Capitolo 18 Collega

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-Stiles! Io vado a lavoro.- La voce dello sceriffo Stilinski arrivò alle orecchie del giovane che, sotto le coperte, se ne stava rannicchiato sul letto.

Ormai era passata più di una settimana da quando Stiles era uscito dall'ospedale, e quindi, da quando Derek se n'era andato.

Non voleva più vedere nessuno, l'unico a cui permetteva di andare a fargli visita era il suo migliore amico Scott, con il quale passava metà del tempo a mangiare senza dire una parola.

Aveva anche deciso di non andare a scuola nemmeno quella mattina.

La mattinata passò molto lentamente, Stiles si trascinò in doccia e dopo essersi lavato e aver fatto colazione ritornò nel suo letto, rintanandosi nuovamente sotto le coperte.

-Non te ne andare! No!- Le urla di Stiles invasero tutta la camera, il ragazzo si agitava prima di essere svegliato da una voce molto famigliare.

-Stiles! Ehy ragazzino era un incubo stai tranquillo.-

Stiles per un momento sospirò, poi cercò di mettere a fuoco chi era la persona seduta vicino al suo letto.

-Ciao, cosa fai qui?.- Domandò il ragazzo con la voce ancora un po' assonata.

-Tuo padre ha pensato che sicuramente saresti rimasto a letto anche oggi, e mi ha mandato a potarti il pranzo.- Il ragazzo sfoderò un sorriso bellissimo e depositò sul letto una busta che già da chiusa emanava un odore buonissimo di cibo.

-Sono le 2 Stiles, sarebbe ora che ti alzi.- Continuò.

-Grazie Jordan, per il pranzo.- Rispose Stiles alzandosi dal letto e con trascinandosi di mala voglia al piano inferiore, fino a sedersi sul tavolo e iniziare a stuzzicare qualcosa più che mangiare.

-Non sei in servizio oggi?- Domando Stiles con un pezzo di pane in bocca.

-No ho appena finito il mio turno.-

-Stiles, cosa ti è successo, tuo padre mi ha detto che sei così perché stai male, ma a me sembra che tu sia solamente un po' giù.- Il ragazzo più grande guardò Stiles negli occhi e per un momento giurò di intravvedere una lacrima pronta ad uscire.

-Sai che puoi parlare tranquillamente Stiles, ormai dopo Banshee, cacciatori, lupi e io che prendo fuoco e non ricordo nulla di quello che faccio penso di poter capire qualche problema di adolescenza.-

Stiles a solo sentire nominare la parola lupo non poté non pensare al non più suo Alpha.

Nei primi giorni aveva provato ad aspettare nel loft ma di Derek nessuna traccia.

Tutti i vestiti, tutti gli oggetti personali erano spariti, rimaneva solamente un appartamento grande, vuoto e freddo.

-Grazie Jordan, ma sto male veramente.- Rispose Stiles cercando di fingere un colpo di tosse.

-Sai che facciamo! Andiamo a farci un giro al centro commerciale, magari un po' di aria nuova ti farà bene, e non accetto un no come risposta.- Tentò di tirargli su il morale.

Stiles conosceva benissimo l'agente Parrish, lavorava con il padre da moltissimi anni, e anche se il padre era all'oscuro di ciò che realmente Parrish era, Stiles lo considerava uno di famiglia.

Stiles fece solamente un leggero movimento di consenso con la testa, magari un po' di aria diversa da quella di casa sua gli avrebbe veramente fatto bene, così on avrebbe pensato per un po'.

-Ora vado a casa e mi cambio, non è il caso di andare in giro con la divisa, passo a prenderti alle 4.-

Stiles aveva sistemato il tavolo dal resto del cibo che c'era, e dopo essersi cambiato si specchiò brevemente.

Il viso non era più quello di un sorridente e logorroico ragazzo, era spento, le occhiaie erano visibili anche al buio, questo pensava Stiles quando un suono di clacson richiamò la sua attenzione, era Parrish.

Il centro commerciale era stracolmo di gente che correva, che urlava, che mangiava.

A Stiles parve un'eternità ripensando l'ultima volta che era stato li.

-Vieni prendiamoci un gelato dai.- Jordan appoggiò un braccio sulle spalle di Stiles e si diressero verso la prima gelateria disponibile.

Stiles non poté non notare il calore che emanava il ragazzo, ma tuttavia cercò di collegarlo al fatto che Parrish riusciva a prendere fuoco senza bruciarsi.

-Per me Cioccolato e Limone, tu Stiles come lo vuoi?- Domandò Parrish rivolgendosi al ragazzo.

-Lo stesso.- Era incredibile, nessuno prendeva mai quei due gusti assieme così se non Stiles.

-Ehy, hai un po' di cioccolato sul labbro.- L'agente si rivolse a Stiles indicando la posizione della macchia, mentre il ragazzo cercava a destra e a manca un fazzolettino.

-Aspetta faccio io.- Stiles non si accorse di nulla se non del pollice di Jordan che con un gesto molto delicato li tolse il cioccolato da vicino le labbra e come se non bastasse se lo portò verso la sua bocca per assaporarlo.

Gli occhi dei due si incrociarono, gli occhi verde scuro di Parrish attirarono completamente l'attenzione di Stiles.

Li trovava veramente bellissimi, come del resto lo era Jordan Parrish.

L'agente aveva 29 anni, era uno degli agenti più giovani, il suo fisico era perfettamente atletico e lo si poteva notare tranquillamente dai lineamenti che la maglietta lasciava intravvedere.

In effetti Stiles si soffermò qualche minuto ad ammirarlo.

La maglietta abbastanza aderente lasciava intravvedere i pettorali molto definiti, e dalle maniche corte spuntavano due braccia possenti, per un momento Stiles pensò che Jordan fosse veramente un bel tipo ma subito dopò si ricordò del suo lupo, della notte passata insieme a lui, della sua prima volta assieme.

In quel momento il suo viso divenne nuovamente triste.

-Possiamo tornare a casa?- Chiese Stiles.

-Certo, dai andiamo.- Rispose Parrish.

Arrivati davanti casa della famiglia Stilinski, Stiles scese dalla macchina e dopo aver ringraziato il ragazzo alla guida si diresse verso la porta.

-Ehy, Stiles.- La voce di Jordan lo costrinse a girarsi, trovandosi il ragazzo, che era sceso dalla macchina, proprio dietro di lui.

-Si?- Chiese Stiles.

-Quando vuoi parlare sai che ci sono.- E detto ciò l'agente depositò un piccolo bacio sulla guancia del ragazzo, e rimontando in macchina partì a tutto gas.

Stiles era sorpreso, è vero che si conoscevano da tanti anni, ma Parrish non aveva mai mostrato così tanta tenerezza, per non parlare del bacio.

I pensieri di Stiles vennero offuscati quando lontano, fra gli alberi del bosco che si intravedeva da casa Stilinski, Stiles giurò di vedere 2 profondi occhi rossi che guardavano nella sua direzione.

Un buco allo stomaco lo pervase immediatamente, quegli occhi rossi sembravano volessero leggergli l'anima.

Stiles chiuse per un momento gli occhi e quando gli riaprì in lontananza non vide più nulla, quindi deciso di entrare in casa, pensando che ciò che aveva visto non era reale.

-Stile, mi manchi!- Ma il ragazzo sapeva di non portare da lui.

 



Ecco ragazzi un altro capitolo della mia storia. Chiedo scusa se non è perfetto, ma sinceramente non sapevo come far uscire i 2 assieme, e se non la scusa di Parrish di tirare su il morale al nostro Stiles.

Come andrà? Perché parrish gli ha dato un bacio sulla guancia? ma sopratutto, cosa avrà visto Stiles nel bosco? aspetto i vostri voti e tutti i vostri commenti. Bacio :)

Moonlight    (Sterek)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora