johnson's pov

All'apparenza può sembrare forte,spavalda,indistruttibile...eppure ora me la ritrovo tra le braccia dopo essere riuscito a calmarla da un attacco di panico.
Credo che questa sia stata la prima volta,visto che dall'espressione si notava che non sapeva cosa le stesse succedendo,era terrorizzata. Cosa che peggiora maggiormente la situazione durante un attacco di panico. Negli anni ho capito 'i trucchetti' che si possono utilizzare in queste situazioni del tipo: cercare di far regolarizzare il respiro, fare dei massaggi.
Mio fratello da piccolo soffriva di attacchi di panico e con l'aiuto dei medicinali io riuscivo a calmarlo. Adesso ha 14 anni e non ne soffre più da due anni.
Adesso la ragazza è ancora stretta al mio petto e sento i suoi singhiozzi.
"Ehi,non piangere,è tutto okay. Non ti preoccupare. Sei troppo stressata ti devi riposare,su a letto."
"Rimani con me?"mi domanda in un sussurro asciugandosi le lacrime.
"Non credo sia una buona idea."le rispondo in imbarazzo.
"Ti prego."mi guarda negli occhi.
"Eh va bene. Però tu dormi troppo eh." Questa ragazza ha troppo potere su di me.

Ci mettiamo sotto le coperte e dopo esserci posizionati lei si stringe a me e sussurra un flebile "Grazie".
"Riposati dai."le rispondo sorridendole nel modo più dolce possibile.
"Ok."

"Lo so che sei sveglia. A cosa pensi?"le domando. Siamo nel letto da circa mezz'ora e lei ancora non dorme.
"Ti ricordo che io ho dormito tutto il pomeriggio. E poi ho una teoria che mi ronza in testa."mi risponde per poi sedersi sul letto a gambe incrociate.
"Hai ragione. E sentiamo, quale sarebbe la tua teoria?"ora sono proprio curioso di sapere cosa gira in quella testolina.
"Beh secondo me i professori non hanno una vita sociale . Oppure se la hanno,è strana."inizia lei.
"E per quale assurdo motivo la tua mente ha iniziato a pensare ciò?"
"E fammi finire! Stavo dicendo che non hanno una vita sociale perché secondo me rimangono svegli tutta la notte per elaborare nuove strategie di tortura da testare su di noi. Tipo scienziati pazzi."
"Sei seria? Ma quando le pensi queste cose?"
"Di notte." e fa spallucce. Già,come se fosse naturale vero?
"Cretina"e le inzio a fare il solletico.
"Ehi! No! Ahahahah,aiutooo"e quando mi fermo il suo viso è molto vicino al mio. Troppo.
"Ehm...ok ora mi sposto." perché sussurro?
"Ok." ma nessuno dei due ha intenzione di spostarsi.
"Oh ma al diavolo."e la bacio. È magnifico.
Mi era mancato il sapore delle sue labbra,il suo corpo così vicino al mio e tutto ciò non accade da...
"Eri tu."sussurra sicura,staccandosi lentamente da me. Merda. Fai che non sia ciò che intendo io.
Secondo me è quello. Tu sei sfigato eh.

~~~~spazio me con con ondine inquietanti~~~~
TADAAAAA.
Secondo voi che succederà nel prossimo capitolo? Voglio qualche teoria dai!
Comunque in questo capitolo i genitori di Lara ancora non tornano. Ma che staranno combinando?
Ora vado,notte a tutte/i.
Baci,Anna♡

Un incontro casuale || Jack JohnsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora