Shape of you

2K 83 14
                                    

Jess

Arrivo a lavoro puntuale come sempre. Stamane ho optato per un paio di blue jeans a sigaretta, i miei soliti amati stivali, una maglietta lunga dei Pink Floyd e la mia giacca di pelle nera. Lo stile da metallara si addice decisamente alla mia persona. Non c'è praticamente ancora nessuno in ufficio, se non per alcuni impiegati e qualche agente. Vado dritta nel mio ufficio e mi metto subito al lavoro. Fino a quando non sento un rumore venire dalla stanza dell'archivio. Mi avvicino lentamente, controllando che non ci sia nessuno in giro. Do una sbirciatina dalla finestrella in mezzo alla porta e vedo un uomo, con una divisa da elettricista, con tanto di tesserino, frugare tra i documenti riguardati gli ultimi arresti.

Apro la porta ed entro.
«Buongiorno, sta cercando qualcosa?» Chiedo mettendo subito una mano dietro la schiena, afferrando la pistola.
«Oh salve! Mi scusi, sono un disastro. Stavo cercando la presa elettrica che mi hanno detto di dover aggiustare, quando ho preso accidentalmente contro a questo scatolone, facendo cadere a terra tutti i documenti. Ora stavo cercando di sistemarli.» Si giustifica il ragazzone che ho di fronte. È sudato, segno che non è abituato a fare quello che sta facendo, senza contare il fatto che mentre parlava ha mosso freneticamente le mani e le sopracciglia. Questa giustificazione mi puzza, ma fingiamo di crederci.
«Mmmh. Molto bene. Ora lo prendo io quello, così sistemo io. Non si preoccupi.» Così dicendo, prendo lo scatolone e senza aspettare una sua risposta esco dall'archivio, diretta al mio ufficio. Poso lo scatolone per terra e mi rimetto al lavoro.

Il giorno prima avevo iniziato a leggere il fascicolo del caso che mi era stato assegnato, poi per cause di forza maggiore mi ero piantata. Ricomincio a leggere da capo tutto.
Nome: Garcia Ramones
Anni: 31
Luogo: Brooklyn
Noto trafficante d'armi che in poco tempo si è affacciato anche al traffico di eroina e alcune metanfetamine. Ha ucciso due ragazze in pieno giorno per poi scappare in Messico e non farsi più trovare. Motivo? Bella domanda.
In pieno giorno? Due ragazze? Così a caso? Non faccio in tempo a comporre un altro pensiero che qualcuno bussa alla mia porta.
«Avanti.» Fredda, secca e distaccata. Come sempre.
«Buongiorno!» Ian ha un sorriso grande come una casa e mi sta osservando in modo strano, presumibilmente aspettando una mia risposta che non tarda ad arrivare.

«Ciao.» Oggi sono tutti strani.
«Allora abbiamo assolutamente bisogno di te. Giù ci sono dei carcerati che stanno per fare uno spostamento in una nuova sede e sono troppo carichi, ci serve qualcuno che li metta in riga.» Ian ha la capacità di mettere il buon umore anche in una giornata che si prospetta pessima, come ad esempio oggi. Ha quel non so che, che mi ricorda vagamente Giselle. Devo farli conoscere.
«Quanta energia per le sette e trenta del mattino Ian! Ti sei drogato per caso? Saresti nel reparto giusto! Comunque eccomi.» Lo prendo in giro, alzandomi poi di slancio dalla sedia sgangherata del mio ufficio per avvicinarmi alla porta e smetterla di fare battute oscene.

«Sai... sei la classica ragazza che tutti si vorrebbero scopare, ma che nessuno si può permettere. E mi stai anche simpatica! Potremmo quasi diventare amici... Uhm si sì!» mi fa partecipe dei suoi pensieri, dopo avermi fissato attentamente nelle palle degli occhi. Spero solo quelle.
Questa conversazione è stata un po' inquietante, ma non giudichiamo.
«Dai playboy, andiamo a sistemare i carcerati.» Rispondo cambiando discorso e dandogli una pacca amichevole sulla spalla. Meglio non pensarci. Così facendo arriviamo subito nel seminterrato, in cui sono rinchiusi, nelle celle provvisorie, i carcerati. Appena io ed Ian entriamo si alza il classico coro da stadio, che in questo caso però riguarda il fatto che questi uomini probabilmente non si fanno una rotolata tra le lenzuola con una donna da anni e quindi hanno gli ormoni a mille. Non usano più il cervello per ragionare, ma l'amico Friz delle parti basse. Strano, ma vero: sono uomini e sono semplici.

FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora