Jess
La cosa che amo di più, è fare un bel bagno rilassante dopo una giornata pesante e stressante, proprio come quella di oggi. Siamo riusciti ad arrivare al comando centrale per miracolo divino senza neanche un graffio. Beh a parte la macchina di Brian che era un po' piena di buchi di proiettile. Lui era furioso, ma è un rischio del mestiere dopotutto. Per non rischiare poteva sempre prendere le auto di servizio e non la sua adorata bambina. Ian era sorprendentemente felice di essere ancora vivo, si fa per dire. La serata aveva preso una piega abbastanza pericolosa per tutti, anche per i più temerari come Brian che nonostante tutto non mollano mai. Nonostante questo il suo sguardo aveva assunto un ombra oscura, quasi raccapricciante. Se non lo conoscessi, direi quasi che l'intera situazione lo aveva estremamente eccitato. Come se si fosse appena fatto una sveltina, solo per spiegarci.
«Non so come tu abbia fatto a non prendere neanche un proiettile Jess, ma sei stata davvero fortunata. Poi grazie per averci fatto andare via da lì. Senza di te non penso che ora saremmo qui. Senza contare che hai avuto davvero il sangue freddo!» Si era complimentato prima Brian, visibilmente scosso. O forse non lo era. Dannazione, queste sono cose normali nel nostro lavoro, però quando sei a un soffio dalla morte tutto assume un significato diverso, tutto ha più importanza, io lo so bene. Dopo aver salutato sia Brian che Ian erano già passate le nove di sera da un bel po', causa anche le innumerevoli scartoffie che abbiamo dovuto compilare per l'arresto di Mark.
Solo ora nel mio appartamento insieme a Giselle posso dire di sentirmi davvero stanca, ma soddisfatta della giornata che sta per concludersi. Soddisfatta per quello che ho contribuito a fare oggi. Ed è solo il primo giorno!
«Ma dopo non mi scappi signorina, voglio sapere per filo e per segno come è stato il primo giorno, giuro non mi scappi, sappilo!» Mi urla dietro Giselle appena entro in bagno, sbattendomi la porta alle spalle. Ho bisogno di un bagno e niente più.
«Che giornata!» Sussurro prima di lasciarmi avvolgere dal torpore dell'acqua calda e rigenerante. Rimarrei qui per sempre, ma la vita non è una passeggiata. Penso alla mia giornata lavorativa appena conclusa, penso alla mia vita, penso a quanto è facile morire in un mondo come quello di oggi, dove la maggior parte delle volte i criminali vengo coperti dalle stesse persone che dovrebbero proteggere il nostro paese da questi, penso a quanto è facile strappare la vita delle persone che non si conoscono, penso a tutte quelle persone che sono a un soffio dalla morte e non lo sanno. Dopo una buona mezz'ora passata a coccolarmi e crogiolarmi nell'acqua calda, decido che è ora di tornare alla realtà e uscire dalla vasca per preparare qualcosa da mangiare, visto che il mio stomaco sta iniziando a lamentarsi fastidiosamente.•••
«Quindi ti hanno sparato?!» Chiede Giselle incredula, non pensava che già dal primo giorno avrei avuto una sorta di missione.
«Non mi hanno colpita, hanno preso solo la macchina di Brian.» Spiego mentre tiro fuori dal forno una pizza surgelata. Non ha un bellissima cera, ma quando si ha fame si mangia tutto. A mali estremi, estremi rimedi!
«Ma senti un po', questo Brian ti piace proprio eh?»Ammicca Giselle sorridendo. Fermi tutti... Cooosa?!
«Ma cosa vai a pensare tu?» Sbraito strabuzzando gli occhi.
«Non fai altro che dire Brian qui, Brian lì, ma come è bravo Brian, come è composto Brian. Sembri la versione rock di Anastasia Steel con Christian Grey, lo sai?» Mi dice Giselle mentre mangiucchia un pezzo della mia pizza.«Cosa hai combinato oggi? Hai assunto droghe pesanti per caso? Ho semplicemente espresso il mio parere riguardo la giornata e penso solo che il mio superiore, sia uno che sa il fatto suo, tutto qui.» Mi difendo, non può essere così evidente che penso che il mio capo sia un gran bel pezzo di ragazzo! Non può essere.
«Quindi nulla di tutto quello che hai detto prima riguardo alle sue forti spalle incorniciate dalla sua camicia celeste di oggi, ha qualcosa a che fare sul fatto che ti piaccia il tuo capo, o come lo vuoi chiamare tu, superiore?» Mi provoca Giselle continuando a sorridere, ha colpito in pieno, ma non le darò mai la soddisfazione di affermare la sua teoria, almeno non così facilmente.«Comunque dire che è il tuo superiore ha un non so che di estremamente erotico, dal mio punto di vista almeno.» Continua imperterrita Giselle. Finirò per strozzarla!
«Va bene, hai vinto! Il mio superiore è un gran figo. Contenta?» Sbuffo esasperata tra una risata e l'altra.
«Immensamente.» Conferma Giselle trionfante. Ogni tanto, dopotutto, bisogna dare qualche soddisfazione ai bambini.«Bene ora io vado a nanna, perché a differenza tua, io non devo fare fotografie a dei modelli super sexy ogni giorno, ma cercare di fermare dei criminali molto pericolosi.» Le sorrido, augurandole la buonanotte con un bacio e una pacca sul sedere che fa scoppiare a ridere entrambe.
«Notte amica mia, a domani e mi raccomando... Non fare sogni sconci sul tuo capo!» Mi provoca ancora Giselle chiudendosi in bagno per paura di essere rincorsa dopo la sua ultima affermazione. Effettivamente potrei rincorrerla, ma sono troppo stanca, quindi decido di andare a letto. Questa è decisamente una di quelle sere, in cui ringrazio mentalmente chi ha inventato il letto, vorrei fare una statua davvero a chi ha ideato una cosa così bella e utile, poi mi rendo conto che è morto sicuramente, quindi mi metto a dormire.•••
La sveglia suona puntuale come tutte le mattine alle sei e zero zero. Con la velocità di un bradipo, mi alzo dal letto e vado in bagno per cercare di svegliarmi. Dopo una sana doccia mattutina ed essermi preparata per andare al lavoro, mi ritrovo in cucina a preparare la colazione, sia per me, che per Giselle. Stamane ha detto di avere un appuntamento con una nuova rivista per uno photoshoot emozionante. Nel suo linguaggio, o meglio nella sua testa, questo significa che ci saranno tanti bei modelli tutti palestrati e tirati a lucido, che non aspettano altro che far impazzire gli ormoni di tutte le donne che saranno presenti al servizio fotografico. Da una parte la invidio, poi ci rifletto bene e cambio idea. Il mio lavoro mi piace.
«Buongiorno raggio di sole!» Mi dice Giselle sbucando fuori dalla sua camera. Questa mattina è piuttosto figlia dei fiori. A dire il vero lei ha un'attrazione speciale e unica per lo stile hippie.
«Buongiorno fiorellino!» La saluto sorridendo, mentre metto i pancake appena fatti un po' nel mio piatto, e un po' nel suo.
«Oggi sarà una lunga giornata, ma stasera ci aspetta l'aperitivo del giovedì, lo sai, non ti puoi sottrarre!» Mi dice Giselle. E chi si vuole sottrarre a fiumi di alcol? Io no di certo!
«Dove e a che ora?» Chiedo sbrigativa. In effetti, noto di essere in ritardo, come al solito.
«Al Texas Dream, infondo alla Madison, stasera alle nove!» Mi urla dalla cucina. Prendo chiavi, borsa e giacca e sono pronta.
«Bene allora a stasera Giselle. Un bacio!» Le urlo di rimando prima di uscire definitivamente di casa.Sarà decisamente una lunga giornata.
Ehi!! 💖Ciao a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo.
Che ne pensate? Vi è piaciuto?🧐
Ogni critica e/o osservazione è ben accetta sempre.🤓Al prossimo capitolo!🥰
Baciii♥️
Marta🐧
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Faster
RomanceJess Pine è una poliziotta dell'FBI a New York. Lei ama profondamente il suo lavoro e le riesce anche molto bene. Nata da una famiglia di immigrati Irlandesi, Jess ha iniziato la sua carriera lavorativa entrando inizialmente nell'esercito degli Stat...