Manhattan - 10 Aprile 2005, 10:00 AM
-Probabilmente sono morto e sono andato in paradiso- pensai guardandomi attorno per l'ennesima volta, ad occhi sgranati, perché cazzo, non potevo credere che per sedici merdosi anni, avessi vissuto ad un passo da tutto quello, e che mai lo avessi visto: persone, negozi con qualsiasi tipo di cosa esposta in vetrina, macchine, moto e.. famiglie.
Lucy mi portò con sé, prima a casa sua, dove mi fu permesso di fare una doccia e dove mi regalò alcuni vestiti di suo figlio, che mi disse avesse qualche anno in più di me, e forse anche tanti chili in più dato che i suoi vestiti mi andavano parecchio grandi, ma mi piacevano, erano comodi e profumati e sapevano di casa. Così, una volta ripulito e vestito come mai prima, mi legai i capelli con il solito vecchio elastico e sorrisi al ricordo dell'espressione dell'assistente sociale quando mi chiese da quanto non li tagliassi per averli così lunghi e la risposta fu semplicemente "mai" e lei ne rimase stupefatta, ma non volevo tagliarli, mi piacevano così com'erano, lunghi e leggermente mossi.
Mi accompagnò in un centro commerciale che nemmeno nei miei sogni più fantasiosi avrei potuto immaginare, non sapendo nemmeno che esistessero posti del genere; disse che avevo bisogno di comprare dei vestiti, di non preoccuparmi dei soldi, ma non volevo che ne spendesse per me, così al mio ennesimo rifiuto su un acquisto di cui comunque sapevo di avere necessità, fu lei stessa a comprare per me qualunque cosa di cui potessi aver bisogno, ignorando ogni mia protesta che presto vennero comunque messe a tacere da una sola occhiata, e di occhiate da Jörg ne avevo ricevute, sempre cariche d'odio per un figlio che gli era piombato tra capo e collo nella vita, mandando a farsi benedire ogni progetto che aveva avuto; ma quella di Lucy fu diversa, severa per certi versi, ma anche dolce, intrisa di affetto e per la prima volta seppi cosa volesse dire avere timore di una madre.
Presto mi ritrovai a trasportare miriadi di buste contenenti completi hip hop composti da tute, felpe e canotte, tutte spropositatamente enormi -facendomi venire il sospetto che suo figlio in realtà non fosse poi così grosso come avevo creduto- alcuni set di biancheria intima e un paio di DC talmente bianche da accecare e con i lacci più blu che avessi mai visto in vita mia; mi disse soltanto "Vai a far vedere a quei bimbetti della West Coast qual è lo stile di New York, baby!" ritrovandomi a sorriderle di enorme gratitudine, nel modo più sincero che potessi e la ringraziai.
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Life
FanfictionQuanto la vita può cambiare, evolversi, stravolgersi, renderti uno spettatore inerme in grado solo di andare avanti nonostante i mille mutamenti?