Sweet night

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Jess

Esco dal dipartimento più stanca di un mulo, pronta pari a zero per la serata che sta per iniziare con Giselle in giro per i pub della città.

Giselle è la classica ragazza frizzante che sa mettere il buon umore anche in una giornata di pioggia in piena estate, insomma è gioia e felicità allo stato puro. All'inizio faticavo a stare con lei, insomma siamo una l'opposto dell'altra, ma con il passare del tempo ho compreso che il suo è un dono e non è tutto oro ciò che luccica perché anche una ragazza sempre felice come lei, può avere qualcosa da nascondere. Qualcosa che si da spesso per scontato.

Ora, dopo tutto quello che abbiamo passato, non riesco ad immaginare un secondo della mia vita senza di lei, considerando che ci scriviamo praticamente sempre anche quando non stiamo insieme. Lei per me è come quella sorella che non ho mai avuto, quella con la quale condividi parte della tua vita, quella che ci sarà sempre, soprattutto nel momento del bisogno. Lei per me significa casa. Arrivo al Texas Dream con una decina di minuti di ritardo. Avevo detto a Giselle che sarei arrivata per le nove in punto invece sono le nove e dieci, pazienza, capirà, no?

Appena entro nel locale mi arriva la classica zaffata di erba, qui qualcuno ci sta andando giù pesante. Vorrei fermarmi, osservare ogni persona presente e magari intervenire, ma sono così stanca che anche solo pensare di dover litigare con qualcuno mi fa passare la voglia di aprir bocca. Decido che è meglio se mi faccio gli affaracci miei e per una sera evito di essere un'agente dell'FBI. Il vero problema è che la gente non ha più tempo per se stessa, è così stanca della classica routine quotidiana che arriva ad un punto di non ritorno. Non c'è più la voglia di fare nulla, di dire nulla.

«Finalmente sei arrivata! Non ci speravo neanche più ad essere sincera.» Mi accoglie così Giselle, già alquanto brilla.
«Quanto ha bevuto?» Mimo con la bocca al ragazzo di fianco a lei. Lui in risposta alza la mano con il numero cinque. Cinque bicchieri di Martini con tanto di olive. Poi sono io quella irresponsabile? Fisso Giselle in cagnesco, fino a quando non riesco ad ottenere la sua attenzione.
«Arrivo in ritardo di dieci minuti e tu sei già brilla? Bisogna condividere!» Sbotto cercando di essere seria. Sapevo ancor prima di arrivare come si sarebbe conclusa la serata, ma almeno una delle due doveva rimanere sobria o il più possibile tale. Non voglio grane, ma soprattutto non voglio che nessuna delle due si faccia male, cosa che al momento non sembra chiara a Giselle.

«A volte anche pochi minuti posso cambiare qualcosa sai?!» Mi dice lei sogghignando. Okay, forse è più che brilla. Povera me.
«Va bene. Io prendo un cuba libre senza le foglie di menta.» Sorrido rivolta al barista che mi sorride compassionevole a sua volta e poi prepara ciò che gli ho chiesto. Questo sarà il mio primo e ultimo drink per stasera. Domani quando la mia cara amica avrà i postumi della sbornia, prenderà una bella strigliata di capelli per come si è comportata stasera.
«Ecco a te.» Mi dice il barista appoggiando il mio cocktail sul tavolo.
«Grazie. Quanto ti devo?» Chiedo sorridendo in risposta. Ho sempre pensato che fare il barista sia un lavoro molto divertente, ma anche molto faticoso. Senza contare quando devono sedare le risse, poveri cristi!
«Sono dieci dollari.» Mi risponde controllando sul menù. Glieli passo ed inizio a bere il mio cocktail, nel mentre osservo Giselle intenta a parlare con il tipo di fianco a lei, che non vede l'ora di andarsene.

«Secondo me ogni tanto dovresti prendere aria, sai?» Dico facendo volontariamente una battuta a Giselle che si gira lentamente, lasciando il tempo al povero sfortunato di scappare, lanciandomi un'occhiata di fuoco. Ti ho salvato amico!
«Devi sempre rompere?» Chiede piccante. Uh qui qualcuno ha il grilletto facile!
«Invece di insultare ringrazia, che ti ho salvato da un terribile ragazzo cocco di mamma.» Rispondo sogghignando. Scommetto che ubriaca com'è non se ne è resa conto.
«Ma chi? Il tipo di prima? Io volevo solo divertirmi con qualcuno.» Sogghigna alzando le spalle innocentemente.
«Beh allora ti ho risparmiato una serata orribile! Ma dico lo hai visto? Gli mancavano le bretelle ed era uguale a mio nonno!» Bercio scoppiando poi a ridere. In effetti il ragazzo era davvero insignificante, per non parlare del suo outfit stile anni ottanta. Poveraccio.

«Va bene prode salvatrice, andiamo a ballare al Red Drangon?» Mi chiede Giselle con la faccia del gatto con gli stivali di Shrek. Come si può dire di no a quell'espressione?
«Solo se tu mi prometti che non bevi più niente!» Borbotto in risposta. Non ho voglia di fare la badante.
«Va bene lo prometto!» Risponde subito Giselle. È unica nella sua stupidità! Come si fa a non amarla? Usciamo dal locale e chiamo un taxi. Di certo non ci vado a piedi al Red Dragon, con Giselle che si regge per miracolo in piedi. Arriviamo dopo una decina di minuti e pago io sia il tassista, sia l'ingresso al locale.
«Mi devi tanti favori! Tantissimi favori!» Minaccio Giselle prima di vederla sparire in mezzo alla folla di gente sulla pista da ballo.

Il Red Dragon è un locale che fa balli a tema certi giorni della settimana e altri gironi è una comune discoteca. Durante le serate dei balli a tema ci sono proprio i ballerini che insegnano a ballare agli ospiti da una parte della pista, mentre dall'altra parte della pista ognuno è libero di ballare liberamente seguendo le canzoni che il DJ mette in console. La luce è soffusa e crea un vedo non vedo molto accattivante, ma dopotutto stasera è la serata dei latini, quindi mi sembra quasi doveroso che ci sia. Giselle in mezzo a tutti si muove come una dea, mi chiedo come faccia ad essere single, ma poi mi rispondo da sola. Lei è uno spirito libero, dovrebbe trovare qualcuno come lei per stare bene e in pace con se stessa.

Ad un certo punto in DJ in console ferma la musica e fa un annuncio.
«Una richiesta da parte di una bellissima ragazza, Jess proprio tu, quella con i tacchi vertiginosi in fondo al locale, la tua amica Giselle ti invita a ballare la vostra canzone di questo mese! Forza facci vedere che sai fare!» Urla il DJ, lasciandomi completamente senza parole. Appena termina di parlare, parte la canzone di Daddy Yankee e Luis Fonsi Despacito. Devo ammazzare Giselle, questa è la volta buona che la strozzo! Che imbarazzo. Giselle si avvicina a me e mi fa segno con le mani di andare da lei. Dio mio aiutami tu! Devo solo mantenere la calma e non spezzarle il bel nasino che si ritrova!

Mi tolgo la giacca di jeans e rimango in canottiera. Meno male che avevo portato una maglia per cambiarmi! Pensa che figuraccia se fossi venuta con la t-shirt rock and roll di stamane. Mi avvicino a Giselle con aria minacciosa e sciolgo i capelli. Mi devo improvvisare anche ballerina stasera, magnifico! La canzone ha un ritmo travolgente, come ogni canzone sud americana, di conseguenza, con gli occhi di quasi tutte le persone addosso, inizio a muovere i fianchi e improvvisare qualche passo. Nelle nostre avventure spericolate, nel corso degli anni, abbiamo fatto insieme anche un corso di balli sud americani. Quando si dice la coincidenza no? Giselle fa un urlo euforico e tutti ritornano a farsi gli affaracci loro, iniziando a ballare.

Forse mi ci voleva una serata così.








Ecco che la nostra protagonista forse si lascia andare un poco e inizia veramente a divertirsi!🌝Sembra esserci la pace ora, ma si sa che la quiete precede la tempesta!⛈ Che ne pensate? Consigli? Critiche?

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Ecco che la nostra protagonista forse si lascia andare un poco e inizia veramente a divertirsi!🌝
Sembra esserci la pace ora, ma si sa che la quiete precede la tempesta! Che ne pensate? Consigli? Critiche?

Al prossimo aggiornamento!

Baci 💥🌈
Marta🍒

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